domenica 9 ottobre 2011

L'accoglienza del Papa a Lamezia Terme ed i discorsi del sindaco e del vescovo nel commento di Salvatore Izzo

PAPA: GIANNI LETTA LO ACCOGLIE ALL' AEROPORTO DI LAMEZIA TERME

Salvatore Izzo

(AGI) - Lamezia Terme, 9 ott.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha accolto il Papa all'aeroporto di Lamezia Terme insieme al vescovo Luigi Antonio Cantafora. Con loro anche il presidente della regione Giuseppe Scopelliti e il sindaco della citta', Gianni Speranza.

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PAPA: MALTEMPO RALLENTA AFFLUSSO, ORA OLTRE 40 MILA PRESENTI

Salvatore Izzo

(AGI) - Lamezia Terme, 9 ott.

A causa del maltempo, molti fedeli hanno raggiunto l'area ex Sir di Lamezia Terme con ritardo rispetto ai tempi previsti. La Questura ha dunque ritoccato la stima di 30 mila diffusa all'inizio del rito dall'Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Lamezia Terme, portando a "oltre 40 mila" il numero stimato dei presenti.

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PAPA: BENEDICE PRIMA PIETRA CHIESA S. BENEDETTO A LAMEZIA TERME

Salvatore Izzo

(AGI) - Lamezia Terme, 9 ott.

Il Papa ha benedetto al termine della messa nell'area ex Sir la prima pietra della nuova chiesa dedicata a San Bendetto Abate che sorgera' a Lamezia Terme in ricordo dell'odierna visita pastorale, la prima compiuta da un Pontefice dopo 900 anni (Giovanni Paolo II nell'84 atterro' nell'aeroporto di Lamezia ma non si fermo' a celebrare nel territorio della diocesi). All'inizio del rito, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, aveva annunciato la concessione dei permessi edilizi relativi alla nuova parrocchia, una copia dei quali e' stata anche inserita tra i doni consegnati al Pontefice. Con la prima pietra e' stato benedetto da Ratzinger anche un ramoscello di quercia destinato al vicino santuario della Madonna di Visola, detta appunto Madonna della Quercia.

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PAPA: SINDACO LAMEZIA, "BASTA CON LA MAFIA"

Salvatore Izzo

(AGI) - Lamezia Terme, 9 ott.

Nel suo saluto al Papa, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha parlato anche di criminalita'. "Noi non possiamo accettare che nella nostra terra si rafforzi il dominio dei poteri criminali - ha sottolineato Gianni Speranza - l'impresa buona sia scacciata da quella cattiva ed inquinata, il capitale illegale si sostituisca a quello legale, i nostri giovani non abbiano lavoro e prospettiva e siano costretti ad andare via e persino tanti sacerdoti vengano minacciati. E' terribile che per un lavoro totalmente in nero e sottopagato si debba morire tragicamente come e' successo per le operaie di Barletta. Le sue parole, Santita', lasceranno una traccia indelebile nel cuore di ognuno di noi e soprattutto nel cuore dei nostri ragazzi: hanno bisogno di essere incoraggiati per costruire il loro futuro liberi dalle mafie, dai ricatti e dalle paure. Basta con la mafia. La sua presenza dia coraggio e voce a tutti coloro che ne hanno bisogno, achi soffre. La Calabria dei prossimi anni possa essere all'altezza dei sogni e delle preghiere del suo popolo, nel solco della carita' umile e tenace di S. Francesco di Paola".

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PAPA: SINDACO LAMEZIA, NON VOGLIAMO PIU' ESSERE UNA TERRA AMARA

Salvatore Izzo

(AGI) - Lamezia Terme (Catanzaro), 9 ott.

"Non vogliamo essere una terra amara, ma una terra di liberta' per le donne, che qui incontrano piu' ostacoli e difficolta', per gli uomini di oggi, per i nostri figli: il cambiamento e' indispensabile e possibile. Ognuno di noi e' chiamato ad un esame di coscienza". E' uno dei passaggi chiave del discorso del sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza in occasione della messa di Papa Benedetto XVI nell'area ex Sir. "La nostra e' una terra di sofferenza - ha affermato il primo cittadino - di straordinarie bellezze, di enormi potenzialita' e risorse, di grandi talenti ma, al tempo stesso, di inaccettabile disoccupazione, di drammatiche ingiustizie e violenze. Di antiche ed ininterrotte emigrazioni in tutti i continenti. Di recente, terra di approdo di immigrati. Terra di accoglienza, porta del Mediterraneo e rifugio di moltitudini di disperati in fuga. Quest'area, che abbiamo attrezzato, e' anch'essa segno delle nostre laceranti contraddizioni. Grandi speranze e terribili delusioni si sono alternate. Abbiamo aspettato invano il lavoro e l'industria. Invece solo spreco di denaro pubblico". Ma qui, nella piu' estesa area industriale del Sud, diversi imprenditori hanno realizzato iniziative serie e robuste e ci puo' essere ancora un'occasione concreta di futuro". Il primo cittadino ha poi ricordato la morte degli 8 ciclisti avvenuta nel dicembre scorso, "una grande tragedia per la citta'", ed ha anche rivolto, a nome del sindaco di Motta San Giovanni, un pensiero a Francesco Azzara', "nostro corregionale rapito in Darfur, nell'auspicio che possa tornare presto tra noi".

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PAPA: VESCOVO LAMEZIA, QUI SVILUPPO MAI PIENAMENTE SOSTENUTO

Salvatore Izzo

(AGI) - Lamezia Terme, 9 ott.

"In questo territorio gia' intriso di spiritualita' grazie agli insediamenti monastici basiliani e, in tempi recenti, simbolo di speranze di sviluppo economico mai pienamente intrapreso e sostenuto, qui oggi celebriamo l'Eucaristia con il Successore di Pietro". Lo ha detto il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Luigi Antonio Cantafora, all'inizio del rito celebrato da Benedetto XVI con tuttii vescovi della Calabria, davanti a oltre 40 mila fedeli radunati nell'area ex Sir, che di questo sviluppo incompiuto e' in qualche modo un simbolo. Alla ceelbrazione il governo era rappresentato dal sottosdegretario alla presienza del Consigli Gianni Letta, la regione dal governatore Giuseppe Scopelliti.

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PAPA: VESCOVO LAMEZIA, VISITA HA MESSO IN MOTO CHIESA E SOCIETA'

Salvatore Izzo

(AGI) - Lamezia Terme, 9 ott.

"Grazie Santita', per la sua presenza in mezzo a noi, per la consolazione e il conforto che la sua visita infonde nei nostri cuori e per lo slancio di fede che suscita nelle nostre vite". Lo ha detto al Papa il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Luigi Antinio Cantafora. "La notizia della visita - ha confidato il presule - ci ha riempiti di stupore e gratitudine per essere stati destinatari di tanta benevolenza" ed "ha messo in moto la Chiesa e la societa' civile". "Questo evento - ha poi concluso - ci unisce, ci fa sentire popolo di Dio, fratelli perche' figli dell'unico Padre. Siamo assetati, affamati, desiderosi di ascoltare e ricevere la Parola di verita', la Parola che risolleva, rialza, fa rivivere. Siamo pronti ad ascoltare la Parola generatrice della vera vita, poiche' non vogliamo che il nostro popolo perisca per mancanza di conoscenza".

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