Ai prefetti d'Italia il Papa ricorda che la funzione civile va esercitata con dignità e responsabilità
Nell'interesse dei cittadini e del bene comune
La funzione civile "è talmente eminente e insigne da rivestire un carattere quasi "sacro"". Per questo esige di essere esercitata "nell'interesse dei cittadini e del bene comune" con "grande dignità" e "vivo senso di responsabilità".
Lo ha detto il Papa ai prefetti italiani durante l'udienza svoltasi nella mattina di venerdì 14 ottobre, nella sala Clementina.
Soprattutto in un periodo di "incertezza sociale ed economica" - ha rilevato Benedetto XVI - i prefetti sono chiamati a essere "quasi un presidio per le categorie più deboli", unendo "autorevolezza e professionalità" nello svolgimento dei propri compiti.
Il Pontefice ha poi richiamato la presenza "radicata" e "capillare" della Chiesa nel territorio del Paese, sottolineando che essa "desidera costruire, insieme con gli altri soggetti istituzionali e le varie realtà territoriali, una salda piattaforma di virtù morali, su cui edificare una convivenza a misura d'uomo".
Dal Papa anche un riferimento alla figura di sant'Ambrogio, patrono del corpo prefettizio, esempio di "lealismo alla legge" e "fermezza contro le ingiustizie e le oppressioni".
(©L'Osservatore Romano 15 ottobre 2011)
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