sabato 15 ottobre 2011

Crisi, il Papa: l'economia deve salvaguardare la famiglia. Economia e famiglia si salvano insieme (Izzo)

CRISI: PAPA, ECONOMIA DEVE SALVAGUARDARE FAMIGLIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 ott.

"L'economia con le sue leggi deve sempre considerare l'interesse e la salvaguardia della famiglia, che e' la cellula primaria della societa'".
E cio' e' ancora piu' urgente "nella difficile situazione che stiamo vivendo" in quanto "assistiamo, purtroppo, ad una crisi del lavoro e dell'economia che si accompagna ad una crisi della famiglia". Benedetto XVI ha voluto ricordarlo in un discorso rivolto oggi alla Fondazione "Centesimus Annus - Pro Pontifice" che ha promosso un convegno sul tema "Famiglia, Impresa: superare la crisi con nuove forme di solidarieta'".
Per il Papa teologo, anche se "non e' compito della Chiesa definire le vie per affrontare la crisi in atto, tuttavia i cristiani hanno il dovere di denunciare i mali, di testimoniare e tenere vivi i valori su cui si fonda la dignita' della persona, e di promuovere quelle forme di solidarieta' che favoriscono il bene comune, affinche' l'umanita' diventi sempre piu' famiglia di Dio". Occorre dunque che i cattolici impegnati nell'economia, come nel sociale e in politica assumano "sempre piu' attivamente" il loro ruolo "nella diffusione e nell'applicazione della dottrina sociale della Chiesa senza dimenticare che lo sviluppo ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera.
Cristiani mossi dalla consapevolezza che l'amore pieno di verita', caritas in veritate, da cui procede l'autentico sviluppo, non e' da noi prodotto ma ci viene donato". Infatti, sottolinea Ratzinger, le regole della "giustizia distributiva" che possono essere riassunte nell'espressione "dare per dovere", di fatto "non sono sufficienti nel vivere sociale".
"Perche' vi sia vera giustizia e' necessario - infatti - aggiungere la gratuita' e la solidarieta'" e dunque "sentirsi tutti responsabili di tutti", non delegando "solo allo Stato". "Mentre ieri si poteva ritenere che prima bisognasse perseguire la giustizia e che la gratuita' intervenisse dopo come un complemento, oggi - ribadisce il Pontefice - bisogna dire che senza la gratuita' non si riesce a realizzare nemmeno la giustizia".
Con il suo incipit l'enciclica "Caritas in veritate", spiega il suo autore", ci dice che "bisogna dare forma e organizzazione a quelle iniziative economiche che, pur senza negare il profitto, intendono andare oltre la logica dello scambio degli equivalenti e del profitto fine a se stesso". Infatti, "il mercato della gratuita' non esiste e non si possono disporre per legge atteggiamenti gratuiti. Eppure - conclude Ratzinger - sia il mercato sia la politica hanno bisogno di persone aperte al dono reciproco".

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CRISI: PAPA, ECONOMIA E FAMIGLIA SI SALVANO INSIEME

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 ott.

La crisi economica favorisce le difficolta' relazionali nelle famiglie. E, a loro volta sommandosi ai problemi occupazionali, "i conflitti di coppia, quelli generazionali, quelli tra tempi della famiglia e per il lavoro, creano una complessa situazione di disagio che influenza lo stesso vivere sociale".
Lo sottolinea Benedetto XVI nel discorso rivolto oggi alla Fondazione "Centesimus annus" alla quale chiede di impegnarsi per "una nuova sintesi armonica tra famiglia e lavoro", a cui la dottrina Sociale della Chiesa puo' dare il suo contributo. Infatti, nella visione cristiana, economia e famiglia si salvano insieme. Ricordando i venti anni dell'enciclica "Centesimus annus", il Papa elenca in questa prospettiva i "quattro compiti" che Giovanni Paolo II aveva indicato per le famiglie cristiane: "la formazione di una comunita' di persone; il servizio alla vita; la partecipazione sociale e la partecipazione ecclesiale". "Sono tutte funzioni - spiega - alla cui base c'e' l'amore, ed e' a questo che educa e forma la famiglia". "L'amore - afferma Ratzinger citando il suo venerato predecessore - tra l'uomo e la donna nel matrimonio e, in forma derivata ed allargata, l'amore tra i membri della stessa famiglia e' animato e sospinto da un interiore e incessante dinamismo, che conduce la famiglia ad una comunione sempre piu' profonda ed intensa, fondamento e anima della comunita' coniugale e familiare".
"Allo stesso modo - ricorda il Papa - l'amore e' alla base del servizio alla vita, fondato sulla cooperazione che la famiglia dona alla continuita' della creazione, alla procreazione dell'uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio".
Ed e', continua il Pontefice, "primariamente nella famiglia che si apprende come il giusto atteggiamento da vivere nell'ambito della societa', anche nel mondo del lavoro, dell'economia, dell'impresa, deve essere guidato dalla caritas, nella logica della gratuita', della solidarieta' e della responsabilita' gli uni per gli altri". Infatti, "le relazioni tra i membri della comunita' familiare - osserva il Papa citando ancora il beato Giovanni Paolo II - sono ispirate e guidate dalla legge della gratuita' che, rispettando e favorendo in tutti e in ciascuno la dignita' personale come unico titolo di valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilita' disinteressata, servizio generoso, solidarieta' profonda". Per Benedetto XVI, "in questa prospettiva la famiglia, da mero oggetto, diventa soggetto attivo e capace di ricordare il 'volto umano' che deve avere il mondo dell'economia".
E, conclude rivolto a economisti e imprenditori che partecipano ai lavori della Fondazione 'Centesimus annus', "se questo vale per la societa' in genere, assume rilievo ancora maggiore nella comunita' ecclesiale" nella quale "la famiglia ha un posto di rilievo: non e' semplicemente destinataria dell'azione pastorale, ma ne e' protagonista, chiamata a prendere parte all'evangelizzazione in modo proprio e originale, mettendo al servizio della Chiesa stessa e della societa' il proprio essere e il proprio agire".

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