sabato 15 ottobre 2011

I gesuiti di Civiltà Cattolica contro Flores D'Arcais (Bevilacqua)

Stroncato il libro su Gesù, ultima tappa di uno scontro feroce

I gesuiti di Civiltà Cattolica contro Flores D'Arcais

di Andrea Bevilacqua

Inizia col botto la nuova avventura del cyber teologo Antonio Spadaro alla guida della Civiltà Cattolica. Nel suo primo numero firmato da direttore, Spadaro attacca pesantemente il libro su Gesù di Paolo Flores D'Arcais, direttore di Micromega e critico severo di Papa Benedetto XVI: la Civiltà Cattolica, il quindicinale dei gesuiti pubblicato con l'imprimatur della segreteria di stato vaticana, stronca, infatti, con una recensione firmata da Corrado Marucci l'ultimo sforzo del filosofo «Gesù. L'invenzione del Dio cristiano». Un testo difficile da commentare, secondo Civiltà Cattolica, «per il tono costantemente polemico», «palesemente denigratorio e sommario», nei confronti «della chiesa cattolica e del Sommo Pontefice», «arido» anche laddove altri autori non credenti esprimono ammirazione per le parole di Gesù. «Da un punto di vista metodologico è evidente che l'Autore va alla ricerca di più o meno notevoli discrepanze, difficoltà e oscurità del Nuovo Testamento, estraendole da un materiale disparato e di diverso valore, tralasciando le ricchezze sapienziali disseminate negli scritti neotestamentari» ma, sottolinea la recensione, «le idee sostenute da Flores non possono essere assolutamente spacciate per l'opinione della stragrande maggioranza degli studiosi, come ripetutamente afferma». Sono anni che non corre buon sangue tra Flores e il Vaticano. Flores nel 2000 incontrò al teatro Qurino di Roma l'allora cardinale Joseph Ratzinger. Fu un confronto ad armi pari inedito, davanti a duemila persone e con Gad Lerner come moderatore. Il titolo della storica serata fu «Controversia su Dio». Da quel giorno Ratzinger ha subìto, secondo Flores, una regressiva rispetto alle timide aperture di quel dibattito. L'accusa che negli anni successivi Flores rivolgerà a Ratzinger è quella di avere disfatto come «Papa inquisitore» il cammino intrapreso dal «Papa buono». Se il Concilio Vaticano II è stato, in positivo, lo spartiacque tra il costantinismo teocratico condito dalla svolta reazionaria del Sillabo e una cattolicità intesa come dialogo con il mondo e recupero dei valori autentici di un vangelo non compromesso con il potere, il post-Concilio e in particolare gli ultimi due pontificati hanno sostanzialmente, in negativo, disatteso le speranze di quanti scommettevano in una nuova primavera di una Chiesa riconciliata con la modernità.
Notevole fu la critica che Flores rivolse all'Osservatore alla morte di José Saramago. Mentre le agenzie battevano la notizia dei funerali dello scrittore portoghese, l'Osservatore Romano attaccò lo scrittor Saramago che «non si fece mai mancare il sostegno di uno sconfortante semplicismo teologico». Flores a sua volta attaccò l'Osservatore che «ha sentito il bisogno irrefrenabile di vomitare a tambur battente un 'vade retro!» di ingiurie sconnesse, a cadavere ancora caldo, anziché il «requiescat in pacem» canonico».
E oggi l'ultima querelle, quella dei gesuiti contro Flores. La Civiltà Cattolica è una fucina di teologi e letterati stimati. Se si sono esposti in questa misura contro Flores significa che anche per la Santa Sede Flores è andato troppo oltre le righe col suo ultimo lavoro «Gesù. L'invenzione del Dio cristiano».

© Copyright Italia Oggi, 15 ottobre 2011 consultabile online anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Da quel giorno Ratzinger ha subìto, secondo Flores, una regressiva rispetto alle timide aperture di quel dibattito"........crede di aver cambiato la posizione del teologo Ratzinger, magari di averlo "ferito" con la sua onnisapienza.
Il veleno che cova gli avra' sicuramente logorato quel po' di "materia grigia" che madre natura
ha dato a lui. Povero illuso.......mi auguro che la gente che segue questi "dilettanti allo sbaraglio" della cultura(?????)
capisca che persone come il "nostro" genio Flores d'Arcais altro non fanno che offendere e umiliare la ragione.