sabato 12 marzo 2011

Wojtyla, la santità nei gesti e nel magistero (Francesco Antonio Grana)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Wojtyla, la santità nei gesti e nel magistero

Francesco Antonio Grana

Si può scrivere un volume sul magistero di Giovanni Paolo II e ottenere così un libro ratzingeriano? Sembra impossibile, eppure è quello che, forse inconsapevolmente, hanno realizzato Natalino Monopoli e Remo Piccolomini.
Dopo la monumentale biografia del Papa polacco, esce per le edizioni Messaggero, il loro nuovo libro sul Pontefice che ha segnato indelebilmente la storia del XX secolo e che Benedetto XVI eleverà alla gloria degli altari il 1 maggio. “Un anno con Giovanni Paolo II”, che sarà presentato a Napoli, presso la Libreria Loffredo, il 19 marzo alle ore 18, offre al lettore un’ampia panoramica su dieci delle quattordici encicliche di Papa Wojtyla. I testi, benché suddivisi in piccole meditazioni da leggere quotidianamente nell’arco di un anno, alimentano nel lettore il desiderio di riandare alla versione integrale delle diverse encicliche riproposte nel libro. Ed è proprio leggendo il magistero così pregnante di questo grande Pontefice che ci si accorge di avere in mano un testo ratzingeriano.
Spesso Giovanni Paolo II viene ricordato esclusivamente come il Papa delle cose eccezionali, del giovanile dinamismo dei primi tempi, dei grandi viaggi, dei gesti significativi, delle tante lingue parlate, delle folle innumerevoli, dei grandi raduni, della sofferenza degli ultimi anni. Ma chi tra noi alimenta questa operazione contribuisce a non rendere onore al pontificato di Giovanni Paolo II.
Karol Wojtyla è, infatti, anche ma direi soprattutto il Pontefice della Redemptor hominis, sua prima enciclica, della Laborem exercens, dell’Evangelium vitae, della Fides et ratio, dell’Ecclesia de Eucharistia.
Ed è qui che si rivela la continuità del magistero di Giovanni Paolo con colui che è stato l’architrave del suo pontificato e che oggi è il suo successore, Benedetto XVI. “È evidente – ha scritto monsignor Rino Fisichella – che nel magistero non si compiono mai scelte di rottura, soprattutto quando si tratta della dottrina. Carico della propria responsabilità, ogni Sommo Pontefice porta con sé la peculiarità del carattere, della formazione, della personalità, in una parola la propria storia. Come successore di Pietro, tuttavia, ognuno di loro vive di una continuità ininterrotta che è determinata dal contenuto e non dalla persona. Da questa prospettiva, rileggere le quattordici encicliche di Giovanni Paolo II alla luce della prima enciclica di Benedetto XVI potrà mostrare in maniera evidente che il credente è sempre posto dinanzi a ciò che sempre, in ogni luogo e da tutti è stato creduto, per usare la celebre formula di S. Vincenzo da Lérin. Da Redemptor hominis a Deus caritas est il passo è breve, anzi, sembra di rimanere sempre nello stesso identico contenuto, come se non ci fosse movimento alcuno. Il progresso e lo sviluppo certamente sono presenti, perché ogni testo del magistero entra nello specifico della storia che si vive; eppure, il fondamento rimane immutato come condizione costitutiva perché l’intera costruzione possa rimanere salda”.
Non è per niente un’operazione facile quella che hanno realizzato con grande maestria Monopoli e Piccolomini: presentare Giovanni Paolo II attraverso i testi pregnanti del suo magistero. Chi ama questo Papa, chi veramente lo vuole conoscere non può fermarsi a un solo, benché nobile, sentimento emotivo. La grandezza di Giovanni Paolo II consiste proprio nell’aver saputo incarnare nella sua vita le parole di San Paolo: “Guai a me se non annunciassi il Vangelo” (1Cor 9,16). Gli insegnamenti di questo grande pontefice non possono essere cancellati dalla tendenza del nostro tempo a rimpicciolire, con quel revisionismo istintivo. Per questo il nuovo libro di Natalino Monopoli e Remo Piccolomini è un atto d’amore per il Papa polacco e soprattutto per coloro che lo hanno nel cuore e che ogni giorno fanno proprio il grido: “Santo subito!”.

© Copyright Il Denaro, 12 marzo 2011

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutto vero ma spiegateci Il bacio al corano e Maciel!
Altrimenti la vostra sarà solo apologia a senso unico...contro la verità!