Papa: No al dispotismo della ragione, Dio limite alla scienza
Roma, 30 giu. (TMNews)
Dio come limite all'onnipotenza della scienza. Benedetto XVI ne ha parlato in occasione della consegna in Vaticano del Premio Ratzinger a tre studiosi di teologia: il laico Manlio Simonetti, italiano, il sacerdote spagnolo Olegario González de Cardedal, e il monaco cistercense tedesco Maximilian Heim.
Il papa ha ricordato che "già per la teologia medievale" fossero attuali le domande sul rapporto fra scienza e fede. Ma nell'età moderna la teologia "in vasti ambiti" si è "ritirata primariamente nel campo della storia, al fine di dimostrare qui la sua seria scientificità". Una tendenza che ha prodotto "opere grandiose" ma "se la teologia si ritira totalmente nel passato, lascia oggi la fede nel buio". Per il pontefice "la vera domanda" è: "E' vero ciò in cui crediamo oppure no?
Nella teologia è in gioco la questione circa la verità; essa è il suo fondamento ultimo ed essenziale". Papa Ratzinger ha denunciato l'esistenza di una "violentia rationis, il dispotismo della ragione, che si fa giudice supremo di tutto. Questo genere di uso della ragione è certamente impossibile nell'ambito della fede".
"La ragione sperimentale - ha sottolineato ancora Benedetto XVI - appare oggi ampiamente come l'unica forma di razionalità dichiarata scientifica. Ciò che non può essere scientificamente verificato o falsificato cade fuori dell'ambito scientifico. Con questa impostazione sono state realizzate opere grandiose; che essa sia giusta e necessaria nell'ambito della conoscenza della natura e delle sue leggi nessuno vorrà seriamente porlo in dubbio. Esiste tuttavia un limite a tale uso della ragione: Dio non è un oggetto della sperimentazione umana".
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