sabato 23 aprile 2011

Dolore umano senza risposta senza il mistero della morte e risurrezione di Cristo: così padre Cantalamessa nella celebrazione della Passione (R.V.)

Dolore umano senza risposta senza il mistero della morte e risurrezione di Cristo: così padre Cantalamessa nella celebrazione della Passione

Colui che contempliamo sulla croce è Dio “in persona”. Finchè non si riconosce questa verità, “il dolore umano resterà senza risposta”: così padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nell’omelia per la celebrazione della Passione del Signore, presieduta ieri pomeriggio nella Basilica Vaticana da Benedetto XVI. Il sacerdote cappuccino ha esortato a non far passare sotto silenzio la testimonianza dei martiri dei nostri giorni. Quindi ha ribadito che le “sciagure che colpiscono insieme colpevoli e innocenti non sono mai un castigo di Dio”. Il Servizio è di Paolo Ondarza.

Il Papa in ginocchio, in silenzio, ai piedi della Croce; poi senza scarpe, in segno di penitenza, bacia il crocifisso offrendolo alla contemplazione dei fedeli. Sono i gesti essenziali della celebrazione della Passione del Signore che ha il suo culmine nell’adorazione del Sacrificio di Cristo sulla Croce. “Qui, inchiodato al legno c’è Dio in persona”, senza questa verità di fede da proclamare forte il Venerdì Santo – ha detto padre Cantalamessa – il dolore umano resta senza risposta”. Dio invece scegliendo di bere dal calice amaro del dolore ha dimostrato che in fondo a questo calice ci deve essere una perla: la risurrezione. “La risposta della croce – ha proseguito il predicatore della Casa Pontificia – non è solo per i cristiani è per tutti. Lo Spirito Santo offre a ogni uomo la possibilità di essere associato al mistero pasquale” proprio attraverso la sofferenza. Oggi - ha riscontrato - “il mondo cristiano è tornato ad essere visitato dalla prova del martirio che si credeva finita con la caduta dei regimi totalitari”:

“Proprio oggi, Venerdì Santo del 2011, in un grande paese dell’Asia, i cristiani hanno pregato e marciato in silenzio per le vie di alcune città per scongiurare la minaccia che incombe su di loro … E come non rimanere ammirati dalle parole scritte nel suo testamento dall’uomo politico cattolico, Shahbaz Bhatti, ucciso per la sua fede, il mese scorso? Il suo testamento è lasciato anche a noi, suoi fratelli di fede, e sarebbe ingratitudine lasciarlo cadere presto nell’oblio”.

“Anche il mondo – ha aggiunto padre Cantalamessa – si inchina davanti ai testimoni moderni della fede”. Si spiega così l’inatteso successo in Francia del film “Uomini di Dio” sull’uccisione dei sette monaci cistercensi a Tibhirine nel Marzo 1996. “Ma i martiri cristiani non sono i soli a soffrire e a morire intorno a noi”, ha constatato il padre francescano ricordando e tragedie consumatesi in mare nelle ultime settimane e la catastrofe abbattutasi sul Giappone. “Cosa possiamo offrire a chi non crede, oltre la nostra certezza di fede che c’è un riscatto per il dolore?” , si è chiesto il predicatore:

“Possiamo soffrire con chi soffre, piangere con chi piange (Rom 12,15). Prima di annunciare la risurrezione e la vita, davanti al lutto delle sorelle di Lazzaro, Gesù ‘scoppio in pianto’ (Gv 11, 35). In questo momento, soffrire e piangere, in particolare, con il popolo giapponese, reduce da una delle più immani catastrofi naturali della storia. Possiamo anche dire a questi fratelli in umanità che siamo ammirati della loro dignità e dell’esempio di compostezza e mutuo soccorso che hanno dato al mondo”.

La globalizzazione – ha rilevato padre Cantalamessa – ha almeno questo effetto positivo: ci dà occasione di scoprire che siamo una sola famiglia umana”. “Terremoti, uragani e altre sciagure che colpiscono insieme colpevoli e innocenti non sono mai un castigo di Dio. Dire il contrario significa offendere Dio e gli uomini. Sono però un ammonimento – ha detto il religioso – a non illuderci che basteranno la scienza e la tecnica a salvarci”:

“Se non sapremo imporci dei limiti, possono diventare, proprio esse, lo stiamo vedendo, la minaccia più grave di tutte”.

“Ci fu un terremoto anche al momento della morte di Cristo – ha ricordato il sacerdote cappuccino – ma ce ne fu un altro ancora più grande al momento della sua risurrezione. Così sarà sempre. A ogni terremoto di morte succederà un terremoto di risurrezione e di vita”.

© Copyright Radio Vaticana

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Castigo: dal latino castus ossia puro. Castigare azione che fa puro l'uomo! O Padre Cantalamessa non sa di che cosa si stia parlando oppure Padre Cantalamessa nega il peccato originale e quindi dice che l'uomo è già puro così come è! Trasforma Dio in una realtà umana ... si chiama ateismo a casa mia! E dire che il Papa, come fa il direttore di Avvenire ( che mi ricorda molto fare futuro) riprende la riflessione di Padre Cantalamessa è o ignoranza o una ingenuità o malafede!
Matteo Dellanoce

Leo ha detto...

Certo è edificante credere nel castigo divino. Soprattutto quando aiuta a farci sentire migliori dei "castigati".

sam ha detto...

Forse qualcuo dovrebbe dire alla Madonna di prendere lezioni di dottrina da Padre Raniero... per non confonderci...
(perdonaci Signore!!!!!)

La Madonna a Fatima:
"La guerra sta per finire, ma se non si smetterà di offendere Dio,
sotto il regno di Pio XI ne comincerà una ancora peggiore.
Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta,
sappiate che è il gran segno che Dio vi darà per annunciarvi
che sta per punire il mondo per i suoi crimini,
per mezzo della guerra, della carestia e delle persecuzioni contro la Chiesa e il santo Padre.
"

La Beata Giacinta: <>

La Madonna a La Salette:
<>

Anonimo ha detto...

il papa ha detto che a riguardo non ha certezze, forse matteo dovrebbe chiamarlo...

sam ha detto...

Giugno 1988--Città di Vaticano--il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha dato un giudizio definitivo sugli eventi di Akita i cui messaggi sono affidabili e degni di fede.

Dai Messaggi della Madonna di Akita - Giappone.

3 agosto 1973

"Molti uomini in questo mondo fanno soffrire il Signore. Io desidero anime che lo consolino per placare la collera del Padre Celeste. Desidero, con Mio Figlio, anime che dovranno riparare, per mezzo della loro sofferenza e della loro povertà, per i peccatori e gli ingrati.
Affinché il mondo possa conoscere la Sua ira, il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande Castigo su tutta l’umanità.
Con Mio Figlio sono intervenuta tante volte per placare l’ira del Padre. Ho impedito l’arrivo di calamità offrendogli le sofferenze del Figlio sulla Croce, il Suo prezioso sangue e le anime dilette che Lo consolano formando una schiera di anime vittime. Preghiera, penitenza e sacrifici coraggiosi possono attenuare la collera del Padre."

13 ottobre 1973

"Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l’umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti. Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti.
L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e ostacolati dai loro confratelli, chiese ed altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro."

"Prega molto le preghiere del Rosario. Solo io posso ancora salvarvi dalle calamità che si approssimano. Coloro che avranno fiducia in me saranno salvati".

Andrea ha detto...

Se qualcuno vuole, c'è un mio commento in calce a "Padre Cantalam. - Terremoti,..."

Anonimo ha detto...

come credete che si senta uno che ha perso un figlio piccolo in un terremoto di fronte alle vostre disquisizioni teologiche? Mi pare che il Papa ieri abbia risposto

Andrea ha detto...

Le "diquisizioni teologiche", caro Anonimo, sono quelle di chi si sforza di ricacciare Dio nell'armadio dei concetti opinabili da aprire nelle occasioni particolari; non certo quelle di chi difende il senso di realtà (tutto il Creato è uscito dalle mani di Dio, che lo sostiene e vi interviene come Redentore e Santificatore; OGNI essere umano è Sua immagine e somiglianza, e non "uno dei mille esseri che compongono il mondo").

Anonimo ha detto...

Anonimo!
Adesso dire che il Papa non ha certezze è falso!
Il Papa è stato chiarissmo! Ha detto che la Croce è segno di amore di Dio per l'uomo! Adesso siamo al Papa scettico!Ma se anche Cristo ha urlato "non abbandonarmi" non significa che Cristo indica all'uomo un Chi a cui rivolgersi nella disperazione causata dall'uomo?
Non chiede a Dio di intervenire per sistemare il disastro causato dal Peccato originale?
La natura è decaduta insime all'uomo con il peccato originale o ce lo stiamo dimenticando?
Mah!
Matteo Dellanoce

Anonimo ha detto...

Una considerazione.
Ma perchè un giudice mette in galera un ladro?
Per renderlo giusto, per purificarlo! Per riammetterlo in un ordine comune!
In base al ragionamento di certa gente è inutile una qualsiasi giustizia! Ed allora perchè il carcere e le multe? Perchè le regole?
Attendo risposte un tantino razionali!
E counque se proprio vogliamo dirla tutta Padre Cantalamenssa fa un ragionamento di questo titpo:"Dio non castiga, cioè Dio non fa puro l’uomo, tuttavia lo riprende ricordandogli che da solo, cioè senza di Lui, non vi è purezza quindi l’uomo ha bisogno di Dio per essere puro, cioè necessita del castigo di Dio " ( castigare : fare pure; ammonire. riprendere con rigore).
Matteo Dellanoce
PS e poi perchè ci confessiamo se non per tornare ad una purezza oiginale?

Leo ha detto...

Allora sam mi spieghi perche' il Papa non ha citato quello che dici tu alla domanda della bambina giapponese?

Anonimo ha detto...

A me sembra che il Papa abbia esattamente detto quello che dice Sam ...non ha mai cambiato idea ... anche se a qualcuno fa comodo!
Mai sentito parlare di ermeneutica della continuità?
Matteo Dellanoce

sam ha detto...

Benedetto: "Cara Elena, ti saluto di cuore. Anche a me vengono le stesse domande: perché è così? Perché voi dovete soffrire tanto, mentre altri vivono in comodità? E non abbiamo le risposte..."

Come vediamo, in questa risposta non c'è la supponenza dogmatica espressa impropriamente da Padre Raniero Cantalamessa in quell'infelice affermazione che esclude categoricamente ogni ipotesi di castigo divino che possa colpire anche gli innocenti.

Benedetto: "ma sappiamo che Gesù ha sofferto come voi, innocente, che il Dio vero che si mostra in Gesù, sta dalla vostra parte."

Qui Benedetto parla espressamente di dolore innocente. La Madonna nei suoi messaggi spiega che i "castighi" colpiscono buoni e cattivi. Cosa assurda se pensassimo che il mondo finisce quaggiù, che la giustizia e la retribuzione si compiono su questa terra. Ma noi crediamo in un destino eterno e nel giudizio universale, nella giustizia finale.
Dunque il punto sta nel non pensare il castigo divino come la definitiva retribuzione personale in terra della giustizia divina, ma come una prova o una correzione finalizzata al bene dell'umanità tutta intera. Pensiamo a un papà o a una mamma che con amore educa, rimprovera, castiga, fortifica i propri figli, che pure tante volte non capiscono quello che i genitori fanno "per il loro bene".
Personalmente credo che il problema stia tutto in una certa qual perdita del "timor di Dio" nel nostro tempo, nel dimenticarci che le vie del Signore non sono le nostre vie, ma le sovrastano come il cielo la terra e noi siamo davvero troppo piccoli per giudicarle.
Nella sua risposta il Santo Padre ha dato un luminoso esempio di questo "timor di Dio", invece il buon Cantalamessa - che peraltro ho sempre molto apprezzato - ha fatto praticamente la parte degli amici di Giobbe, ha preso "il partito di Dio". Loro dicevano: Dio non può castigare l'innocente quindi Giobbe è colpevole. Qui è come si dicesse: Dio non può castigare l'innocente, ma siccome Giobbe è innocente, allora non è stato Dio... come ad ammettere che il mondo sarebbe dominato dal caos!
Ma nella Sacra Scrittura Dio consente a satana di colpire Giobbe, benchè Giobbe sia innocente. Giobbe supera la prova perchè si mantiene nel timor di Dio e si rivolge a Lui per avere giustizia.
Quel timor di Dio che è certezza che Dio c'è, è presente, è padrone dell'universo, della nostra vita e della nostra storia, sa quel che fa, anche se noi non lo capiamo, quel timor di Dio che Benedetto esprime perfettamente nella sua risposta.

Benedetto: "Questo mi sembra molto importante, anche se non abbiamo risposte, se rimane la tristezza: Dio sta dalla vostra parte, e siate sicuri che questo vi aiuterà. E un giorno potremo anche capire perché era così. In questo momento mi sembra importante che sappiate: “Dio mi ama”, anche se sembra che non mi conosca. No, mi ama, sta dalla mia parte, e dovete essere sicuri che nel mondo, nell’universo, tanti sono con voi, pensano a voi, fanno per quanto possono qualcosa per voi, per aiutarvi. Ed essere consapevoli che, un giorno, io capirò che questa sofferenza non era vuota, non era invano, ma che dietro di essa c’è un progetto buono, un progetto di amore. Non è un caso."

Infine, mi si chiede perchè Benedetto non ha risposto diversamente. La risposta di Benedetto è perfetta non solo, ovviamente, nel contenuto teologico, ma anche nella forma, destinata ad una bambina di 7 anni e a tutto il mondo che non è fatto di teologi nè di appassionati di Ratzinger e del suo pensiero.

Concludendo. Nessuno può affermare che il disastro giapponese sia una castigo divino, ma nessuno lo può nemmeno escludere. E' però certo che Dio ha consentito questo evento, che questo evento ha fatto del male - in terra - anche a tanti innocenti, ma che da questo male Dio trarrà per gli uomini un bene più grande. I come e i perchè appartengono a Dio e non sta a noi investigarli, giudicarli o imbrigliarli.

sam ha detto...

Chiedo scusa per la lunghezza della risposta. Mi sono accorta che nel primo post erano sparite alcune frasi della Madonna. Eccole qui:

La Beata Giacinta di Fatima: "La Madonna disse che nel mondo ci sono molte guerre e discordie.
Le guerre non sono altro che il castigo per i peccati del mondo.
La Madonna non può più trattenere il braccio del suo amato Figliuolo sul mondo."

La Madonna a La Salette:
“Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più trattenerlo”;
"Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e non me lo volete concedere. È questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio”; “ E anche quelli che guidano i carri non sanno che bestemmiare il nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che tanto appesantiscono il braccio di mio Figlio”.

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Un off topic, ma non troppo. L'omelia di Benedetto alla veglia pasquale è stata MERAVIGLIOSA, MONUMENTALE, MITICA!
E ha ribadito che il mondo è dominato da Dio e non dal caos.

BUONA PASQUA A TUTTI!

Anonimo ha detto...

Mi verrebbe da dire Cantalamessa e le sue elucubrazioni...ogni anno ne combina una! Lo scorso anno fece insorgere gli ebrei con paragoni fuori luogo quest'anno fa insorgere i cattolici!