Il Pontefice "scuote" vescovi e sacerdoti di una terra difficile
lamezia terme
«Nessuna vocazione è marginale nel Popolo di Dio: siamo un unico corpo, in cui ogni membro è importante e ha la medesima dignità, ed è inseparabile dal tutto».
Papa Benedetto XVI parla ai calabresi. Ma soprattutto ai tantissimi religiosi che prestano il loro servizio in questa terra difficile. E ieri di sacerdoti e diaconi alla messa nell'area industriale ce n'erano veramente tanti. Oltre naturalmente a tutti i vescovi calabresi.
Padre Franco è lametino, ma da anni è parroco ad Albano Laziale: «L'omelia del Papa è stata molto bella – dice – perchè ha saputo dare un messaggio forte, senza farlo in modo esplicito nei confronti della politica e della malavita, incoraggiando tutti e indicando le vie della giustizia. Soprattutto ci ha incoraggiato a non avere paura di testimoniare la fede a tutti i livelli. Ci ha lanciato un monito a saper vivere fino in fondo la nostra fede e a voler bene alla nostra terra».
Don Luciano arriva invece dalla vicina Arcidiocesi Catanzaro-Squillace, dove è parroco nella chiesa di Santa Barbara e rettore del seminario minorile: «È stata un'emozione grandissima ascoltare le parole del successore di Pietro, Benedetto XVI è riuscito ad arrivare ai nostri cuori». Stesso entusiasmo lo dimostra don Tommaso, parroco a Nocera Terinese, che ha vissuto un momento di grande comunione, non solo con la comunità diocesana ma con l'intera Calabria. «Ho pregato tanto per il Papa – ammette don Tommaso – in questo giorno così intenso di rinnovamento della nostra fede».
Tra i sacerdoti che hanno preso parte alla messa c'è anche padre Paolin, che arriva dall'Africa occidentale, e che da un mese vive nel seminario lametino. «Sono contentissimo – afferma – è la prima volta che vedo il Papa di persona, e poi le sue parole, come sempre, ci incoraggiano a fare di più e ad andare avanti, soprattutto noi giovani. Abbiamo bisogno di queste parole per trovare dei punti di riferimento e poter vivere bene, affrontando la nostra esistenza con serenità, pace e soprattutto con fede».
Anche per don Nicola, vice rettore del seminario minorile di Catanzaro, «si è trattato di un'esperienza forte, che può aiutare molte persone a rivivere e fare aumentare la fede, anche perchè oggi ce n'è molto bisogno, soprattutto nella terra di Calabria».
Ancora tremolante per l'emozione è Pietro di Vena di Maida, che frequenta il secondo anno di seminario a Catanzaro, e che ieri ha avuto l'onore di portare la candela durante la messa. «È stato molto emozionante – ha detto – e poi il Papa ti coinvolge spiritualmente».(l.p.)
© Copyright Gazzetta del sud, 10 ottobre 2011
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