Assisi 2011: le religioni rinnovano il loro impegno per la pace e la giustizia
I “numeri” della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera che si terrà il prossimo 27 ottobre ad Assisi, a 25 anni dal primo storico incontro. Oltre alle denominazioni cristiane, ci saranno musulmani, indù, buddisti, scintoisti, jainisti, Sikh, Bahai, Zoroastriani, rappresentanti delle religioni tradizionali e, per la prima volta, invitati non credenti.
Città del Vaticano (AsiaNews)
La cristianità sarà rappresentata da 31 delegazioni, l’ebraismo dall’International Committee on Interreligious Consultation, dal Gran Rabbinato di Israele e altre organizzazioni ebraiche di carattere internazionale. Ci saranno anche 5 personalità Indù, 3 jainisti, 5 Sikh, 1 Zoroastriano, 1 Bahai, 67 Buddisti, di cui 16 capi-delegazione provenienti dal 11 Paesi, tra i quali anche la Cina Popolare; dalla Corea del Sud verrà il presidente dell’Associazione del Confucianesimo, da Hong Kong il presidente dell’Associazione del Taoismo, dal Giappone 2 delegazioni scintoiste e 4 esponenti delle Nuove religioni. I musulmani saranno 48, provenienti da Giordania, Israele, Egitto, Libano, Algeria, Marocco, Iran, Turchia, Arabia Saudita, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Azerbaigian, Tajikistan, oltre che da alcuni Paesi occidentali. Attesi esponenti delle religioni tradizionali di Africa, America e Asia e 4 “invitati” non credenti. Gli Stati in tal modo rappresentati saranno più di 50.
Sono i numeri della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la giustizia e la pace nel mondo che si terrà ad Assisi il prossimo 27 ottobre, illustrati questa mattina in Vaticano. La Giornata – ha detto il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace – ha come tema “Pellegrini della verità, pellegrini della pace” e ha “l’obiettivo di mostrare, con semplicità, che da uomini religiosi e di buona volontà, si desidera offrire il proprio particolare contributo per la costruzione di un mondo migliore, riconoscendo al tempo stesso la necessità, per l’efficacia dell’azione, di crescere nel dialogo e nella stima reciproca”.
Voluto da Benedetto XVI per i 25 anni dalla prima Giornata di Assisi, l’incontro “vuole essere un sogno che continua e diviene sempre più realtà: ognuno insieme all’altro, non più uno contro l’altro; tutti i popoli in marcia da diversi punti della terra, per riunirsi in un’unica famiglia”. Così, l’esperienza di Assisi 2011, oltre che nel segno della preghiera e del digiuno, avrà anche “la cifra del pellegrinaggio, che implica ascesa, purificazione, convergenza verso un punto superiore, assunzione di un impegno comunitario”.
Il 27 ottobre, le delegazioni partiranno dal Vaticano, in treno, insieme col Papa, alle 8 del mattino. Dopo l’arrivo in Assisi, alle 9.45, ci si recherà presso la Basilica di S. Maria degli Angeli, dove avrà luogo un momento di commemorazione dei precedenti incontri e di approfondimento del tema della Giornata. Previsti, tra gli altri, gli interventi del patriarca ecumenico Bartolomeo I, dell’ Arcivescovo di Canterbury, dott. Rowan Douglas Williams, del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, rev. Olav Fykse Tveit, del segretario generale della Conferenza internazionale delle scuole Islamiche, del rappresentante Gran rabbinato d’Israele, rabbi David Rosen.
Seguirà un “pranzo frugale”, condiviso dai delegati, che “intende esprimere il ritrovarsi insieme in fraternità e, al tempo stesso, la partecipazione alle sofferenze di tanti uomini e donne che non conoscono la pace”.
Sarà poi lasciato un tempo di silenzio, per la riflessione di ciascuno e per la preghiera.
Nel pomeriggio, tutti parteciperanno a un pellegrinaggio verso la basilica di San Francesco. Si svolgerà in silenzio, lasciando spazio alla preghiera e alla meditazione personale. Di fronte alla basilica si terrà il momento finale della giornata, con la rinnovazione solenne del comune impegno per la pace. Tra gli interventi, anche quelli di Aleksandr del Patriarcato di Mosca, del rev. Setri Nyomi della Comunione mondiale delle Chiese riformate, di musulmani. L’islam ad Assisi vedrà, tra gi altri la presenza di rappresentanti del re dell’Arabia Saudita, il viceministro dell’Educazione, Faisal Al Muammar, del re del Marocco, il ministro delle Pie fondazioni e degli Affari islamici, Ahamd Tawfiq e di un membro della famiglia reale della Giordania, il principe Ghazi bin Muhammad.
Il rientro in Vaticano è previsto per le 20.30.
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