sabato 12 marzo 2011

Lectio divina del Papa ai parroci di Roma. Il saluto del cardinale vicario (O.R.)

Il saluto del cardinale vicario

A scuola da san Paolo per essere preti missionari

All'inizio dell'udienza il cardinale vicario Agostino Vallini ha salutato il Pontefice a nome dei vescovi ausiliari, dei parroci, dei vicari parrocchiali e dei sacerdoti collaboratori nelle diverse cappellanie ospedaliere, universitarie e del mondo del lavoro e dei diaconi presenti.
«Ci siamo permessi -- ha detto -- di chiederle di poter meditare con lei, nostro vescovo, il capitolo 20 del libro degli Atti degli Apostoli in quella parte in cui san Luca raccoglie il discorso di san Paolo a Mileto agli anziani di Efeso. Il motivo è di arricchirci della testimonianza appassionata e affascinante dell'apostolo delle genti e dei suoi insegnamenti per la nostra azione missionaria nella Chiesa di Roma, attraverso la risonanza magisteriale e spirituale del successore di Pietro».
Quindi ha ricordato come la settimana precedente, un gruppo di preti romani si fosse recato con lo stesso porporato in pellegrinaggio a Cipro, «dove la fede delle origini cristiane annunciata dagli apostoli Paolo e Barnaba, attraverso molti segni parla ancora oggi».
Poi ha ringraziato il Papa per il libro su Gesù di Nazaret, definito «un buon compagno nel cammino quaresimale».

Infine ha fatto riferimento alla data del prossimo 29 giugno, quando ricorrerà il sessantesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale di Joseph Ratzinger, sottolineando come la vita sacerdotale di Benedetto XVI sia «un esempio luminoso ed un incoraggiamento costante per tutti». Tra gli aspetti di questo esempio: «la fedeltà, umile e gioiosa, senza incrinature, al Signore; la disponibilità totale a servire la Chiesa dove la Provvidenza l'ha chiamata, fino al formidabile peso del supremo Pontificato; l'amore alla Parola di Dio e alla liturgia e alla gioia di vivere il tempo secondo il ritmo dell'anno liturgico; l'esercizio dell'intelligenza e la passione per la ricerca della verità da proporre e difendere senza compromessi; la dolcezza del tratto e la magnanimità del cuore; la serenità dell'anima interamente donata a Cristo».

Per questo il cardinale vicario si è detto convinto che il ministero petrino di Benedetto XVI sia «una grande grazia per la Chiesa e per il mondo in questa inquieta stagione della storia».

(©L'Osservatore Romano 12 marzo 2011)

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