Il cardinale Cañizares Llovera sui riti liturgici
Un modello per celebrazioni di massa
«Le celebrazioni presiedute dal Pontefice alla Giornata mondiale della gioventù di Madrid hanno evidenziato un sentimento religioso profondo».
Ne è convinto il cardinale spagnolo Antonio Cañizares Llovera, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Chiamato due anni e mezzo fa da Benedetto XVI alla guida del dicastero vaticano che cura «la promozione e la regolamentazione della Liturgia», il porporato spagnolo ha partecipato alle giornate madrilene da un osservatorio privilegiato, membro del seguito papale. Durante le quattro giornate in cui Benedetto XVI ha soggiornato nella sua patria -- Cañizares Llovera è infatti nato a Utiel, nell'arcidiocesi di Valencia, ed è stato vescovo di Ávila, arcivescovo di Granada, metropolita di Toledo e primate di Spagna, prima di iniziare il suo servizio nella Curia romana -- gli è stato accanto in tutti i momenti, soprattutto in quelli di carattere liturgico, caratterizzati soprattutto -- ha detto al nostro giornale -- da «canti appropriati e dal giusto raccoglimento».
Dalla festa di accoglienza dei giovani in Plaza de Cibeles alla Via Crucis nello stesso luogo, dalla messa con i seminaristi nella cattedrale dell'Almudena alla veglia -- nonostante i problemi causati dal maltempo -- e alla successiva concelebrazione eucaristica sulla spianata di Cuatro Vientos: tutti questi avvenimenti hanno suscitato nel cardinale iberico un sentimento positivo. «Credo -- ha commentato -- che i riti di questa Gmg siano stati un modello di come debbano essere le grandi concelebrazioni di massa con i giovani, per sentire il vero significato della Liturgia della Chiesa e come deve essere l'anima di tutta la vita della Chiesa». (glb)
(©L'Osservatore Romano 26 agosto 2011)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento