lunedì 24 ottobre 2011

Abdullah II: «Benedetto XVI indica il nucleo comune di islam e cristianesimo»

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

"una rondine islamica non fa primavera". Abdullah è un regnante politicament eabbastanza saggio. Una saggezza relativa (secondo il metro occidentale); un atteggiamento poco saggio e poco accettato dalla cultura islamica e dai numerosi (la maggior parte) dei fedeli islamici.
Ma non c'è da farsi illusioni: nel raapporto tra cristianesimo-cattolicesimo e mondo islamico non ne uscirà mai nulla di solido (ma solo le chiacchiere inconcludenti). In Egitto c'è stata una rivoluzione "democratica" ora gestita da militari fondamentalisti, che fanno i test di verginità alle nubili che manifestano al Cairo; in Libia si prospetta l'introduzione di una Sharia in versione iraniana; in Tunisia vince il partito islamico; in Algeria succederà la stessa cosa; in Turchia mettono il velo alle donne nelle Università.
E' inutile illudersi: finché i popoli del nord africa e della penisola arabica continueranno ad urlare "Hallah u' Akbar" nulla mai cambierà nel rapporto tra l'Islam e l'Occidente cristiano; anzi, secondo me e spero proprio di sbagliarmi quanto sta avvenendo in nord Africa è il prodromo di una rinascita islamica che scatenerà, a breve, un conflitto di civiltà contro il cristianesimo.
La terza guerra mondiale sembra vicina!

Anonimo ha detto...

Alla faccia della tremenda gaffe, del terribile errore di Ratisbona. Che ne dice, P. A forza di ribadire le stesse menate finirete col non crederci più neppure voi. Peggio farete la figura dei dilettanti (che siete). Diciamocelo chiaro, eccetto pochi luminosi esempi, principalmente stranieri, di italiani ne ho contati solo una decina, fra cui un emerito, per il restos i naviga nelle acque dell'ideologia più bieca. Pochini, direi.
Alessia

Anonimo ha detto...

Anonimo, Papa Benedetto sa quel che fa. Invece di evocare scenari capocalittici perchè non proviamo a pregare e digiunare, perché non chiediamo al Signore di assistere il suo fedele Vicario e donare a noi perseveranza e fede.
Alessia

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo delle 15:38:
lo scontro di civiltà sarà tra il relativismo laicista (e protestante) e la religione. Lasci stare l'islam.

Anonimo ha detto...

L'amico anonimo delle 15.38 del 24.10, che invita a lasciar stare lo scontro di civiltà con l'Islam, fa, come molti cattolici "ingenui" una rimozione mentale; pensa che le risposte del mondo "non cristiano" (dell'islamico in particolare)siano conformi alla sua testa ed alla sua mentalità di cristiano (il quale generalmente aborre la guerra) e crede, che il laicismo protestante sia il vero pericolo per la Chiesa Cattolica perché potrebbe scatenare "una sorta di guerra dell'ateismo contro il cattolicesimo e la Chiesa". Le guerre di ideee "dell'ateismo" contro la Chiesa ci sono sempre state, hanno fatto molti danni e molto male ai cattolici ed alla Chiesa; ma nulla del tanto male che hanno fatto potrebbe essere paragonabile ad una cultura fideistica (l'islamica) che in nome di Hallah volesse sottomettere tutti i popoli della terra e piegarli, volenti o nolenti, con le buone e soprattutto con le cattive, ai disegni di Maometto.
Oggi il pericolo "fisico" per la Chiesa ed i cattolici non viene principalmente dal laicismo ateo; ma dalla "violenza" evidente dell'Islam, che schiavizza e lapida donne, che disprezza l'occidente ed i suoi valori, che irride al Dio Cristiano ed insulta Gesù Cristo; che, se gli riuscisse, come tentò varie volte nei secoli scorsi, cercherebbe di eliminare il cristianesimo ed i cristiani dalla faccia della terra, come "infedeli" e fautori di un Dio morto in croce (una bestemmia per la loro concezione di Dio), una bestemmia che non possono accettare.
Quindi non serve "traslare" le analisi logiche e le aspettative future verso conclusioni di cocmodo. Significa "non ragionare" e buttarsi la zappa sui piedi.
Anonimo