Esce il nuovo libro del Papa. "Gesù ha separato religione da politica"
CITTA' DEL VATICANO
''Con il suo annuncio Gesu' ha realizzato un distacco della dimensione religiosa da quella politica, un distacco che ha cambiato il mondo e che veramente appartiene all'essenza della sua nuova via''. Lo scrive il Papa nel suo nuovo libro dedicato a Gesu'. Il passaggio e' contenuto nel capitolo settimo, 'Il processo a Gesu', in cui Benedetto XVI spiega come si arrivo' alla condanna di Cristo, soffermandosi sulle figure di Caifa e Pilato.
''La violenza non instaura il regno di Dio, il regno dell'umanesimo. E', al contrario, uno strumento preferito dell'anticristo - per quanto possa essere motivata in chiave religioso-idealistica. Non serve all'umanesimo, bensi' alla disumanita''' scrive ancora Benedetto XVI, trattando nel primo capitolo l'episodio evangelico della cacciata dei mercanti dal tempio e confutando ''l'onda delle teologie della rivoluzione'' che, ''in base ad un Gesu' interpretato come zelota, avevano cercato di legittimare la violenza come mezzo per instaurare un mondo migliore - il 'Regno'''.
''Il processo della consacrazione, della 'santificazione' '' comprende da una parte ''una segregazione'' , cioe' una separazione dal mondo e dall'altra ''una missione'' per il mondo. Due aspetti che ''formano un'unica realta' completa''. Questa ''connessione si rende molto evidente, se pensiamo alla vocazione particolare di Israele''. E ''questo e' cio' che s'intende con la qualifica di Israele come 'popolo santo' '' scrive. Il passaggio e' contenuto all'interno di una piu' ampia analisi sul tema della consacrazione che abbraccia anche l'Antico Testamento.
''Dopo secoli di contrapposizione'', la lettura ''cristiana'' e quella ''giudaica'' degli scritti biblici devono ''entrare in dialogo'', al fine di ''comprendere rettamente la volonta' e la parola di Dio'' scrive Benedetto XVI, riconoscendo come proprio ''compito'' il far si' che ''questi due modi'' della lettura biblica dialoghino ''tra loro''.
Gesu risorto ''non e' un cadavere rianimato'' destinato in ''un tempo piu' o meno breve'' a tornare nella vita di prima e ad un certo punto ''morire definitivamente''. La sua risurrezione ''e' stata l'evasione verso un genere di vita totalmente nuovo, verso una vita non piu' soggetta alla legge del morire e del divenire, ma posta al di la' di cio' - una vita che ha inaugurato una nuova dimensione dell'essere uomini'' afferma il Papa.
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