giovedì 27 ottobre 2011

Il Papa ad Assisi: le novità del pellegrinaggio (Asca)

IL PAPA AD ASSISI CON LE RELIGIONI E GLI ATEI PER LA PACE

''In un mondo precario dove non sono garantiti a tutti la giustizia e la pace'' e dove le armi ''si fanno sentire con piu' forza del diritto'', l'impegno delle religioni per la pace e' sempre piu' importante. Ed e' per questo che papa Benedetto XVI ha voluto organizzare un incontro interreligioso di ''riflessione e preghiera'' per la pace ad Assisi. Sono passati 25 anni dal primo evento di questo genere fortemente voluto da papa Giovanni Paolo II nel 1986.
Certo, papa Ratzinger, che non ha mai nascosto i suoi dubbi nei confronti del primo meeting di Assisi, ha voluto che questa volta l'incontro seguisse un copione diverso: niente preghiera pubblica, anche se divisa, come nel 1986, ma un momento riservato per la preghiera privata e silenziosa di ogni delegato, nelle celle del convento di Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola.
Ma questo non vuol dire che la preghiera sia un 'optional' per le religioni del mondo: ''Gli incontri di Assisi - ha spiegato oggi alla Radio Vaticana il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, card. Jean-Louis Tauran - vogliono dimostrare che per rivendicare i propri diritti esiste un'altra dimensione, diversa dalla lotta armata: la preghiera. Oltrepassando la diversita' delle religioni, la preghiera esprime una relazione con una Potenza suprema, una relazione che supera le nostre capacita' umane''.
D'altra parte, come confessato dal presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, card. Peter Turkson, durante la presentazione in Vaticano dell'evento, anche con queste 'correzioni' al Vaticano sono arrivate numerose critiche per una iniziativa esposta - come spiegato dallo stesso segretario di Giustizia e Pace, mons. Mario Toso - ai rischi del ''sincretismo'' e del ''relativismo''. Le piu' dure, quelle giunte dai lefebvriani, con cui il Vaticano e' impegnato in una trattativa per il rientro in piena comunione con la Chiesa: i tradizionalisti hanno annunciato di voler celebrare mille messe di riparazione in occasione di Assisi.
Lo stesso papa, in una lettera inviata al pastore luterano tedesco Peter Beyerhaus e pubblicata dal blog 'Rorate Coeli', ha spiegato di aver deciso di partecipare al venticinquennale di Assisi per ''provare in tal modo a determinare la direzione del tutto''. ''Faro' di tutto - proseguiva - affinche' sia impossibile un'interpretazione sincretista o relativista dell'evento, e affinche' resti fermo che sempre credero' e confessero' cio' che avevo richiamato all'attenzione della Chiesa con la 'Dominus Iesus''', la istruzione dottrinale pubblicata dal Ratzinger cardinale nel 2000 per ribadire che la strada per la salvezza passa solo da Gesu' e dalla Chiesa.
L'altra innovazione fortemente voluta dal pontefice si collega direttamente all'iniziativa del Cortile dei Gentili lanciata da Benedetto XVI per riaprire il dialogo con i non credenti. Quatto rappresentanti di atei 'cercatori della verita'' saranno ad Assisi, per affermare la convinzione - con le parole del filosofo Remo Bodei - ''che siamo tutti ospiti della vita, tutti migranti nel tempo e che in realta' nessuno possiede la verita' in se stesso''.

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