sabato 19 marzo 2011

Il dolore di Marco Ventura per la sentenza sul Crocifisso

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Sbaglio o le sentenze dei giudici vanno sempre rispettate? Sbaglio?
La tradizione fa il diritto. Il glorioso diritto romano era essenzialmente consuetudinario. Ancora oggi grandi tradizioni (come quelle anglosassoni) si basano sul "precedente vincolante". La laicita' non e' una zona "asettica" in cui vale tutto ed il contrario di tutto. La liberta' di esporre il Crocifisso non vale meno della liberta' di ricorrere alle Corti Europee.

23 commenti:

Andrea ha detto...

Il "Corriere" e il "Sole 24 ore", ma anche gli altri "grandi" giornali, cara Raffaella, hanno proclamato l'anno in corso "anno del revival dell'Anticattolicesimo ottocentesco".

L'altro ieri (giorno della "festa") al balcone del Quirinale sventolava un enorme stendardo massonico (rombo con stella a 5 punte).

mariateresa ha detto...

animo, sia virile.

Leo ha detto...

il diritto romano è lo stesso che mandava a morte i cristiani?
il diritto anglosassone è lo stesso che vieta i crocifissi nelle scuole?

Raffaella ha detto...

Non il diritto, ma chi applica il diritto.
R.

Leo ha detto...

sarei curioso di sapere che tipo di rispetto avreste portato voi ad una sentenza contraria. non si può sapere

Raffaella ha detto...

Le sentenze vanno sempre rispettare, anche se non si e' d'accordo.
Se i giudici di primo grado commettono errori, quelli di secondo possono rimediare.
R.

Anonimo ha detto...

Ho letto su Il Resto del Carlino una battuta di M. Hack: secondo lei la sentenza è "vergognosa". "Siamo tornati ai tempi di Galileo. Spero di non essere condannata al rogo." Ma questi atei sanno esprimere il loro dissenso senza ricorrere ai soliti luoghi comuni? Dicano che non sono d'accordo, ma cosa c'entra Galileo o il rogo? E questi sarebbero i razionalisti... Anche la signora che ha fatto causa...in che senso il crocifisso esposto dovrebbe interferire sull'educazione laica o atea o altro che lei impartisce ai suoi figli? Mah!
go

Raffaella ha detto...

Incoerenza pura! Non si puo' elogiare l'Europa solo quando fa comodo!
La professoressa RISPETTI la decisione dei giudici e trovi altre argomentazioni che non coinvolgano sempre Galileo.
R.

Leo ha detto...

O viceversa..

Leo ha detto...

"Le sentenze vanno sempre rispettare, anche se non si e' d'accordo.
Se i giudici di primo grado commettono errori, quelli di secondo possono rimediare."

o viceversa

Raffaella ha detto...

Il giudice di primo grado non puo' intervenire su una sentenza di appello.
R.

mariateresa ha detto...

ma sapete quanti anni ha la Hack? Ormai è coetanea di Montezuma quindi sarebbe ingeneroso prendersela.
Vero è che avrebbe risposto così anche se avesse 20 anni.
Sono riflessi condizionati.

Leo ha detto...

nel senso che il primo fa la cosa giusta e il secondo sbaglia

Raffaella ha detto...

Non dal punto di vista del diritto...
R.

Leo ha detto...

allora... se una novantenne è contraria al crocifisso in aula è una coetanea di montezuma con riflessi condizionati.
se fosse a favore scommetto che ci si meraviglierebbe per la lucidità a discapito dell'età.
comunque già è tanto vedere un commento di mariateresa senza riferimenti agli "zanetti"

Leo ha detto...

che bello che è il diritto quando ci da ragione...

Raffaella ha detto...

Il diritto e' sempre bello. E' chi lo applica che a volte lascia a desiderare.
R.

gemma ha detto...

ma davvero una croce appesa alla parete può ledere i diritti umani di qualcuno? Abbiamo idea di cosa succede nel mondo ai diritti umani???
Mi pare che la professoressa Hack esageri un tantino. In fondo dal dopoguerra è vissuta anche lei in uno stato libero, libera di professare e insegnare le proprie idee, nonostante in monte aule vi fosse da sempre quel crocifisso.
Ricorderei che forse non è un segno da ignorare il fatto che tra i provvedimenti delle dittature, quella nazista come quella comunista dell'est, vi sia stata la rimozione dei simboli religiosi
Francamente, il prendersela coi simboli degli altri il più delle volte mi pare solo un puntiglio ideologico. E vale per i nostri come per quelli degli altri

gemma ha detto...

ps. scusate, chi è marco ventura? Ammetto la mia ignoranza, non lo conosco. Dolore per la mancata rimozione di un simbolo in croce però mi pare una parola grossa
Magari sul blog potremmo dedicare più spazio ad altri dolori, di quelli subiti con la croce in spalla, giusto per restare in tema

mariateresa ha detto...

si dice Ai zanetti.
ripassare le preposizioni articolate.
interrogo la prossima volta.

un passante ha detto...

che paura mariatesa...se lo fai io mi nascondo dietro la lavagna, sotto il crocifisso..
Davvero mi pare eccessiva stà storia. Il crocifisso è sempre stato lì e mai mi ha impedito di non credere. Semmai, erano altre le ideologie da cui mi sentivo intimorito dalla cattedra, da parte di insegnanti che tenevano veri e proprii comizi. E chi aveva il coraggio di dissentire, quando la pagella dalla parte giusta la tenevano loro?

Fabiola ha detto...

Bah! Bei tempi quando i "paesi più confessionisti???"(orrido neologismo) non potevano confessare proprio niente, tranne la fede nel materialismo storico!
Intanto suggerisco al signor Marco Ventura di cominciare col cambiar nome: Marco è davvero troppo poco neutro e pluralista.

Anonimo ha detto...

Non so chi sia Marco Ventura, ma, se devo essere assolutamente sincero, da diversi anni io di "aquile" nella redazione del Corriere ne vedo poche, molto poche, anche se ormai, per affinità elettive di tipo politico, questi modesti giornalisti sono sempre in televisione a pontificare ed a tracciare "il solco" dei valori etici. Beati quelli che avendo rimosso il cervello danno loro ascolto.
Cherokee.