giovedì 24 marzo 2011

Card. Schönborn: nella Chiesa «una nuova primavera» (Andreatta)

Schönborn: nella Chiesa «una nuova primavera»

I vescovi austriaci riuniti a Bressanone per la loro plenaria «Sulle orme di Cristo, che ci guida al servizio dei fratelli»

DA BRESSANONE (BOLZANO)

DIEGO ANDREATTA

Il sole generoso, che in questi giorni si porta via l’ultima neve dalle piste della Plose, ha suggerito l’altro ieri una metafora primave­rile al presidente della Conferenza episcopa­le austriaca, cardinal Christoph Schönborn: «Siamo grati di poter vivere qui in Alto Adi­ge i primi giorni della nuova stagione. Vo­gliamo sperare che nella Chiesa possa co­minciare una nuova primavera».
L’arcivescovo di Vien­na, rivolgendosi al ve­scovo di Bolzano-Bressanone Karl Gol­ser e a numerosi fede­li raccolti nel Duomo di Bressanone per l’u­nico momento pub­blico dell’assemblea plenaria dei vescovi austriaci – apertasi lu­nedì in Seminario del­la città altoatesina –, si riferiva alla Chiesa u­niversale ma anche a quella austriaca, segnata da clamorose vicende di abusi sessuali da par­te di alcuni esponenti del clero e da un preoc­cupante abbandono di fedeli, quantificato at­traverso il sistema di partecipazione economi­ca vigente in Austria. Schönborn non ha avuto timore di usare la parola «crisi» nella sua ome­lia, improntata comunque alla speranza di rin­novamento.
Ai sedici confratelli vescovi, il presidente della Conferenza episcopale austriaca ha osservato che il Vangelo del giorno («Sulla cattedra di Mo­sè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno…») sembrava scritto apposta anche per loro. «Anche noi vescovi – spiegava – ci faccia­mo chiamare 'maestro', 'eccellenza', 'emi­nenza'. Ma il messaggio di Gesù è chiaro: egli vuole ricordarci che, malgrado tutto, l’unico maestro che davvero non delude è lui stesso: in lui parole e azioni coincidono». Di qui una re­sponsabilità che non dipende certo dal ruolo che si rappresenta, ma da Chi si rappresenta e che impegna i pastori e i singoli fedeli a «met­tersi sulle orme di Ge­sù che ci guida verso la direzione giusta, quel­la del servizio ai fratel­li ».
Riferendosi al turba­mento provocato dagli abusi, Schönborn ha ribadito che anche nei momenti di crisi biso­gna ricordare che «la salvezza viene da Dio, che perdona e usa mi­sericordia » e «bisogna quindi guardare al fu­turo con fiducia alla lu­ce della fede».
Alcuni «segnali di spe­ranza » li aveva indica­ti anche in un incon­tro con i giornalisti: «Il cristianesimo – aveva detto l’arcivescovo di Vienna – diventa sem­pre più una questione di scelta. Noi vogliamo es­sere una Chiesa libera in una società libera».
Su questo sfondo è importante imparare a ricono­scere i segni della «buona notizia» nella società, come l’impegno dei giovani, e «tener desta la domanda di fede e la domanda di Dio», ha af­fermato.
L’episcopato austriaco a Bressanone in questi giorni si è occupato dell’attuazione delle linee guide contro gli abusi sessuali: «Nei mesi passati sono cresciuti il senso di respon­sabilità e la consapevolezza di dover stare dalla parte delle vittime». Si punta a intensificare l’im­pegno a fare chiarezza e a prevenire per il futu­ro simili scandali: «Già ora oso affermare che la Chiesa ha intrapreso una strada esemplare», ha detto il cardinale arcivescovo di Vienna, allu­dendo alle positive conseguenze già prodotte dalle misure ecclesiali già adottate.

© Copyright Avvenire, 24 marzo 2011

8 commenti:

Anonimo ha detto...

bene. fino a quando però non si cacceranno via a pedate anche i preti concubinari la primavera non si farà viva. fino a quando non si ritornerà a professare l'integrità della Fede senza annacquamenti, la primavera non arriverà.
Fino a quando il cardinale di Vienna non la smetteraà di dire messa coi palloncini e le luci psichedeliche, non ci sarà èrimavera. Fino a quando..

Insomma, in Austria (come altrove) bisognerà aspettare ancora prima di vedere questa primavera.


...e poi!

Ma non si diceva che la primavera era iniziata già 40 anni fa con le riforme???? Io son cresciuto sentendpo preti e vescovi non parlare d'altro che della meravigliosa primavera conciliare.................





Mahhhh!.............

laura ha detto...

mamma mia com'è piccolo vicino al cardinale austriaco!!!

Anonimo ha detto...

il cardinale vuole abolire il celibato!

Raffaella ha detto...

Non vuole abolire il celibato, ma ha chiesto una discussione aperta.
In fondo anche il Papa convoco' i cardinali per discutere del celibato in occasione della "vicenda" Milingo.
Vale comunque quanto detto dal card. Piacenza sul celibato come dono.
R.

Anonimo ha detto...

sbaglio o ti sta molto simpatico il cardinale di vienna?
martina

Raffaella ha detto...

Non sbagli, cara Martina.
Non dimentico che, nella bufera dello scorso anno, il card. Schönborn e' stato uno dei pochi cardinali (l'unico?) a prendere pubblicamente e vigorosamente le difese del Santo Padre.
Grazie a lui si e' prodotto un foro nel muro di gomma costruito intorno al Papa.
Gliene sono molto grata anche perche' apprezzo chi e' disposto a "mettere la faccia" in cio' che fa.
Ci fu poi un chiarimento fra cardinali in Vaticano ma, al contrario di cio' che pensano in molti, il card. Schönborn non fu costretto a ritrattare nessuna delle sue affermazioni.
R.

Anonimo ha detto...

Piccolo, ma grandissimo il nostro Benedetto, Laura :-))
E il cardinale di Vienna si è dimostrato nel momento del bisogno degno allievo di tanto maestro.
Alessia

LAURA ha detto...

Lo so, cara Alessia, era solo una battuta affettuosa! è più Grande DI TUTTI!!!!