Un Cristo "vero" non un superuomo
Dalla «forza» con cui è resa l'angoscia del Getsemani dove Gesù lotta contro la volontà di Dio, al «senso forte del corpo, della persona intera», passando per la «simpatia», cioè quel «sentire con» che è «presupposto della comprensione».
Sono tanti i punti del "Gesù di Nazaret" di Joseph-Ratzinger-Benedetto XVI apprezzati da Claudio Magris. Lo scrittore e germanista, che ieri ha presentato assieme al cardinale Marc Ouellet il libro in Vaticano, lo ha definito un testo «importante e interessante» per tutti, anche i non credenti. Scritto da uno «studioso che si mette sullo stesso piano degli altri studiosi, come un fratello maggiore e simpatico».
Magris ha commentato che «se il Papa ci avesse rivelato cose lontane da noi, non ci potrebbe interessare, se il Cristo del giardino degli ulivi fosse stato un eroe, un superuomo, avrei poco da chiedergli, lo sentirei lontano, potrei tutt'al più ammirarlo». Invece, Gesù che vince l'angoscia non per «miracolo» ma per sua propria forza e volontà, «può aiutare ciascuno di noi, anche chi affronta difficoltà non epocali».
Il cardinale Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi e discepolo del teologo Ratzinger, ha profetizzato che il libro di papa «eserciterà una mediazione tra l'esegesi contemporanea e l'esegesi patristica». Benedetto XVI vi affronta tutti i nodi più problematici della fede cristiana, e «le questioni sono poste e risolte in un senso che invita alla riflessione e in primo luogo alla conversione». «Non si può infatti veder chiaro – ha sottolineato il porporato canadese – in tali questioni ultime rimanendo neutrali o a distanza. Occorre investirvi la propria libertà per scoprire il senso profondo dell'Alleanza che giustamente impegna la libertà d'ogni persona». In proposito, il card. Ouellet ha citato l'esortazione del Papa a non sacrificare i miseri della fede «a nessun razionalismo saccente».
«È evidente – ha commentato in proposito il prefetto dei vescovi – come mediante quest'opera il successore di Pietro si dedichi al suo ministero specifico che è di confermare i suoi fratelli nella fede. Ciò che qui colpisce in sommo grado è il modo con cui lo fa, in dialogo con gli esperti in campo esegetico, e in vista di alimentare e fortificare la relazione personale dei discepoli con il loro Maestro e Amico, oggi». «La sua esegesi, teologica quanto al metodo, ma che include la dimensione storica, si riallaccia effettivamente – ha rilevato ancora il card. Ouellet – al modo di interpretare dei Padri della Chiesa, senza tuttavia che l'interpretazione s'allontani dal senso letterale e dalla storia concreta per evadere in artificiose allegorie».
Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano che ha moderato la presentazione, ha ricordato che il libro «compie un cammino interiore di una vita dedicata alla ricerca del volto di Dio» (Giovanni Maria Vian sull'Osservatore romano ha scritto «Un libro del cuore, risultato di un lungo cammino interiore»).
Al direttore della Lev, don Giuseppe Costa, il compito di riassumere le cifre da record del libro, in tiratura iniziale di un milione e duecentomila copie, edito in 7 lingue, mentre si lavora a edizioni in arabo, giapponese e coreano, e sono stati conclusi venti contratti con altrettanti editori. «Un lancio fortissimo, – ha detto – l'inizio di una grande maratona... e fra un anno sicuramente avremo superato le cifre del primo volume del "Gesù di Nazaret"».
Presente in prima fila anche il segretario del papa, mons. George Gaenswein.
© Copyright Gazzetta del sud, 11 marzo 2011
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