Italia 150: Papa, cattolicesimo solida base unità Stato
Messaggio di Benedetto XVI consegnato da card. Bertone a Napolitano
CITTA' DEL VATICANO
La "costruzione politico-istituzionale" dello Stato unitario, in quanto "dovette inevitabilmente misurarsi col problema della sovranità temporale dei Papi", ebbe "effetti dilaceranti nella coscienza individuale e collettiva dei cattolici italiani, divisi tra gli opposti sentimenti di fedeltà nascenti dalla cittadinanza da un lato e dall'appartenenza ecclesiale dall'altro". Lo scrive Benedetto XVI nel messaggio consegnato oggi al presidente Giorgio Napolitano dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone in occasione del 150/o anniverario dell'Unità d'Italia". "Ma si deve riconoscere - prosegue il Papa - che, se fu il processo di unificazione politico-istituzionale a produrre quel conflitto tra Stato e Chiesa che è passato alla storia col nome di 'Questione Romana', suscitando di conseguenza l'aspettativa di una formale 'Conciliazione', nessun conflitto si verificò nel corpo sociale, segnato da una profonda amicizia tra comunità civile e comunità ecclesiale".
PAPA, CATTOLICESIMO SOLIDA BASE UNITA' STATO - "L'identità nazionale degli italiani, così fortemente radicata nelle tradizioni cattoliche, costituì in verità la base più solida della conquistata unità politica", scrive Benedetto XVI nel messaggio per i 150 anni dell'Unità d'Italia consegnato stamane dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
PAPA, FINE STATO PONTIFICIO RAFFORZO' PAPATO - A proposito della fine degli Stati pontifici, "nel ricordo del beato papa Pio IX e dei successori", Benedetto XVI riprende nel suo messaggio per i 150 anni dell'Unità d'Italia le parole del cardinale Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, nel discorso tenuto in Campidoglio il 10 ottobre 1962: "Il papato riprese con inusitato vigore le sue funzioni di maestro di vita e di testimonio del Vangelo, così da salire a tanta altezza nel governo spirituale della Chiesa e nell'irradiazione sul mondo, come prima non mai".
PAPA, RISORGIMENTO LACERANTE MA NON NELLA SOCIETA' - "In definitiva - aggiunge il Pontefice -, la Conciliazione doveva avvenire fra le Istituzioni, non nel corpo sociale, dove fede e cittadinanza non erano in conflitto. Anche negli anni della dilacerazione i cattolici hanno lavorato all'unità del Paese".
PAPA, CENTRALE L'APPORTO CATTOLICI A COSTITUZIONE - L'apporto dei cattolici fu centrale nella stesura della Carta Costituzionale. Lo scrive il Papa nel messaggio scritto per il 150/mo dell'Unità d'Italia. "L'apporto fondamentale dei cattolici italiani alla elaborazione della Costituzione repubblicana del 1947 - si legge nel testo - è ben noto. Se il testo costituzionale fu il positivo frutto di un incontro e di una collaborazione tra diverse tradizioni di pensiero, non c'é alcun dubbio che solo i costituenti cattolici si presentarono allo storico appuntamento con un preciso progetto sulla legge fondamentale del nuovo Stato italiano; un progetto maturato all'interno dell'Azione Cattolica, in particolare della Fuci e del Movimento Laureati, e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ed oggetto di riflessione e di elaborazione nel Codice di Camaldoli del 1945 e nella XIX Settimana Sociale dei Cattolici Italiani dello stesso anno, dedicata al tema 'Costituzione e Costituente'. Da lì - rimarca Benedetto XVI - prese l'avvio un impegno molto significativo dei cattolici italiani nella politica, nell'attività sindacale, nelle istituzioni pubbliche, nelle realtà economiche, nelle espressioni della società civile, offrendo così un contributo assai rilevante alla crescita del Paese, con dimostrazione di assoluta fedeltà allo Stato e di dedizione al bene comune e collocando l'Italia in proiezione europea".
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