lunedì 10 ottobre 2011

Il Papa in Calabria, nuovo impegno dei Cattolici contro disumanizzazione e mafia (Izzo)

PAPA: NUOVO IMPEGNO DEI CATTOLICI CONTRO DISUMANIZZAZIONE E MAFIA

(AGI) - Lamezia Terme, 9 ott.

(di Salvatore Izzo)

Benedetto XVI augura "una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune"all'Italia di oggi, dove occorre "bonificare l'ambiente da quel clima non salubre che si respira nelle nostre societa', inquinato da una mentalita' che non e' cristiana, e nemmeno umana, perche' dominata dagli interessi economici, preoccupata soltanto delle cose terrene e carente di una dimensione spirituale", e segnatamente alla Calabria, "terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale, dove la disoccupazione e' preoccupante, dove una criminalita' spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza" perche' "i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti".
Eccolo il messaggio che il Papa tedesco ha voluto lasciare alle 18 diocesi della regione italiana dove e' piu' basso il reddito procapite, mentre e' piu' alto il tasso di disoccupazione giovanile, e che dunque vive l'attuale crisi economica con particolare sofferenza.
Un appello accompagnato dal gesto concreto della condivisione dello stesso cibo preparato per lui e per i vescovi calabresi nel pranzo offerto nell'episcopio di Lamezia terme, con i poveri assistiti alla mensa della Caritas ai quali il Papa ha pagato personalmente il medesimo menu'. La straordinaria giornata di Joseph Ratzinger era iniziata davanti a circa 40 mila fedeli raccolti nell'area ex Sir, monumento alle promesse di sviluppo non mantenute dalla politica, dove e' tornato proprio sul tema di un rinnovato impegno sociale e politico dei cattolici, che egli stesso aveva sollecitato nella visita a Cagliari del 2007 e che il presidente della Cei Angelo Bagnasco ha rilanciato nella recente prolusione al Consiglio Episcopale Permanente. Per questo Benedetto XVI ha definito "opportuna" l'iniziativa della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa promossa dalla diocesi calabrese, che ha lodato "sia per la qualita' articolata della proposta, sia per la sua capillare divulgazione".
Al termine della messa, il Papa tedesco si e' poi rivolto direttamente ai cattolici della Calabria. "In comunione con i vostri vescovi - ha detto prima di intonare la preghiera dell'Angelus - esorto in particolare voi, fedeli laici, a non far mancare il vostro contributo di competenza e di responsabilita' per la costruzione del bene comune". "La fede dei Santi rinnova il mondo", ha ricordato il Pontefice tedesco esortando i presenti a rinnovare "con la stessa fede la nostra e vostra amata Calabria". Il Papa ha anche ricordato che la regione ospita numerosi e frequentatissimi Santuari mariani e cio' dimostra quanto siano profonde le radici cristiane di questa terra. "Mi rallegro - ha confidato - di sapere che qui in Calabria e' viva la pieta' popolare, che incoraggio a praticare costantemente alla luce degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, della Sede Apostolica e dei vescovi".
Davanti alla proposta del Vangelo che promette la vita eterna, pero', anche in questo profondo Sud d'Italia avanza una mentalita' materialistica, tanto che molti "si rifiutano di partecipare alla festa: hanno altro da fare; anzi alcuni mostrano di disprezzare l'invito". E se dunque "Dio e' generoso verso di noi, ci offre la sua amicizia, i suoi doni, la sua gioia", da parte nostra "spesso non accogliamo le sue parole, mostriamo piu' interesse per altre cose, mettiamo al primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i nostri interessi". Cosi', visitando per la prima volta dall'inizio del pontificato la Calabria, Benedetto XVI ha voluto "incoraggiare e benedire gli sforzi di quanti, sacerdoti e laici, sono impegnati nella formazione delle coppie cristiane al matrimonio e alla famiglia, al fine di dare una risposta evangelica e competente alle tante sfide contemporanee nel campo della famiglia e della vita".
Un tema sul quale nel pomeriggio Ratzinger si e' poi soffermato parlando ai monaci di Serra San Bruno, rimasti ormai solo in 15 perche' a 900 anni dalla fondazione della loro gloriosa Certosa la vocazione al silenzio, al digiuno dai fasti e dalle carni e alla preghiera non mobilita tanti. La crisi pero' non e' solo dei monaci mancati: il tema del senso da dare alla vita, scegliendo la serieta' e l'impegno di fedelta' se non anche la severita' della regola certosina, riguarda tutti. Il sacramento del matrimonio non basta celebrarlo, infatti, ha ricordato. "Per diventare effettivamente una cosa sola, ma occorre lasciare che la grazia di Dio agisca e percorrere insieme la quotidianita' della vita coniugale". Un esempio fatto per spiegare come la stessa Grazia possa agire nelle case di tutti e nell'austero ma bellissimo antico luogo di preghiera, dove Benedetto XVI ha concluso la sua visita pastorale in Calabria. Infatti, ha osservato, "diventare monaci richiede tempo, esercizio, pazienza, in una perseverante vigilanza divina, come affermava san Bruno, attendendo il ritorno del Signore per aprirgli immediatamente la porta". Ma lo stesso serve a tutti anche per dar vita e animare cristianamente la propria famiglia. Difficolta' che pe ril Pontefice teologo sono aggravate dal "progresso tecnico, segnatamente da quello nel campo dei trasporti e delle comunicazioni", che se "ha reso la vita dell'uomo piu' confortevole" ha reso la nostra vita in citta' schiava di un rumore assordante e "ha diffuso e amplificato un fenomeno che gia' si profilava negli anni Sessanta: la virtualita' che rischia di dominare sulla realta'. Sempre piu', anche senza accorgersene, le persone sono immerse in una dimensione virtuale, a causa di messaggi audiovisivi che accompagnano la loro vita da mattina a sera".
Benedetto XVI ha poi lasciato Serra San Bruno alla volta dell'aeroporto di Lamezia Terme dove lo attendeva l'apparecchio del 31esimo stormo dell'Aeronautica Militare per riportarlo a Roma (oggi ha dovuto prendere quattro volte l'elicottero e due volte l'aereo, una performance che non molti riuscirebbero a compiere, tanto piu' a 84 anni di eta').
Prima di partire anche un nuovo passaggio tra la folla festante a bordo della papamobile. In Calabria "ha trovato - sottolinea una nota della diocesi lametina - una folla esultante che lo ha pazientemente atteso per rivolgergli un caloroso e gioioso saluto". La Chiesa locale esprime per questo "soddisfazione e gratitudine" e sottolinea che "la comunita' ecclesiale ha vissuto con grande emozione lo storico incontro col Papa".

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