giovedì 20 ottobre 2011

Missionario ucciso sull'Isola di Minadanao, Fides: c'è forte richiesta di giustizia (Izzo)

MISSIONARIO UCCISO: FIDES, C'E' FORTE RICHIESTA DI GIUSTIZIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 ott.

"Giustizia per padre Pops". Con questo slogan decine di organizzazioni civili e religiose come "Exodus for Justice an peace" e i "Rural missionaries of the Philippines" - di cui padre Fausto Tentorio era membro - chiedono giustizia per il missionario italiano ucciso sull'Isola di Minadanao.
Lo scrive oggi l'agenzia vaticana Fides che ricorda come il religioso del Pime si fosse sempre opposto alla forte presenza militare sul territorio dell'Isola, che e' a maggioranza islamica ma mantiene ancora aree tribali, per la cui difesa si impegnava Tentorio.
"Il Forum 'Giustizia per padre Pops' - sottolinea l'agenzia vaticana - incoraggia tutti i testimoni a parlare, chiede una indagine seria sulle forze militari presenti nell'area di Arakan, e il loro immediato ritiro dalle are tribali".
"Padre Tentorio si batteva da anni in favore delle diverse tribu' locali che abitano le zone montuose dell'Isola, dove gli indigeni sono stati depredati delle terre e spinti verso l'interno, prima dagli arabi e poi dai dominatori spagnoli", sottolinea una nota dell'organizzazione "Aiuto alla Chiesa che soffre". "Fin da quando era arrivato nelle Filippine nel 1978, padre Fausto Tentorio - ricorda l'Acs - aveva lavorato con i tribali e, da qualche anno, il vescovo di Kitapawan, monsignor Romulo De la Cruz, gli aveva affidato anche la pastorale degli indigeni, secondo l'Indigenous People Program".
"Gia' nel 2003 era sfuggito a un attentato", racconta l'ex superiore regionale del Pime, padre Sebastiano D'Ambra, mettendo in relazione la morte del missionario agli omicidi di altri due confratelli assassinati nel 1985 e nel 1992, Tullio Favali e Salvatore Carzedda. "Fausto - assicura l'anziano missionario - stato ucciso per la sua missione tra i tribali, Tullio per il suo impegno con i cristiani e Salvatore per il contributo al dialogo con i musulmani".

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