domenica 23 ottobre 2011

Il Papa: l'incompiuta di Bruckner ci porta in una grande cattedrale (Izzo)

PAPA: L'INCOMPIUTA DI BRUCKNER CI PORTA IN UNA GRANDE CATTEDRALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 ott.

"Ascoltare la musica di Bruckner e' quasi come trovarsi all'interno di una grande cattedrale, osservando le grandiose strutture portanti della sua architettura, che ci avvolgono, ci spingono in alto e creano emozione".
Benedetto XVI ha commentato cosi' la "splendida esecuzione" dei due capolavori di Anton Bruckner, il Te Deum e la Sinfonia numero 9, offertogli questa sera nell'Aula Nervi dalla Bayerischen Staatsoper.
Del "grande compositore", il Papa ha esaltato non solo la creativita' ma soprattutto "la fede, semplice, solida e genuina, conservata per tutta la vita tanto da voler essere sepolto nella chiesa dell'Abbazia di Sankt Florian, nella cripta, sotto il possente organo, che aveva suonato molte volte". E ha ricordato che "quando, l'11 ottobre 1896, Bruckner mori', stava ancora scrivendo la sua nona sinfonia, iniziata quasi 10 anni prima. Sentiva, ricordando Beethoven e Schubert, che si trattava del suo 'testamento sinfonico', ed effettivamente non riusci' mai a completarne il quarto tempo, lasciando il suo lavoro incompiuto", una composizione che a giudizio del Papa "si stacca dal modello classico: il suo discorso musicale si sviluppa per grandi blocchi accostati, sezioni elaborate e complesse non delimitate in modo chiaro, ma separate molto spesso da semplici episodi di collegamento, come pure da pause". In proposito, il Pontefice tedesco ha sottolineato che la sinfonia ha un titolo preciso "Al buon Dio" scelto da Bruckner forse per "dedicare e affidare l'ultimo e maturo frutto della sua arte a Colui nel quale aveva sempre creduto, ormai l'unico e vero interlocutore a cui rivolgersi, giunto all'ultimo tratto dell'esistenza".
"Bruckner - ha osservato Papa Ratzinger - chiedeva al buon Dio di poter entrare nel suo mistero, di poter ascendere alle sue altezze, di poter lodare in cielo il Signore come aveva fatto in terra con la sua musica". "Un richiamo anche a noi - ha concluso - ad aprire gli orizzonti e pensare alla vita eterna, non per sfuggire dal presente, anche se segnato da problemi e difficolta', ma piuttosto per viverlo ancora piu' intensamente, portando nella realta' in cui viviamo un po' di luce, di speranza, di amore".

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