domenica 28 agosto 2011

Messa con gli ex allievi. Il Papa: l'uomo non anneghi la sete di grandezza nell'effimero ma scopra che Dio è la vera acqua viva

Su segnalazione di Laura leggiamo:

Messa con gli ex allievi. Il Papa: l'uomo non anneghi la sete di grandezza nell'effimero ma scopra che Dio è la vera acqua viva

Stamani il Papa ha presieduto, nel Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, la Messa con i suoi ex allievi, il cosiddetto Ratzinger Schülerkreis, riuniti in questi giorni nella cittadina laziale nel tradizionale seminario estivo con il loro ex professore. Quest’anno l’incontro si è svolto sul tema della nuova evangelizzazione.

Benedetto XVI, introducendo brevemente la celebrazione eucaristica, ha commentato le parole del Salmo 62 proposte dalla liturgia odierna: “ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua”.

E’ il tempo dell’attesa di Dio. “In questo tempo dell’assenza di Dio - ha detto il Pontefice - quando la terra delle anime è arida e secca e la gente ancora non sa da dove scaturisce l'acqua viva, chiediamo al Signore di mostrarsi. Vogliamo pregare affinché a coloro che cercano l'acqua viva altrove, Dio mostri che Lui è l’acqua viva e affinché non permetta che la vita degli uomini e la loro sete di grandezza anneghi e soffochi nell’effimero”.

Il Papa ha quindi elevato la sua preghiera “soprattutto per i giovani” perché “sia viva in loro la sete di Dio”. Quindi ha aggiunto: “e noi che lo conosciamo fin da giovani dobbiamo chiedere perdono poiché portiamo agli uomini così poco la luce del suo Volto, perché così poco emerge da noi la certezza che il Signore è, che il Signore è qui e che il Signore è la grandezza che noi tutti attendiamo”.

A tenere l’omelia è stato il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn. Il porporato ha sottolineato che “la sequela divina, l’andare dietro Gesù (‘vade retro’) comporta una totale rinuncia a se stessi, per poter entrare nell’ottica di Dio”. “Solo non conformandoci a questo mondo – ha proseguito commentando le parole di San Paolo ai Romani - potremo fondare e riconoscere la volontà di Dio per la nostra vita”. Queste – ha concluso - “sono le premesse per un’autentica amicizia con Dio” il “punto di arrivo” del nostro essere convertiti al Signore.

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