All’udienza generale il Papa parla del Salmo 136
La storia della bontà di Dio dalla creazione alla salvezza
Dalla creazione alla redenzione operata da Cristo, fino ai duemila anni di storia della Chiesa, il cammino del popolo di Dio può essere letto come una continua «memoria del bene, dell’amore misericordioso, eterno di Dio».
Lo ha ricordato Benedetto XVI all’udienza generale di mercoledì 19 ottobre, in piazza San Pietro.
Parlando del salmo 136 il Pontefice ha sottolineato l’importanza per i credenti di conservare «una memoria della bontà del Signore», perché questa «diventa forza della speranza» soprattutto nei tempi di oscurità e difficoltà.
Anche «dopo il periodo oscuro della persecuzione nazista e comunista — ha affermato in proposito — Dio ci ha liberati, ha mostrato che è buono, che ha forza, che la sua misericordia vale per sempre».
Per i credenti questo significa non dimenticare che «il Signore è Padre buono e provvidente, che dà l’eredità ai propri figli ed elargisce a tutti il cibo per vivere». Una bontà simboleggiata dal pane quotidiano con il quale il Creatore offre all’uomo il sostegno materiale che prefigura il «pane di vita» eucaristico.
«Il Dio che ha creato i cieli e la terra e le grandi luci celesti, che entra nella storia degli uomini per portare alla salvezza tutti i suoi figli — ha fatto notare il Papa — è il Dio che colma l’universo con la sua presenza di bene prendendosi cura della vita e donando pane».
(©L'Osservatore Romano 20 ottobre 2011)
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