sabato 26 marzo 2011

Negazionismo: Gattegna sull'Osservatore Romano: legge non è soluzione (Izzo e O.R.)

NEGAZIONISMO: GATTEGNA SU OSSERVATORE, LEGGE NON E' SOLUZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 mar.

Il presidente dell'Unione delle Comunita' Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, e' contrario all'emanazione di una legge che contempli e definisca il reato di negazionismo riguardo alla Shoah, proposta dal presidente della Comunita' Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, e sostenuta dal leader dell Comunita' di Sant'Egidio Andrea Riccardi. Il proprio dissenso sull'iniziativa - il cui spirito ritiene pero' "certamente da condividere" - Gattegna lo affida al quotidiano della Santa Sede, l'Osservatore Romano, che anticipa oggi il contenuto di un articolo scritto dal presidente degli ebrei italiani per il loro giornale "Pagine Ebraiche". "Non sono da sottovalutare - spiega - le difficolta' e le insidie che si presenteranno sia nella stesura del testo che nell'applicazione della legge". "Nella nostra civilta' giuridica e' certamente lecito il contrasto alla diffusione di falsita' storiche, ma - afferma Gattegna - costituirebbe una grave violazione dei principi fondamentali l'introduzione di qualsiasi tipo di reato di opinione". Infatti, "nessuna rilevanza penale potra' essere attribuita ai pensieri, ma solo agli atti e ai comportamenti che siano lesivi di diritti e nei quali si configurino ingiurie, diffamazioni, offese alla dignita', incitamenti all'odio e all'uso della violenza, soprattutto se ispirati da finalita' di razzismo e di xenofobia". Secondo Gattegna, "nella difesa della verita' e nella lotta contro la diffusione di falsita' storiche il ruolo piu' complesso e piu' importante spettera' sempre alla cultura; la tutela giudiziaria non dovra' sostituire, ma aggiungersi e integrare, l'attivita' educativa, l'unica in grado di prevenire che le nuove generazioni vengano avvelenate da versioni strumentalmente alterate dei fatti storici". "Una legge mirata a colpire i falsari che tentano di negare la Shoah sara' utile - cinclude il presidente dell'Ucei - solo se sapra' affermare principi universali e costituire una efficace difesa per tutti i perseguitati. Se sara' un baluardo per la difesa della liberta' di tutti".

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Contro il negazionismo

Basta la cultura

Anticipiamo l'editoriale che il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha scritto per il prossimo numero di "Pagine Ebraiche", la rivista dell'unione diretta da Guido Vitale.

di RENZO GATTEGNA

Il dibattito sull'opportunità dell'emanazione di una legge che contempli e definisca il reato di negazionismo è in pieno svolgimento. Lo spirito dell'iniziativa è certamente da condividere, ma non sono da sottovalutare le difficoltà e le insidie che si presenteranno sia nella stesura del testo che nell'applicazione della legge. Nella nostra civiltà giuridica è certamente lecito il contrasto alla diffusione di falsità storiche, ma costituirebbe una grave violazione dei principi fondamentali l'introduzione di qualsiasi tipo di reato di opinione. Nessuna rilevanza penale potrà essere attribuita ai pensieri, ma solo agli atti e ai comportamenti che siano lesivi di diritti e nei quali si configurino ingiurie, diffamazioni, offese alla dignità, incitamenti all'odio e all'uso della violenza, soprattutto se ispirati da finalità di razzismo e di xenofobia. Nella difesa della verità e nella lotta contro la diffusione di falsità storiche il ruolo più complesso e più importante spetterà sempre alla cultura; la tutela giudiziaria non dovrà sostituire, ma aggiungersi e integrare, l'attività educativa, l'unica in grado di prevenire che le nuove generazioni vengano avvelenate da versioni strumentalmente alterate dei fatti storici.
Una legge mirata a colpire i falsari che tentano di negare la Shoah sarà utile solo se saprà affermare principi universali e costituire una efficace difesa per tutti i perseguitati. Se sarà un baluardo per la difesa della libertà di tutti.

(©L'Osservatore Romano 26 marzo 2011)

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