giovedì 30 giugno 2011

"L'omaggio" di Zizola al Papa: le improbabili ricostruzioni intorno alla nomina di Scola e le gravi accuse al fratello del Santo Padre

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Io mi auguro che almeno stavolta la Santa Sede si degni di rispondere (o dobbiamo credere che prenda a comunicati stampa solo certi vaticanisti, magari quando parlano di liturgia?) perche' siamo di fronte ad accuse gravi. Innanzitutto si prende di mira il cardinale Scola affermando che la sua candidatura e' stata orchestrata da una campagna stampa. In secondo luogo si offende pesantemente il Papa insinuando che si faccia condizionare, magari inconsapevolmente, dai mass media. Chi conosce minimamente Benedetto XVI sa che non e' e non puo' essere cosi'. E' del tutto ovvio che il Papa abbia scelto per Milano un vescovo che conosce bene.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo manca il link.

mariateresa ha detto...

è la solita zizolata. Non ci si fa una ragione che le cose non siano andate come si desiderava.
Ne ha scritte tante di zizolate, ha preso anche delle cantonate pazzesche.Poveraccio.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!
Sarà anche la solita zizolata, ma stavolta fa più nauseante del solito. Luca Doninelli sul giornale sfotte il "teologo" Mancuso, speriamo domani si occupi dell'altrettanto miniscolo Zizola. Io detesto le carognate.
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffa, qui il link all'articolo di AM Valli, dove si sostiene che la candidatura di Scola sia stata abilmente orchestrata mediaticamente, a fronte di un Papa parzialmente convinto e di porporati desiderosi di compiacerlo (quando mai!) e formula, nelle ultime righe, una specie di profezia. Mi sa che il buon Aldo Maria sia un lettore di Ferruccio Pinotti :-)
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201106/110629valli.pdf
Alessia

Eugenia ha detto...

Ho cominciato a leggere l'articolo di Zizola ma, neanche arrivata a metà già mi veniva il vomito. Zizola / Politi un binomio che abbiamo imparato a conoscere per tutto il fango che dal 2005 sono stati caqpasci di riversare su Benedetto XVI, sul suo Pontificato e sulla sua famiglia. E' assurdo, come dalla Santa Sede, manchino repliche anche in questo caso; sarà la solita zizolata come solite sono le apoteosi di Politi ma, giustamente come dice Alessia non sopporto le carognate ................ beh neanche io le sopporto ma, queste carognate se le permettono perchè nessuno dall'altra parte, li ha rimessi al loro posto. Ancora una volta si lascia il Santo Padre e non solo, soffocare nel fango mosso questa volta per il suo 60° di sacerdozio. Complimenti ancora una volta, per l'inattività di coloro che dovrebbero evitare e contrastare tanto schifo contro sua Santità.

Anonimo ha detto...

semplicemente farneticante! però originale la tesi dell'ingerenza religiosa dei media, eh,eh: una volta tanto ha rovesciato la frittata. Non siamo ancora ad agosto e già ci tocca leggere certe menate! Maria Pia ;)

Caterina63 ha detto...

Zizzola non dice nulla di nuovo, non nuovo, almeno, dal versante MODERNISTA E PROGRESSISTA della Chiesa.... :-)
Repubblica cura gli interessi del cardinale Martini e di tutta l'ala di quella ROTTURA avanzata con la strumentalizzazione del Concilio... Ratzinger che si è sempre posto in bilico e cercando un continuo equilibrio fra le parti, risulta essere la carta vincente, ed è ovvio che trova oppositori fra i due poli estremisti...

Che il fratello mons. Georg Ratzinger abbia amicizie lefebvriane non c'è nulla di male, ma le parole di Zizzola tradiscono UN ODIO viscerale verso la FSSPX duro a morire e che ha caratterizzato tutti gli anni '80 e '90....

Io non sono in grado di giudicare questa nomina a Milano, so solo che venendo qui a Venezia il cardinale Scola è amato, e il suo passaggio non resterà senza ricordo DI CRESCITA per la Chiesa...
sono stata 6 anni a Varese e la situazione della Chiesa ambrosiana E' DISASTROSA...nel mentre vivevo li mi rendevo sempre più conto che Roma era già lontana anni luce da quella Diocesi se a Martini e a Tettamanzi si volesse dare il cattivo gusto di renderli responsabili di un così grave allontanamento, e che perciò Repubblica sposa tranquillamente essendo un giornale per nulla cristiano-cattolico ed anzi ben antipapista... è naturale vedere in questo avvicendamento una necessità URGENTE che ecclesialmente non possiamo non condividere....

Le scelte di un Pontefice possono anche non piacere, ma si faccia lo sforzo di meditare sulla situazione drammatica in cui vivono talune Diocesi e si RINGRAZI LA PROVVIDENZA E SI PREGHI PER IL NUOVO PASTORE....preghiera che giornali laici e VATICANISTI laicisti non osano mai supplicare....

Caro Zizzola, NOI viviamo soprattutto DI PREGHIERA E DI PROVVIDENZA, non soltanto di equilibri politici.... ;-)

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Zizola dicesse quel che vuole: non riuscirà a togliermi la gioia per la nomina del card Scola!

Fabiola ha detto...

Io, letto il leggibile, trovo particolarmente disgustoso l'articolo di Aldo Maria Valli, il "mellifluo" primo della classe del vaticanismo nostrano.
Sintesi: Scola, in fondo, non lo voleva nessuno a Milano. Il Papa non ne era convinto, i Vescovi (idioti e in vena di piaggeria?) non l'hanno capito e, per compiacerlo, ne hanno sostenuto la candidatura. Tutti, comunque, irretiti da una ben orchestrata campagna di stampa (di chi?)per costruire un consenso che nessuno voleva dare.Questi signori per perseguire i loro meschini progetti di bassa politichetta sarebbero disposti a tutto. Comunque, forse, una parola chiara da chi di dovere a questo punto non guasterebbe.

Eugenia ha detto...

Infatti Fabiola............... ci spertichiamo a lanciare il nuovo portale sul Web e poi non sono capi di controbattere a degli articoli che sono veramente basati sul nulla o per meglio dire basati sull'odio contro non solo Benedetto XVI com Vicario di Cristo ma, come persona. Nessuno che si sia e si prenda la briga di controbattere questi articoli squallidi e manipolati a seconda di chi è il comittente!

Ben ha detto...

Il fatto è che a uno può non piacere Don Scola, (io lo chiamo ancora così), ma allora deve proporre candidature almeno equipollenti: mi sta bene un Martini, mi sta bene un Tettamanzi, ma la Chiesa italiana può esprimere oggi nomi così autorevoli? Zizola dice: "Paradossalmente la Chiesa italiana era più ricca sotto Pio XII di grandi figure episcopali, un certo Roncalli a Venezia, Montini a Milano, Fossati a Torino, Siri a Genova, Lercaro a Bologna, Dalla Costa a Firenze, Ruffini a Palermo. Saranno i grandi protagonisti del Concilio Vaticano II". Non vorrei essere volgare, ma mi viene da citare il grande capo indiano della tarsmissione su Radio 2. E dove sono ora nomi simili? La Chiesa italiana purtroppo, non avendo più vocazioni, esprime quello che può. E per fortuna che abbiamo ancora uno Scola...!