Benedetto XVI: Il Papa all'Infernetto: «Siate famiglia di famiglie»
Benedetto XVI dedica la nuova chiesa di San Corbiniano, con oltre quattromila nuclei familiari. «La Chiesa vuole essere presente in ogni quartiere dove la gente vive e lavora»
di Lara Larotondo
Felicità ed emozione, ieri, domenica 20 marzo, per la dedicazione della nuova chiesa di San Corbiniano, all’Infernetto. Perché ad officiare la celebrazione è stato il Santo Padre Benedetto XVI in persona, che ha scelto di consacrare la chiesa avendo con il santo patrono un legame particolare.
«San Corbiniano, infatti – ha spiegato il Papa –, è il fondatore della diocesi di Frisinga, in Baviera, della quale sono stato vescovo per quattro anni.
Nel mio stemma episcopale ho voluto inserire un elemento strettamente associato alla storia di questo Santo: l’orso». Lo stesso di San Corbiniano, appunto, il cui emblema è un orso che porta i bagagli. Si narra, ha ricordato Benedetto XVI, che «San Corbiniano giovanissimo, durante il suo primo pellegrinaggio a Roma fu ordinato vescovo da papa Gregorio II, nell'anno 713 e che gli ordinò di tornare nella sua patria Gallia come vescovo missionario. Durante il suo secondo viaggio a Roma però fu assalito da un orso che gli uccise il mulo che gli portava i bagagli. Corbiniano, allora, ordinò all'orso di ammansirsi e di portare lui stesso i pesi che avrebbe dovuto portare il mulo. L'orso obbedì e lo seguì fino a Roma dove il santo lo affrancò dal suo impegno e lo lasciò libero».
Ecco «soddisfatti e sempre di più affascinati» i numerosi parrocchiani intervenuti, che se «lo stavano chiedendo da giorni, il perché il Papa li avesse onorati della sua presenza». Ad accogliere il Santo Padre erano davvero tantissimi. Non è voluto mancare nessuno. Quasi tutti i 10 mila residenti della zona. Quattromila famiglie che negli ultimi anni hanno popolato e popolano il quartiere in maniera esponenziale al punto che, dai dati forniti dal Municipio, si conta che arriva nella zona una nuova famiglia ogni giorno dell’anno. Tantissimi fedeli muniti di bandierine e «sorrisi a non finire», che hanno dato il «benvenuto al Santo Padre» in un’ovazione corale. Che gli hanno anche gridato di unirsi a loro. «Vieni tra gli amici», si è udito nella folla. Quasi un delirio collettivo.
Benedetto XVI ha salutato e ringraziato con calore. «La Chiesa – ha detto il Pontefice – vuole essere presente in ogni quartiere dove la gente vive e lavora, con la testimonianza evangelica di cristiani coerenti e fedeli, ma anche con edifici che permettono di radunarsi per la preghiera e i Sacramenti, per la formazione cristiana e per stabilire rapporti di amicizia e fraternità, facendo crescere i fanciulli, i giovani, le famiglie e gli anziani in quello spirito di comunità che Cristo ci ha insegnato e di cui il mondo ha tanto bisogno». E ancora, rivolgendosi al parroco don Antonio Magnotta e al viceparroco don Samuele Depedri: «La parrocchia si sforzi di proporre anche ai più piccoli la Parola di Dio». Ai giovani e ai giovanissimi, il Papa ha rivolto «una speciale parola d’affetto perché la Chiesa si aspetta molto dalla vostra possibilità di guardare avanti».
Un pensiero speciale, poi, per le famiglie della zona: «La vostra è una comunità giovane – ha ricordato il Santo Padre, costituita in gran parte da coppie appena sposate che vengono a vivere nel quartiere; tanti sono i bambini e i ragazzi. Conosco l’impegno e l’attenzione che vengono dedicati alla famiglia e all’accompagnamento delle giovani coppie: sappiate dar vita ad una pastorale familiare caratterizzata dall’accoglienza aperta e cordiale dei nuovi nuclei familiari, che sappia favorire la conoscenza reciproca, così che la comunità parrocchiale sia sempre più una ‘famiglia di famiglie’, capace di condividere con loro, insieme alle gioie, le inevitabili difficoltà degli inizi».
All’insegna dell’incontro e della comunione anche il nuovo complesso parrocchiale, ideato dall'architetto Umberto Riva. Un’architettura moderna «pensata come l’incontro di due strade in cui la chiesa si integra nel contesto urbanistico – ha detto l’architetto – a formare una piazza». L’aula liturgica conta oltre 300 posti a sedere; sono parte del complesso sale per il catechismo e un ampio cortile interno, che accoglierà le strutture necessarie per le attività sportive e di aggregazione come calcetto o basket, oltre a una zona destinata a parcheggio.
«Oltre alla gioia di ricevere il dono del complesso parrocchiale e della consacrazione – riflette il viceparroco –, la visita del Papa è un segno di gratitudine per il cammino di queste giovani famiglie». «È la conferma – osserva il parroco – di un lavoro pastorale di due anni, di quello che vogliamo fare in futuro come parrocchia».
© Copyright Roma Sette, 22 marzo 2011
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