PAPA: ANCHE NEL DOLORE E NELLA CRISI NON PERDERE LA SPERANZA IN DIO
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 12 ott
''Nella nostra preghiera dobbiamo rimanere sempre aperti alla speranza e saldi nella fede in Dio. La nostra storia, anche se segnata spesso da dolore, da incertezze, da momenti di crisi, e' una storia di salvezza e di 'ristabilimento delle sorti'''.
E' l'esortazione rivolta questa mattina da papa Benedetto XVI ai partecipanti all'udienza generale in piazza San Pietro. Nella sua catechesi dedicata al Salmo 126, il pontefice ha parlato della fuga dall'Egitto del popolo di Israele: ''Il ritorno dall'esilio e' paradigma di ogni intervento divino di salvezza''.
''Gli interventi divini - ha commentato - hanno spesso forme inaspettate, che vanno al di la' di quanto l'uomo possa immaginare; ecco allora la meraviglia e la letizia che si esprimono nella lode''. Dio, ha proseguito il papa, ''fa meraviglie nella storia degli uomini.
Operando la salvezza, si rivela a tutti come Signore potente e misericordioso, rifugio dell'oppresso, che non dimentica il grido dei poveri''.
Spesso la vita e' ''dura, buia, difficile'', ma la fede ci rende sicuri che ''alla fine'' avremo ''un grande raccolto''. ''Anche nella notte piu' buia - ha concluso Benedetto XVI - c'e' la luce''. Per questo non dobbiamo ''perdere la gioia profonda'' della ''presenza di Dio nella nostra vita''; una ''gratitudine che si trasforma in speranza''.
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