Presentata a Roma l'opera in due volumi sugli 80 anni della Radio Vaticana
Il mondo delle comunicazioni chiama a continue sfide e trasformazioni. Così in sintesi il direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, presentando ieri l’opera, in due volumi, di Fernando Bea e Alessandro De Carolis: “Ottant’anni della Radio del Papa”, presso l’Aula Magna dell’Università Lumsa, a Roma. Presente anche Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato che ha sostenuto l’iniziativa. I due volumi, editi dalla Libreria Editrice Vaticana, nell’80.mo anniversario dell’emittente, ripercorrono genesi, avventure e missione della Radio voluta da Pio XI. Il servizio di Massimiliano Menichetti.
Oltre 700 pagine divise in due tomi per raccontare la storia della Radio del Papa, nata nel 1931 per volere di Pio XI che si rivolse per la sua realizzazione proprio all’inventore della radio, Guglielmo Marconi. La penna di Fernando Bea traccia un percorso lungo 50 anni, dagli esordi al 1981, poi è Alessandro De Carolis a condurre il lettore attraverso le sfide tecnologiche e informative che si intrecciano senza sosta, avendo come unico denominatore e propulsore l’annuncio del Vangelo in ogni angolo del pianeta. Ma come nasce questo libro? Il direttore generale della Radio Vaticana padre Federico Lombardi:
“Io credo che un’istituzione di 80 anni deve riflettere. Per questo dovevamo avere un contributo serio, solido, per tutti noi che facciamo parte della Radio, per conoscere bene da dove veniamo e poter capire dove possiamo andare. Poi è uno strumento anche molto utile per i molti che oggi ci chiedono di conoscere la storia della Radio Vaticana”.
Riga dopo riga i due autori raccontano la vita della Chiesa universale e la storia degli ultimi 80 anni, riflessa nella trasformazione della Radio del Papa. Il direttore della Libreria Editrice Vaticana, don Giuseppe Costa:
“Posso dire senza alcuna smentita che volumi del genere sulla storia della Radio Vaticana non esistono”.
Fotografie e lettere per far conoscere profili redazionali e tecnici in un arco che va dai radiomessaggi durante la seconda guerra mondiale per ricongiungere dispersi e famiglie fino alla sfida di internet. L’autore, Alessandro De Carolis:
“La Radio parla oggi una quarantina abbondante di lingue. Non c’è un’altra radio internazionale che possa esprimersi su uno stesso avvenimento con questa ricchezza linguistica e questa dote, grazie soprattutto ad internet, ha trovato un modo ancor più ricco di esprimersi. La Radio Vaticana può servire il magistero del Papa, collegare il centro della cattolicità con le periferie, dare una lettura cristiana dei fatti del mondo e lo può fare praticamente senza soluzione di continuità".
Un testo, ha aggiunto padre Federico Lombardi, che fa vedere anche come il mondo della comunicazione è mutato e quante le frontiere esplorate:
“In tutta questa storia non è solo un cambio di uso di strumenti o di organizzazione dei programmi, è un evolversi del nostro modo di essere comunicatori al servizio della Chiesa universale. Oggi la Radio Vaticana cerca le vie, i linguaggi, gli strumenti, le forme sempre nuove per svolgere questa missione. Dire ‘Radio’ è oggi limitante perché noi facciamo anche il web, un web multimediale”.
A sottolineare sinergie tra il mondo dell’etere e quello dei binari, Mauro Moretti amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato che ha sostenuto l’iniziativa e auspicando future collaborazioni con la Radio Vaticana nel mondo delle tv e radio via web ha sottolineato l’orgoglio nell’avere ospite in treno il Santo Padre nel prossimo viaggio verso Assisi, occasione per la consegna di una copia del libro:
“Sarà un’opera che darà a noi la possibilità di potere mostrare quello che è il nostro volto a tutti coloro che lo leggeranno - e saranno molti e autorevoli - e sarà anche presentato al Santo Padre nel prossimo viaggio che faremo il 27 di ottobre dal Vaticano ad Assisi. La possibilità di ospitare un’altra volta il Santo Padre è per noi motivo di orgoglio e quindi questo è anche un altro gesto per poter contribuire e collaborare con questa importante iniziativa”.
Ma cosa significa per un giornalista della Radio Vaticana scrivere il libro per gli 80 anni della propria emittente? Ancora Alessandro De Carolis:
“Posso raccontare un aneddoto. Quando cinque anni fa fui incaricato di scrivere un pezzo celebrativo per i 75 anni della Radio Vaticana mi fu consegnato il testo di Fernando Bea. Quando finii di leggere quel libro che mi era piaciuto tanto perché Fernando Bea aveva una bella e agile penna, quasi da romanziere, io dissi tra me: che bello questo libro, mi piacerebbe tanto scriverne il seguito! Poi cinque anni dopo è successo esattamente questo. E’ il coronamento di un sogno, perché questa radio, questa storia della Radio che ho sempre sentito parte della mia vita, diventava davvero parte della mia vita nel senso più bello e profondo del termine”.
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