giovedì 10 marzo 2011

Libro del Papa, card. Ouellet: L’importanza storica della risurrezione. Magris: la paura abissale nel Getsemani (Sir)

LIBRO PAPA: CARD. OUELLET, “L’IMPORTANZA STORICA DELLA RISURREZIONE”

“L’importanza storica della risurrezione si manifesta nella testimonianza delle prime comunità che hanno dato vita alla tradizione della domenica come segno identificativo d’appartenenza al Signore”: lo ha detto questa sera in Vaticano, presentando il libro del Papa su Gesù, il prefetto della Congregazione dei vescovi, card. Marc Ouellet, canadese, già arcivescovo del Quebec e segretario del Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio.
Circa l’evento centrale del cristianesimo, la risurrezione di Gesù, considerata nei suoi aspetti “storici”, il cardinale ha citato le parole dirette del testo: “Per me — scrive il Santo Padre — la celebrazione del Giorno del Signore, che fin dall’inizio distingue la comunità cristiana, è una delle prove più forti del fatto che in quel giorno è successa una cosa straordinaria, la scoperta del sepolcro vuoto e l’incontro con il Signore risorto”.
Il cardinale ha anche spiegato che “il Papa insorge contro le elucubrazioni esegetiche che dichiarano compatibili l’annuncio della risurrezione di Cristo e la permanenza del suo cadavere nel sepolcro.
Egli – ha proseguito – esclude queste assurde teorie osservando che il sepolcro vuoto, anche se non è una prova della risurrezione, di cui nessuno è stato diretto testimone, resta un segno, un presupposto, una traccia lasciata nella storia da un evento trascendente. ‘Solo un avvenimento reale – scrive il Papa – d’una qualità radicalmente nuova era in grado di rendere possibile l’annuncio apostolico, che non è spiegabile con speculazioni o esperienze interiori, mistiche’”.

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LIBRO DEL PAPA: MAGRIS (SCRITTORE), “LA PAURA ABISSALE NEL GETSEMANI”

“Sono stato colpito dalla forza di questo libro, che va a fondo su diverse questioni essenziali”: è stato il commento iniziale dello scrittore e germanista Claudio Magris, docente all’Università di Trieste di letteratura tedesca, chiamato, insieme al card. Ouellet, a presentare questa sera il volume di Benedetto XVI.
“Sono stato particolarmente colpito – ha spiegato – dalle parole del Papa laddove scrive a proposito del metodo storico-critico dell’esegesi che il metodo storico stesso non può dimostrare che Gesù è il Figlio di Dio, ma può dimostrare che la fede non è una cosa impossibile e può essere vissuta anche utilizzando la ragione”. Secondo Magris, è molto interessante “anche lo stile di Benedetto XVI che nel libro dialoga con alcuni dei principali teologi ed esegeti come ‘fratello maggiore’ più che come ‘padre che si impone’”. Un altro aspetto che ha colpito Magris nel volume è la descrizione delle “due nature, umana e divina, di Gesù. La prima non viene assorbita dalla seconda e Gesù fino alla fine, nel Getsemani, giustamente ‘resiste’ di fronte al sacrificio, provando – scrive il Papa – una ‘paura abissale’. Solo assumendo l’angoscia di tutti di fronte alla morte – ha poi commentato Magris – Gesù può offrirsi in sacrificio supremo per tutti”.

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1 commento:

laura ha detto...

Già nel libro "introduzione al Cristianesinom" si parlava dell'angoscia nel getsemani. vi invito a rileggerlo. Se ci si avvicina a tutte le Sue opere, si capisce meglio il Suo pensiero e si apprezza sempre di più