domenica 27 marzo 2011

La diocesi Terni-Narni-Amelia incontra il Papa

IL PAPA E IL MONDO DEL LAVORO. PAGLIA ANNUNCIA LA SPERIMENTAZIONE SULLA SLA CON LE STAMINALI

Non è stata sufficente a contenere tutti i fedeli provenienti dalla diocesi Terni-Narni-Amelia, la sala Paolo VI. Infatti oltre alla carovana di pullman, organizzata, centinaia di ternani si sono recati a Roma con mezzi privati. Per la circostanza un maxi schermo è stato allestito in Piazza San Pietro e coloro che non hanno trovato posto nella sala hanno potuto assistere all'udienza, durata circa tre quarti d'ora, dalla Piazza. Al Papa è stato donato un casco bianco da lavoro e, fra le altre cose, anche una maglia della Ternana con il numero 16 e il nome Joseph.
" Padre Santo, siamo venuti con gli operai e le loro famiglie per confidarle le nostre preoccupazioni, che sappiamo essere non solo nostre ". Così si è rivolto al Pontefice, nel suo discorso di saluto, il Vescovo di Terni. " Com'è possibile un futuro sereno se un giovane su tre non trova lavoro? Non poche industrie sono in grande sofferenza. Penso al polo chimico della nostra città, che potrebbe trovare una soluzione, ma, interessi di parte mettono a rischio qualche migliaia di posti di lavoro e impediscono lo sviluppo. La qustione centrale è il lavoro, ha proseguito il Vescovo. C' è bisogno del lavoro, di un lavoro sicuro, dignitoso e stabile ".
Il Vescovo Paglia , poi, rivolgendosi al Pontefice ha detto : " sono lieto di annunciare a Lei Santo Padre e a tutti che, proprio ieri, l'istituto superiore di sanità ha concesso l'autorizzazione per avviare la sperimentazione sui malati di SLA con cellule staminali cerebrali nell'istituto di Terni ".
Benedetto XVI ha voluto ricordare Papa Wojtyla “in maniera speciale per l'amore che mostrò per il mondo del lavoro”. “Quasi lo sentiamo ripetere – ha detto Papa Ratzinger - le prime parole che pronunciò appena giunto a Terni per affermare che lo scopo di quella visita, che si svolse nel giorno di San Giuseppe era di portare una parola di incoraggiamento a tutti lavoratori ed esprimere loro la sua solidarietà, la sua amicizia ed il suo affetto”. “Faccio miei questi sentimenti, e di cuore – ha detto ancora il Pontefice tedesco - abbraccio tutti voi (rivolgendosi ai fedeli della Diocesi di Terni, Narni ed Amelia) e le vostre famiglie”. “Nel giorno della mia elezione mi sono presentato anch'io come un'umile lavoratore nella vigna del Signore, ed oggi, assieme a voi, vorrei ricordare tutti i lavoratori e affidarli alla protezione di San Giuseppe”.
“L'evangelista Matteo - ha proseguito Papa Ratzinger - ricorda che la gente parlava di Gesù come del figlio del falegname e Giovanni Paolo II a Terni parlò del Vangelo del lavoro, affermando che era scritto soprattutto dal fatto che il Figlio di Dio, diventando uomo, ha lavorato con le proprie mani. Anzi, il suo lavoro, che è stato un vero lavoro fisico, ha occupato la maggior parte della sua vita su questa terra, ed è così entrato nell'opera della redenzione dell'uomo e del mondo”. Nel discorso rivolto agli 8 mila fedeli della diocesi che gremivano l'Aula Nervi sono state evocate da Benedetto XVI anche la crisi economica, con le sue conseguenze occupazionali, e il grave problema della sicurezza sul lavoro. “So - ha detto il Papa in merito ai ripetuti incidenti e alle tante morti bianche - che più volte avete dovuto affrontare questa tragica realtà”. “Occorre mettere in campo ogni sforzo perché la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata”. “Più in generale - ha continuato Ratzinger – è il tema del lavoro che oggi vi preoccupa, con i suoi problemi, soprattutto quello della disoccupazione. E che dire - ha aggiunto - della precarietà del lavoro, soprattutto quando riguarda il mondo giovanile? E' un aspetto che non manca di creare angoscia in tante famiglie". Rispondendo al vescovo di Terni, mons. Vincenzo Paglia, che aveva denunciato nel suo saluto la difficile situazione dell'industria chimica della città ed evocato i problemi nel settore siderurgico, il Papa ha riconosciuto che “la crisi dell'assetto industriale sta mettendo a dura prova la vita di Terni, che deve ripensare il suo futuro”. “Terni - ha ricordato Papa Benedetto – è segnata dalla presenza di una delle più grandi fabbriche dell'acciaio, che ha contribuito alla crescita di una significativa realtà operaia. Un cammino segnato da luci, ma anche da momenti difficili, come quello che stiamo vivendo oggi”. “Nelle parole del vescovo - ha detto ancora il Pontefice - ho sentito l'eco delle preoccupazioni che portate nel cuore. So che la Chiesa diocesana le fa sue e sente la responsabilità di esservi accanto per comunicarvi la speranza del Vangelo e la forza per edificare una società più giusta e più degna dell'uomo”. “Anche io - ha assicurato - vi sono particolarmente vicino, mettendo nelle mani di Dio tutte le vostre ansie e preoccupazioni, e auspico che, nella logica della gratuità e della solidarietà, si possano superare questi momenti, affinché sia assicurato un lavoro sicuro, dignitoso e stabile”.

http://www.terninrete.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO_ID=275105

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buona domenica a tutti :-)
OT, Raffa.
Mi sembra che il Prof de Mattei abbia sbroccato di brutto. E poi, che c'azzecca iniziare una polemica con il card. Ravasi?
Che ciliegina dopo la polemica per il prossimo incontro di Assisi.
http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_27/eretico-cnr-castigo-divino_5e67f5e6-5841-11e0-8955-c490be50f429.shtml
Alessia