venerdì 4 marzo 2011

Liturgia, è Cristo il protagonista. La presentazione del libro di Bux: «Come andare a Messa e non perdere la fede» (Cardinale)

Liturgia, è Cristo il protagonista

Cañizares Llovera, Burke, Gotti Tedeschi alla presentazione del libro di Bux: «Come andare a Messa e non perdere la fede»

DA ROMA GIANNI CARDINALE

«Il titolo è provocatorio», ma «dimostra una preoc­cupazione che condivi­do ». Parola del cardinale Antonio Cañizares Llovera, che Benedetto X­VI ha chiamato a presiedere la Con­gregazione per il culto divino.
Il titolo in questione è «Come andare a Mes­sa e non perdere la fede», scritto da don Nicola Bux per i tipi di Piemme (pp. 194, euro 12), che ieri sera è sta­to presentato a Roma dai cardinali Cañizares Llovera e Raymond Leo Burke, prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica, e dal presi­dente laico dello Ior, il professor Et­tore Gotti Tedeschi. «Come il titolo del lavoro suggerisce, – ha spiegato Burke – se sbagliamo pensando che la Sacra Liturgia è la nostra azione, centrata su noi stes­si, invece di essere l’azione di Cristo, centrato sull’offerta del culto degno e giusto a Dio Padre, la Messa con­durrà ad una perdita della fede».
«I­struiti da una catechesi sana e sicu­ra, – ha aggiunto il porporato Usa – saremo disposti, invece, ad una sem­pre più ricca esperienza della fede nella partecipazione alla Santa Mes­sa ». Per Burke il libro di don Nicola Bux - che è consultore dell’ex Sant’Uffi­zio, della Congregazione per il culto divino e dell’Ufficio delle celebra­zioni pontificie - «ci offre una profonda e nello stesso tempo mol­to accessibile catechesi sulla natura del culto divino e, specialmente, del­la Santa Messa, trattando di tutti gli elementi essenziali del Sacrificio eu­caristico».
E lo fa «giustamente», an­che «affrontando la stagione post­conciliare degli abusi liturgici, chia­mandoci alla obbedienza alla disci­plina liturgica che ci permette di ve­dere più chiaramente e rispettare più pienamente la realtà della Sacra Liturgia, cioè l’azione della quale Cristo stesso è il protagonista». Burke ha poi concordato con l’au­tore su come «un certo antinomi­smo della cultura generale», cioè u­na certa insofferenza alle regole, sia «anche entrata nella Chiesa» e «tri­stemente ha condotto agli abusi li­turgici con grave danno alla fede dei fedeli». Cañizares Llovera si è detto sicuro che il libro di don Bux aiuterà «la costruzione di una buona for­mazione liturgica» e favorirà il «rin­novamento liturgico. Pur facendo l’«osservazione» che «sarebbe buo­no non mescolare» le due forme del Rito romano, quella ordinaria (po­stconciliare) e quella straordinaria (preconciliare).
Per Gotti Tedeschi molti dei problemi della messa na­scono dalla scarsa conoscenza del­la dottrina, per cui ha invitato i «pre­ti a tornare ad insegnare la dottrina, non la politica, o la sociologia, o peg­gio l’economia».
L’incontro, mode­rato da Luca De Mata, direttore e­merito dell’agenzia Fides, si è svol­to in una Sala Santa Marta colma di persone. Tra i presenti i cardinali Re­nato Farina e Salvatore De Giorgi, l’arcivescovo Agostino Marchetto (che intervenendo ha messo in guar­dia sulla necessità di accettare, con la giusta ermeneutica della conti­nuità, il Vaticano II), il cerimoniere pontificio monsignor Marco Agosti­ni, il sottosegretario agli Interni Al­fredo Mantovano, Ettore Bernabei presidente onorario della Lux Vide.

© Copyright Avvenire, 3 marzo 2011

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