Il Tevere più stretto per i 150 anni d'Italia
Il messaggio è stato consegnato al Quirinale, che fu a lungo residenza dei Papi. Ed è stato proprio papa Benedetto XVI a scrivere ieri al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che il Risorgimento non fu contrario alla fede, anzi: i cattolici – ha detto con orgoglio – furono decisivi per la formazione della nuova Nazione. Parole che pesano, e che completano un percorso avviato da tempo e che ha visto addirittura lo scorso settembre il segretario di Stato Tarcisio Bertone presente alla celebrazione dell'anniversario della breccia di Porta Pia.
La Santa Sede abbraccia «la cara Nazione italiana», ne riconosce e ne valorizza i valori fondanti, li celebra assieme con la Messa oggi del cardinale Angelo Bagnasco. Ma quello che emerge con chiarezza, sia nei contenuti che nei gesti, è il valore istituzionale del messaggio, che non può essere derubricato a "favore" al governo di centro-destra come contropartita per i soldi non tagliati alla scuola privata o per il riavvio deciso alla Camera del disegno di legge sul fine vita. Qui sono in gioco i valori della comune casa e il Papa lo sa bene, e sa quindi quando intervenire senza intaccare la laicità dello Stato. Anzi, se è il caso, rafforzarla.
© Copyright Il Sole 24 Ore, 17 marzo 2011 consultabile online anche qui.
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1 commento:
Storia del Quirinale:
costruito dai Papi a partire dalla fine del 1500, per la salubrità dell'aria (contrapposta a quella del Vaticano, considerata malsana) e per le ampie vedute urbanistiche promosse da Sisto V e dai suoi successori;
- assaltato dalle truppe napoleoniche (1809) per imporre al Papa di rinunciare al potere temporale (al suo rifiuto, Egli fu deportato in Francia);
- riadattato in vista dell'arrivo di Napoleone (che non avvenne mai);
- "scelto" come residenza da Vittorio Emanuele II
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