Alla cerimonia di Ground Zero non ci saranno leader religiosi
NEW YORK, 27. Ha suscitato diverse critiche e polemiche la decisione delle autorità di New York di escludere leader religiosi dalla cerimonia commemorativa, presso Ground Zero, per il decimo anniversario dell'attentato dell'11 settembre alle Torri Gemelle. Molti sostengono che proprio i leader religiosi abbiano svolto un ruolo importante durante e dopo la tragedia e per questo dovrebbero partecipare.
Anche il sindaco di New York all'epoca dell'attentato, Rudolph Giuliani, ha espresso la propria indignazione. "Questa è l'America - ha detto - e avere un servizio commemorativo dove non c'è la preghiera mi sembra una follia. Mi sento come se l'America avesse perso la sua strada".
Come riportato dal "Wall Street Journal", un portavoce del comune di New York ha ricordato che nelle commemorazioni degli anni precedenti non sono mai stati coinvolti i responsabili religiosi e che l'attenzione e la priorità degli organizzatori sono rivolte, in particolare, ai familiari delle vittime dell'attentato di Ground Zero.
Un membro del consiglio comunale, il pastore della New Life Outreach International, Fernando Cabrera, ha detto che "i leader religiosi sono stati uno dei pilastri che ci ha sostenuto. Sono stati e continuano a essere - ha proseguito - la spina dorsale emotiva e spirituale, e quando si ha una situazione in cui le persone stanno cercando un senso alla loro vita, dove qualcosa è più grande di loro, quando si ha una crisi di questo livello, ci si rivolge ai leader spirituali".
John Long, direttore della Federazione dei cappellani del Mid-Atlantic, ha raccontato di essere rimasto profondamente disorientato quando ha appreso che sarebbero stati esclusi i gruppi religiosi dal decimo anniversario. "Non si può avere - ha spiegato - un servizio commemorativo, senza la religione. In fondo, se non fosse stato per la misericordia di Dio, non si sarebbero potuti svolgere servizi commemorativi".
Di parere diverso invece il rabbino Joseph Potasnik, vice presidente esecutivo del consiglio dei rabbini di New York, il quale ha riferito al "Wall Street Journal" di trovarsi d'accordo con quanto deciso dalle autorità comunali "perché una delle difficoltà sarebbe stata quella di individuare quali gruppi religiosi di New York coinvolgere. Chi decide chi deve rappresentare una determinata fede? Tutti abbiamo diversi raggruppamenti. Ci sono considerazioni pratiche quando si progetta qualcosa, anche se si volesse includere tutti - ha proseguito il rabbino - sarebbe impossibile far sì che siano presenti quelli che dovrebbero esserlo. Sono davvero molto dispiaciuto".
Long si è detto contrariato delle dichiarazioni del rabbino Potasnik e ha dichiarato di "non accettare assolutamente questa argomentazione. Per la Giornata nazionale di preghiera - ha spiegato Long - saranno coinvolti diversi gruppi religiosi. Qual è la differenza tra la Giornata nazionale di preghiera e il memoriale del decimo anniversario di Ground Zero?".
(©L'Osservatore Romano 28 agosto 2011)
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