domenica 20 marzo 2011

La mia personale solidarietà agli abitanti di Lampedusa

In queste ore la situazione di Lampedusa si fa sempre piu' drammatica (clicca qui e qui).
Tutta la mia personale solidarieta' agli abitanti dell'isola, ormai al collasso. Non e' piu' possibile accogliere altri profughi che vanno trasferiti non solo in altre regioni italiane ma anche in altri Stati europei. Il gigante dai piedi d'argilla (l'Europa) deve farsi carico di questa emergenza esattamente come noi.

5 commenti:

euge ha detto...

Cara Raffaella, non posso che associarmi al tuo sentimento di solidarietà nei confronti degli abitanti di Lampedusa. Condivido inoltre la tua definizione di GIGANTE DAI PIEDI D'ARGILLA per quanto riguarda l'Europa...........
Credo chae la situazione in cui si sta trovando il nostro paese, non meriti altri commenti!

Anonimo ha detto...

Speriamo che le preghiere e il digiuno chiesti dalla Madonna di Medjugorie abbiano effetto e che questa emergenza si arresti

gemma ha detto...

la verità? tutti si parla di accoglienza ma nessuno li vuole, a partire dalle altre regioni italiane. Men che meno Francia e Germania, dove gran parte di loro vorrebbero arrivare. Infatti, al più si parla di tendopoli a Lampedusa o di allestimento di villaggi in Sicilia

Anonimo ha detto...

Questo fa capire quanto l'Italia e l'Europa siano ancora "cattoliche" ... certo è che a Lampedusa non ne possono più.

Alice ha detto...

L'ARCIVESCOVO DI AGRIGENTO
Montenegro: salvaguardare la dignità di tutti
«Quella tendopoli è solo una risposta precaria»
La tendopoli a Lampedusa «è solo una precaria risposta per offrire un tetto in attesa di un trasferimento dei profughi, che deve essere prontamente superata da un efficace programma di accoglienza e la creazione di centri spalmati sul territorio italiano, in modo da non gravare solo sull’isola che rischia di trasformarsi in una polveriera». Prima di partire per l’isola delle Pelagie, l’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, interviene con forza sulla scelta che sembra aver fatto saltare gli equilibri a Lampedusa.

Una situazione quella dell’isola più a sud d’Europa da tenere sotto controllo e per la quale Montenegro fa appello anche al Presidente della Repubblica, al quale ha inviato un’accorata lettera. Monsignor Montenegro, in un lungo comunicato ufficiale, esprime forte vicinanza ai lampedusani, ma auspica anche «che le autorità preposte trovino soluzioni concrete che tutelino, insieme, i diritti umani fondamentali degli immigrati e gli interessi dei lampedusani, che vogliono continuare a vivere in modo dignitoso di turismo, senza rinunciare al principio dell’accoglienza che li ha contraddistinti fino ad oggi. Chiedo con forza la salvaguardia della dignità di ciascuno, cittadini e migranti, il rispetto dei diritti per le popolazioni di Lampedusa e Linosa, che soffrono a causa della carenza cronica di sanità, trasporti e istruzione».

E punta il dito sui «trasferimenti dal centro inspiegabilmente lenti» e che invece andrebbero «immediatamente potenziati per decongestionate il centro d’accoglienza e per evitare sia il turbamento dell’ordine pubblico che il collasso dell’economia locale, fondata essenzialmente sul turismo. Lampedusa deve essere un luogo di transito per gli immigrati e non un luogo di accoglienza duratura altrimenti l’isola rischia l’implosione».

E per descrivere meglio a Giorgio Napolitano la precarietà del vivere da isolani, Montenegro entra nel dettaglio dei problemi. «Da Lampedusa si vola: per tornare a Milano e Verona, a Roma e in Europa dopo le vacanze. Ma volano anche i giovani residenti, verso i licei e le scuole del Nord Italia, volano i malati verso ospedali in grado di curarli, volano le partorienti verso strutture sanitarie in grado di accoglierle. A Linosa, paradossalmente le tartarughe hanno più "servizi sanitari" che i residenti». Come pastore Montenegro chiede il rispetto dei diritti: salute, istruzione, trasporti.
Alessandra Turrisi



http://www.avvenire.it/Cronaca/montenegro+immigrazione+lampedusa_201103190809437500000.htm