VATICANO
Il Papa ricorda Shahbaz Bhatti: la sua morte spinga tutti a difendere la libertà religiosa
Benedetto XVI all’Angelus ha parlato del “commovente sacrificio della vita” del ministro pakistano. Un pensiero accorato per le vittime degli scontri in Libia. L’esortazione a non fondare la propria vita sul potere, sul denaro, sul successo e sull’attivismo, ma sulla parola di Dio.
Città del Vaticano (AsiaNews)
Benedetto XVI ha ricordato oggi all’Angelus “il commovente sacrificio della vita” del ministro pakistano Shahbaz Bhatti, ucciso il 2 marzo davanti alla sua abitazione da un “commando” armato. (02/03/2011Ucciso Shahbaz Bhatti, ministro pakistano che ha difeso Asia Bibi). Dopo il commento al Vangelo del giorno, Benedetto XVI ha detto i seguire “continuamente con grande apprensione le tensioni” che si sviluppano in questi giorni in alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa. E ha parlato dell’uccisione del leader cattolico in questi termini: “Chiedo al Signore Gesù che il commovente sacrificio della vita del Ministro pakistano Shahbaz Bhatti svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la libertà religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità”.
Il Pontefice ha avuto un pensiero anche per quanto sta accadendo sulla costa meridionale del Mediterraneo: “Il mio accorato pensiero si dirige poi alla Libia, dove i recenti scontri hanno provocato numerose morti e una crescente crisi umanitaria. A tutte le vittime e a coloro che si trovano in situazioni angosciose assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza, mentre invoco assistenza e soccorso per le popolazioni colpite”.
E nel commento al testo evangelico, Benedetto XVI ha esortato a “edificare la nostra vita” non sulla sabbia, ma “su una base solida”. Solo l’amore per Cristo, non il potere, il denaro o il successo costituisce la vera roccia su cui costruire la propria esistenza. “Ma spesso l’uomo non costruisce il suo agire, la sua esistenza, su questa identità, e preferisce le sabbie del potere, del successo e del denaro, pensando di trovarvi stabilità e la risposta alla insopprimibile domanda di felicità e di pienezza che porta nella propria anima”.
Il Papa si è poi chiesto: “ E noi, su che cosa vogliamo costruire la nostra vita? Chi può rispondere veramente all’inquietudine del cuore umano? Cristo è la roccia della nostra vita! Egli è la Parola eterna e definitiva che non fa temere ogni sorta di avversità, ogni difficoltà, ogni disagio”.
Benedetto ha messo in guardia dal fare per il fare senza pensare alla necessità di un alimento spirituale: “Cari fratelli, vi esorto a fare spazio, ogni giorno, alla Parola di Dio, a nutrirvi di essa, a meditarla continuamente. È un prezioso aiuto anche per mettersi al riparo da un attivismo superficiale, che può soddisfare per un momento l’orgoglio, ma che, alla fine, lascia vuoti e insoddisfatti”.
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