mercoledì 6 aprile 2011

La catechesi del Papa su Santa Teresa di Lisieux nel commento del Sir

BENEDETTO XVI: UDIENZA, TERESA DI LISIEUX È UNA “SORELLA UNIVERSALE”

Il nome da religiosa di Teresa di Lisieux, suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, ha precisato Benedetto XVI durante l’Udienza generale, “esprime il programma di tutta la sua vita, nella comunione ai misteri centrali dell'incarnazione e della redenzione”. Per Teresa “essere religiosa significa essere sposa di Gesù e madre delle anime”.
Nel giorno della sua professione religiosa, “la Santa scrive una preghiera che indica tutto l'orientamento della sua vita: chiede a Gesù il dono del suo amore infinito, di essere la più piccola, e sopratutto chiede la salvezza di tutti gli uomini”. Nel 1896 inizia la sua passione in unione profonda alla Passione di Gesù: “Si tratta – ha sottolineato il Papa - della passione del corpo, con la malattia che la condurrà alla morte attraverso grandi sofferenze, ma soprattutto si tratta della passione dell'anima, con una dolorosissima prova della fede.
Con Maria accanto alla Croce di Gesù, Teresa vive allora la fede più eroica, come luce nelle tenebre che le invadono l’anima” perché “ha coscienza di vivere questa grande prova per la salvezza di tutti gli atei del mondo moderno, chiamati da lei ‘fratelli’. Vive allora ancora più intensamente l'amore fraterno” e “diventa veramente una ‘sorella universale’!”. In questo contesto di sofferenza, “la Santa porta a compimento la sua vocazione di essere l’amore nel cuore della Chiesa”.

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BENEDETTO XVI: UDIENZA, TERESA DI LISIEUX “UNA GUIDA PER TUTTI”

“Mio Dio, vi amo!” sono le ultime parole di Teresa di Lisieux, prima di morire il 30 settembre 1897.
Nel ricordo di Benedetto XVI all’Udienza generale, “queste ultime parole della Santa sono la chiave di tutta la sua dottrina, della sua interpretazione del Vangelo. L'atto d'amore, espresso nel suo ultimo soffio, era come il continuo respiro della sua anima, come il battito del suo cuore”. “Anche noi con santa Teresa di Gesù Bambino – ha affermato il Papa - dovremmo poter ripetere ogni giorno al Signore che vogliamo vivere di amore a Lui e agli altri, imparare alla scuola dei santi ad amare in modo autentico e totale. Teresa è uno dei ‘piccoli’ del Vangelo che si lasciano condurre da Dio nelle profondità del suo mistero. Una guida per tutti, soprattutto per coloro che, nel Popolo di Dio, svolgono il ministero di teologi”. “Con l'umiltà e la carità, la fede e la speranza – ha aggiunto -, Teresa entra continuamente nel cuore della Sacra Scrittura che racchiude il mistero di Cristo. E tale lettura della Bibbia, nutrita dalla scienza dell’amore, non si oppone alla scienza accademica. La scienza dei santi, infatti, di cui lei stessa parla nell'ultima pagina della Storia di un'anima, è la scienza più alta”. Inseparabile dal Vangelo, “l'Eucaristia è per Teresa il sacramento dell'amore divino che si abbassa all'estremo per innalzarci fino a Lui”.

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BENEDETTO XVI: UDIENZA, TERESA DI LISIEUX E LA “PICCOLA VIA DI FIDUCIA E DI AMORE”

“Nel Vangelo Teresa scopre soprattutto la misericordia di Gesù”, ha spiegato Benedetto XVI nell’Udienza generale. “Fiducia e amore” sono “il punto finale del racconto della sua vita, due parole che come fari hanno illuminato tutto il suo cammino di santità, per poter guidare gli altri sulla stessa sua ‘piccola via di fiducia e di amore’, dell’infanzia spirituale”.
“Fiducia – ha aggiunto ancora il Pontefice - come quella del bambino che si abbandona nelle mani di Dio, inseparabile dall'impegno forte, radicale del vero amore, che è dono totale di sé, per sempre, come dice la Santa contemplando Maria: ‘Amare è dare tutto, e dare se stesso’”.
“Così – ha concluso il Santo Padre - Teresa indica a tutti noi che la vita cristiana consiste nel vivere pienamente la grazia del battesimo nel dono totale di sé all'amore del Padre, per vivere come Cristo, nel fuoco dello Spirito Santo, il Suo stesso amore per tutti gli altri”.

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