Julia Kristeva: l’incontro di Assisi, evento storico; costruire ponti tra credenti e non credenti
Una delle principali novità di questo incontro di Assisi è stato l’invito a partecipare, per la prima volta, rivolto a non credenti. Tra questi la nota psicanalista e filosofa francese di origine bulgara Julia Kristeva, che si è detta affascinata dal discorso di Benedetto XVI. Fabio Colagrande l’ha intervistata:
R. – C’est une invitation qui fait un événement; …
E’ un invito che, secondo me, rappresenta un evento, un grande momento della storia della Chiesa e delle culture europee. Io penso che tutti si rendano conto che nella crisi finanziaria, economica e morale bisogna inviare un messaggio forte, un messaggio forte sulle promesse delle culture europee. Noi siamo forse in difficoltà economiche; ci vorrà tempo per trovare soluzioni finanziarie.
Tuttavia, c’è una cultura europea che è eterogenea, che ha vissuto guerre a volte sanguinose, ma che può ritrovare – come dire – ponti tra le varie percezioni e le varie comunità. Ed è questo che Benedetto XVI ha fatto di recente a Berlino quando è andato a ricercare le fonti dell’umanesimo cristiano nel diritto greco-latino della persona e quando ha molto insistito sulla Dichiarazione dei diritti umani.
Io ritengo che sia in questa ottica che si colloca l’invito rivolto ad alcuni umanisti a partecipare a questo incontro. Dobbiamo porre fine alle guerre tra credenti e non credenti e, pur mantenendo le nostre differenze, bisogna cercare di costruire ponti. Non è solo ora che si dice che esiste una diversità culturale, non possiamo dire che non ci siano differenze tra credenti e non credenti. La diversità va coltivata, ma come? Nel dialogo, nell’inculturazione reciproca. (gf)
© Copyright Radio Vaticana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento