martedì 15 marzo 2011

"Gesù di Nazaret", il teologo protestante Rainer Riesner: Un libro che è un dono, per chi cerca la verità (Tracce)

"GESU' DI NAZARET" DI JOSEPH RATZINGER-BENEDETTO XVI (SECONDO VOLUME): LO SPECIALE DEL BLOG

Un libro che è un dono, per chi cerca la verità

di Rainer Riesner

15/03/2011 - Anticipiamo un estratto dall'intervento del teologo protestante all'incontro di presentazione del libro del Papa organizzato per stasera, 15 marzo, dal Centro Culturale di Milano

Rainer Riesner.

Il nuovo libro del Papa non è un dono solo per i credenti. È un dono per tutte le persone in cerca della verità. Papa Benedetto è la voce cristiana più ascoltata in tutto il mondo. In questo libro non parla di un tema qualsiasi, bensì del centro della fede cristiana. Si tratta della figura di Gesù di Nazaret.
E precisamente di due episodi nella sua vita in cui si decide se Gesù Cristo abbia un significato irrinunciabile anche per il XXI secolo. Al centro di questo secondo volume di Papa Benedetto sulla raffigurazione di Gesù vi sono la Croce e la Risurrezione.
Nel libro del Papa su Gesù non si tratta, come lui stesso sottolinea, di una pubblicazione teologica. Questo libro non è stato preparato insieme a commissioni teologiche, il Papa qui presenta la sua personale descrizione di Gesù. In questo modo si è imbarcato senz’altro in un’impresa rischiosa. Presentando il primo volume, il Cardinale viennese Christoph Schönborn ha coniato un paragone. Come l’apostolo Paolo ad Atene, il Papa ha osato andare all’agorà, sulla piazza del mercato delle opinioni contrastanti.
Un’obiezione alla storicità delle parole dell’Ultima cena è che esse sarebbero impensabili in un contesto ebraico. Uno dei punti di forza del libro del Papa è la dimostrazione che proprio le affermazioni del Nuovo Testamento sulla morte di Gesù come espiazione del peccato dell’uomo diventano comprensibili solo con l’aiuto del Vecchio Testamento e della sua traduzione in ebraico antico. Anche qui si esprime una grande stima per l’Ebraismo da parte del Papa che a diritto ha trovato un’eco molto positiva nella stampa internazionale. Fa parte di quei fenomeni difficili da comprendere il fatto che certi esegeti rilevino in modo particolare la devozione ebraica di Gesù ma che al tempo stesso gli vogliano togliere quasi tutti i riferimenti alla Sacra Scrittura d’Israele. Ma questi riferimenti non si limitano a citazioni dirette. Le parole di Gesù sono intessute di allusioni al Vecchio Testamento. Se le si volesse eliminare tutte, non rimarrebbe molto. Gesù ha vissuto nella Sacra Scrittura d’Israele, come tra l’altro anche il Papa. Non tutte le scoperte sui riferimenti al Vecchio Testamento ha potuto desumerle dalla letteratura esegetica. Alcune cose derivano evidentemente dalla sua meditazione sulle Sacre Scritture condotta durante tutta la vita.
Con il racconto evangelico della tentazione e della preghiera di Gesù nel giardino del Getsemani Papa Benedetto chiarisce perché molte visioni non sono all’altezza di Gesù. Il Getsemani mostra Gesù, soprattutto nella raffigurazione del Vangelo di Luca (22,44) e della Lettera agli Ebrei (5,7-8), in tutta la sua vulnerabile e impaurita umanità. Tuttavia, il Padre celeste si aspetta da lui che beva “il calice” (Mc 14,36), che qui significa nel linguaggio del Vecchio Testamento l’ira distruttiva di Dio (Is 51,17). Ciò indica che Gesù deve essere più di un semplice uomo. Assolutamente di proposito l’evangelista Marco ha trasmesso proprio qui l’intima invocazione «Abba, padre» nella sua forma semitica, così come si udì dalla bocca di Gesù.
«Solo se Gesù è risorto, è accaduto veramente qualcosa di nuovo che cambia il mondo e la situazione dell’uomo. Allora lui diventa il criterio su cui noi possiamo fare affidamento. Perché Dio si è mostrato davvero. Per questo nella nostra ricerca della figura di Gesù la Risurrezione è il punto decisivo. La risposta alla domanda se Gesù era solamente oppure è dipende dalla Risurrezione. Nel rispondere sì o no non si tratta di un singolo evento di fianco ad altri, bensì della figura di Gesù in quanto tale» (Gesù di Nazaret. Parte Seconda: Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, Libreria Editrice Vaticana 2011, pp. 202/212-3). In questo ineludibile aut aut il Papa ha l’apostolo Paolo al suo fianco, che nella Prima Lettera alla comunità di cristiani di Corinto scriveva: «Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo». (1Cor 15,14-15).
«Solo un avvenimento vero di qualità radicalmente nuova poteva rendere possibile la predica apostolica, non spiegabile con speculazioni o esperienze interiori mistiche. Essa vive nella sua audacia e novità dell’impeto di un accadimento che nessuno aveva inventato e che faceva saltare ogni immaginazione».

Rainer Riesner, 12 marzo 2011
Traduzione di Maurizio Boni

Il Centro Culturale organizza per stasera, 15 marzo, alle ore 21, presso l'Auditorium di Milano (Largo Gustav Mahler, 1), la presentazione del libro di Benedetto XVI: Gesù di Nazaret. Dall'Ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione (Libreria Editrice Vaticana, 2011).
Intervengono: Rainer Riesner, esegeta protestante della Scuola di Tubinga, amico del Santo Padre; don Stefano Alberto, docente di Introduzione alla teologia all'Università Cattolica di Milano.
Per informazioni: www.cmc.milano.it

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1 commento:

Caterina63 ha detto...

Solitamente DIFFIDO da certi "applausi" quando, soprattutto, non conducono l'appaluditore ALLA COMPRENSIONE VERA DELLA SUA CONVERSIONE ALLA CHIESA DI CRISTO...

Il fatto che un teologo PROTESTANTE, applaude un libro del Papa in cui parlando di Cristo sottolinea IL FONDAMENTO DELL'EUCARESTIA CON CRISTO-DIO VIVO E VERO che tale teologo NEGA, e che dunque NON si converte alla VERITA' della Chiesa, diventa un applauso POLITICO - MONDANO - di cui, lo confesso, ne dovremmo TUTTI fare a meno....
ciò che ci serve OGGI, infatti E' LA TESTIMONIANZA DI CONVERSIONE; testimonianza alla conversione autentica...
Auguro al teologo Riesner questa conversione attraverso la quale la sua analisi sul testo del Papa diventerebbe davvero credibile...


;-)