venerdì 22 aprile 2011

Ma il Papa non si tratta così (Riccardo Cascioli)

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14 commenti:

euge ha detto...

Direi spietata come analisi ma, purtroppo, almeno secondo il mio modo di vedere, molto aderente alla realtà. In effetti, dopo tanto parlare di questa trasmissione, anche io l'avevo immaginata diversamente. La parte più interessante cioè quella in cui il Papa rispondeva alle domande è passata sicuramente in secondo piano per colpa dei bla, bla, bla degli ospiti. Il Papa ha saputo parlare al cuore come è nel suo stile con semplicità e chiarezza e gli unici commenti che personalmente ho apprezzato, sono stati quelli di Rondoni. Gli altri due ospiti, sembravano voler tradurre ciò che diceva il Papa come se non fosse chiaro abbastanza. Concordo con l'articolo nel quale si dice che si doveva controllare la scaletta e vigilare di più su in che modo l'intervento del Papa, sarebbe stato inserito nel programma. Benedetto XVI sicuramente meritava un altro trattamento più rispetto per la sua persona in quanto Vicario di Cristo. Hanno voluto Benedetto XVI in televisione ed hanno perso l'ennesima occasione, di far tesoro delle sue parole e della sua presenza.

Anonimo ha detto...

Bah, non sono granché d'accordo con questo giudizio così negativo. Anch'io credevo che la trasmissione si sarebbe svolta diversamente. l'impostazione che si è scelta poteva in effetti essere disastrosa se le parole del Papa fossero state sommerse da una marea di buonismo sentimentale e scontato da parte degli ospiti ivitati. Ma devo dire che non è successo. Tutti gli ospiti in studio, specialmente questo sì Rondoni, hanno fatto una bella figura e hanno contribuito ad arricchire il dibattito, rispondendo anche a domande che non erano state poste purtroppo al Papa. in fondo il protagonista in questo giorno non era neppure lui ma Gesù.
Bella pagina di televisione. Nessun occasione persa. Anzi.

Antonio

Anonimo ha detto...

sono inca**** nero: veramente uno schifo!

Anonimo ha detto...

Oh, Signur, ragazzi, dove lo vedete tutto questo negativo?
Cascioli è addirittura apocalittico. Onestamente a me la trasmissione non è spiaciuta e il nostro Papa ha brillato per tenerezza e bontà.
Alessia

Luisa ha detto...

L`ho già detto più sotto ma sono in qualche modo "rassicurata, leggendo la reazione di Cascioli, di non essere la sola ad essere stata sorpresa, se non irritata, nel vedere le parole del Papa sommerse da quelle degli invitati.
È vero non si tratta così il Papa, come se fosse un "faire valoir" dei presenti in studio,una specie di lancio per gli altri interventi.
Ci siamo messi davanti al piccolo schermo per ascoltare il Papa, è questo che ci era stato annunciato, è questo che aspettavamo.

mariateresa ha detto...

guardate ve lo dico con sincerità e non volendo polemizzare: mi pongo questa domanda e cioè se c'è bisogno tutte le volte di trovare qualche pagliuzza o pagliona da criticare.
Non è perchè è Pasqua, anche per questo sì, ma in generale trovo che si possa essere un tantino più positivi: e anche Cascioli mi suona un po' bisbetico e fuori luogo.Ma sempre brontoloni bisogna essere?
Importante è il messaggio e il messaggio era buono: c'era Benedetto e io ne sono stata felice ma non è che gli altri fossero mostruosi.
Io non credo affatto che lui sia andato con l'intento di tenere la scena da star e mai credo lo vorrebbe.
Scusate la sincerità ma a volte mi sembra che facciamo un po' fatica a vedere il buono anche quando c'è.E se c'è, anche se piccolo, bisogna dirlo.

Fabiola ha detto...

D'accordo con Cascioli, su quasi tutto.
Per il poco che ho seguito, un grande Benedetto mortificato dalla registrazione e dal contorno.
Bene Rondoni. Poi sono andata in Chiesa. Noi ambrosiani celebriamo la Passione e la morte del Signore alle tre del pomeriggio.

anonimo ha detto...

il protagonista è sempre Gesù, ma questo dovrebbe accadere davvero sempre. Il fatto che con Benedetto finisca con l'accadere più che con altri, a me personalmente mi rassicura. Bene così

Anonimo ha detto...

La trasmissione è stata positiva, non fosse altro perché è riuscita a dare conforto a delle persone che avevano bisogno di sentire la parola del nostro Papa, la sua vicinanza, il suo affetto. Tutto il resto passa in secondo piano.
Alessia

Anonimo ha detto...

La trasmissione avrebbe dovuto durare il tempo delle domande e delle risposte del Papa, unica cosa essenziale (non era questo il tema della trasmissione?); che invece è servito solo da strumento per i perduranti e insopportabili personalismi di conduttori e ospiti che sfoggiano citazioni bibliche ed esaltata quanto inutile e astratta spiritualità. Unica eccezione Rondoni, talora visibilmente a disagio ...
Ma questa è la nostra televisione

Andrea ha detto...

Commentando l'Anonimo delle 18:12: proprio così, la "spiritualità" è l'esatto opposto della Fede teologale.
La Fede significa APRIRE GLI OCCHI per vedere le grandi opere di Dio ("Magnalia Dei"), mentre la "spiritualità" significa CHIUDERE GLI OCCHI per raggiungere un ipotetico stato di auto-ascolto ed "equilibrio interiore". Questo significa che non ci interessa né il Creatore né il Redentore.

laura ha detto...

Anch'io avrei preferito lasciare la parola al Papa e meditare, però non mi è sembrata così pessima. Il padre domenicano e Rondoni non hanno detto cose vuote. Forse sarebbe stato meglio parlare in una trasmissione a parte, ma, meglio di niente.

Anonimo ha detto...

Io sto ,itigando con Tarquinio ... la risposta del Papa alla bambina giapponese era molto dematteiana!
Ma Tarquinio ha dato una interpretazione cantalamessiana che poi non è così distante da quella di De Mattei!
Punizione, ammonimento! Dai! Siamo seri!
Circonvoluzioni mentali!
Matteo Dellanoce
PS Cascioli mi sembra un tantino esagerato! Certo l'ultima domanda lasciata al presentatore ... non se ne sentiva il bisogno!

Anonimo ha detto...

Chiara Amirante ha citato in continuazione passaggi evangelici, con una foga che oserei dire esagerata.
Non dubito della sua buona fede e prendo atto del suo generoso ed infaticabile impegno nella comunità da Lei fondata e recentemente "riconosciuta", Nuovi Orizzonti.
Tuttavia, probabilmente per mia ristrettezza mentale e d'animo, nutro sempre una certa diffidenza, talvolta motivata, verso "le comunità laiche d'impronta religiosa".
Chiara stra emulando "Don Mazzi": è in televisione un giorno sì e l'altro pure; questo presenzialismo televisivo esasperato mi richiama alla mente la Comunità di S. Egidio, la quale è abituata "ad andare per suo conto" su qualsiasi problema; mi ricorda un TAR regionale, il quale su qualsiasi vicenda amministrativa, "sentenzia praticamente sempre il contrario".
Uno dei miei pregiudizi sulle comunità laiche è questo: tendono a costituire degli "psichismi deboli", di attirare gente che non ama impegnarsi seriamente nella vita, ma preferisce la vita comoda, al riparo da dirette responsabilità, tanto poi la Comunità provvede il vitto, l'alloggio, le occasioni di incontro (maschili e femminili), il divertimento.
Dalle mie parti, un vecchio adagio diceva: "In quelle condizioni, fanno latte anche i tori".
Cherokee.