Papa/ Gesù risorto non è un cadavere rianimato né un fantasma
Libro, Risurrezione fu salto ontologico, testimoni credettero
Città del Vaticano, 10 mar. (TMNews)
"Se nella risurrezione di Gesù si fosse trattato soltanto del miracolo di un cadavere rianimato, essa ultimamente non ci interesserebbe affatto. Non sarebbe infatti più importante della rianimazione, grazie all'abilità dei medici, di persone clinicamente morte. Per il mondo come tale e per la nostra esistenza non sarebbe cambiato nulla". Lo scrive il Papa nel suo secondo libro su 'Gesù di Nazaret', che viene presentato oggi in Vaticano. Gesù risorto, scrive Benedetto XVI, "non è uno che sia ritornato nella normale vita biologica" e "non è un fantasma".
"Il miracolo di un cadavere rianimato significherebbe che la risurrezione di Gesù era la stessa cosa che la risurrezione del giovane Nain, della figlia del Giairo o di Lazzaro. Di fatto dopo un tempo più o meno breve questi ritornarono nella loro vita di prima per poi più tardi, a un certo punto, morire definitivamente". Invece, "nella risurrezione di Gesù è stata raggiunta una nuova possibilità di essere uomo, una possibilità che interessa tutti, e apre un futuro, un nuovo genere di futuro per gli uomini". Con la risurrezione "non è stato rivitalizzato un qualsiasi singolo morto in un qualche momento, ma nella risurrezione è avvenuto un salto ontologico che tocca l'essere come tale, è stata inaugurata una dimensione che ci interessa tutti e che ha creato per tutti noi un nuovo ambito della vita, dell'essere con Dio".
"A partire da lì bisogna anche affrontare la questione circa la risurrezione quale avvenimento storico", scrive ancora il Papa. La risurrezione di Gesù "va al di là della storia, ma ha lasciato una sua impronta nella storia". Ancora: "Egli è pienamente corporeo. E tuttavia non è legato alle leggi della corporeità, alle leggi di spazio e tempo. In questa sorprendente dialettica tra identità ed alterità, tra vera corporeità e libertà di legami del corpo si manifesta l'essenza peculiare, misteriosa della nuova esistenza del risorto". Benedetto XVI scrive che "nelle testimonianze sulla risurrezione certo si parla di qualcosa che non rientra nel mondo della nostra esperienza. Si parla di qualcosa di nuovo, di qualcosa fino a quel momento unico - si parla di una nuova dimensione della realtà che si manifesta. Non si contesta la realtà esistente". La risurrezione di Gesù, insomma, fu "un avvenimento così sconvolgente e reale" per i pochi testimoni "che ogni dubbio si dissolveva ed essi, con un coraggio assolutamente nuovo, si presentarono davanti al mondo per testimoniare: Cristo è veramente risorto".
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