mercoledì 23 marzo 2011

"Per registrare Wojtyla gli correvamo dietro", dice Padre Lombardi, che non si sottrae al rito del perenne confronto

Su segnalazione di Alessia leggiamo:

Wojtyla/ Padre Lombardi: Per registrarlo gli correvamo dietro

La 'Radio vaticana' doveva "correre dietro" a Giovanni Paolo II in giro per il mondo per registrare i suoi discorsi e i suoi interventi. Lo rivela padre Federico Lombardi, direttore generale dell'emittente vaticana e portavoce del Papa, nell'introduzione di un libro realizzato dalla vaticanista Angela Ambrogetti sulle interviste rilasciate da Wojtyla in aereo nel corso dei suoi numerosi viaggi internazionali.
"Oggi le parole che Benedetto XVI rivolge ai giornalisti nei voli verso le destinazioni internazionali vengono accuratamente 'sbobinate' dagli stessi giornalisti, e a volte trasmesse per telefono alle agenzie già durante il volo, poi vengono anche pubblicate in forma praticamente integrale su 'L'Osservatore Romano'", scrive Lombardi nel testo dell'introduzione anticipato dal quotidiano della Santa Sede. "Ma per molti anni non era così, anche perché le conversazioni di Giovanni Paolo II erano diverse, assai più estemporanee, composte di numerose brevi battute. Non era affatto facile trasmetterle a Roma e forse non era neppure necessario sbobinarle per intero. Ma per fortuna noi le abbiamo conservate per la maggior parte e possiamo riascoltarle". Dell'archivio relativo alle registrazioni del Papa polacco, "i viaggi sono stati le occasioni più impegnative per questa raccolta della voce del Papa. Altro è registrare in Vaticano nelle celebrazioni o nelle udienze, altro è correre dietro a un Papa di attività e creatività prorompente, in tutte le parti del mondo e nelle situazioni più diverse. Ma - prosegue padre Lombardi - la 'Radio Vaticana' ha fatto tutto il possibile per esserci. Il risultato è che, per quanto si pensi che tutto sia già stato detto e pubblicato, questo non è vero. Non sono pochi i materiali che ora possono venire riscoperti e utilizzati con più calma e attenzione". Il libro 'Compagni di viaggio. Interviste al volo con Giovanni Paolo II' (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2011, pagine 389, euro 24,50) viene presentato questo pomeriggio alla sede della 'Radio vaticana'. "Un lavoro così sistematico - si legge ancora nella prefazione di Lombardi - non era ancora stato fatto. Valeva veramente la pena". Dal volume, scrive il gesuita, "risulta con grande freschezza 'come era' (Wojtyla, ndr.), con la sua straordinaria spontaneità e libertà espressiva, con la sua bonarietà e schiettezza nei confronti degli altri, anche di quel genere speciale di umanità che sono i giornalisti".

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Interviste di viaggio con Giovanni Paolo II

Cosa diceva Pietro in volo

Nel pomeriggio di mercoledì 23 marzo a Roma, nella sede della Radio Vaticana, è stato presentato il libro, curato da Angela Ambrogetti, Compagni di viaggio. Interviste al volo con Giovanni Paolo II (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2011, pagine 389, euro 24,50). Pubblichiamo la prefazione scritta dal direttore generale della Radio Vaticana.

di FEDERICO LOMBARDI

Se la Radio Vaticana ha il compito di riprendere e diffondere la voce del Papa in tutto il mondo, naturalmente l'archivio centrale delle sue registrazioni è dedicato essenzialmente alla voce dei Papi. Le diverse sezioni linguistiche della Radio conservano spesso documenti interessanti nelle rispettive lingue, interviste con vescovi o persone particolarmente autorevoli, o eventi legati ai popoli a cui dedicano i loro programmi. Ma l'archivio centrale ha un compito istituzionale chiarissimo: conservare le registrazioni della voce del Papa. È una ricchezza per tutta la Chiesa.
La tecnica di registrazione e di archiviazione delle registrazioni è cambiata rapidamente e profondamente col tempo. Decenni fa occorrevano strumenti ingombranti per registrare, e supporti non facilmente maneggevoli, né molto durevoli per conservarne il risultato. Avevamo a esempio una raccolta di cosiddetti "padelloni", dischi di vinile molto grandi, che ospitavano varie cerimonie del tempo di Pio XII. Non c'è da stupirsi che le registrazioni conservate dei primi decenni della vita della Radio, per quanto numerose e preziose, corrispondano solo a una piccolissima parte dei discorsi e delle attività pontificie. Ma col tempo le cose sono diventate gradualmente più facili. E anche l'atteggiamento verso la conservazione dei documenti - e specificamente dei documenti audio e video - è divenuto più attento e consapevole.
Il pontificato di Giovanni Paolo II è quindi probabilmente il primo a essere documentato in modo veramente sistematico e quasi completo tramite le registrazioni audio, non solo usate abbondantemente nelle trasmissioni, ma anche classificate e conservate con cura. I tecnici della Radio Vaticana si sono impegnati sempre più a raccogliere anche gli interventi più estemporanei e più brevi, che in tempi precedenti non si pensava affatto di registrare.
Anche per questo, oltre che per l'eccezionale lunghezza e intensità del pontificato, la parte dell'archivio sonoro dedicata a Giovanni Paolo II è senza paragoni la più ampia, anzi costituisce in assoluto la maggior parte dell'intero archivio, oltre il 70 per cento dell'insieme.
Naturalmente i viaggi sono stati le occasioni più impegnative per questa raccolta della voce del Papa. Altro è registrare in Vaticano nelle celebrazioni o nelle udienze, altro è correre dietro a un Papa di attività e creatività prorompente, in tutte le parti del mondo e nelle situazioni più diverse.
Ma la Radio Vaticana ha fatto tutto il possibile per esserci. Il risultato è che, per quanto si pensi che tutto sia già stato detto e pubblicato, questo non è vero. Non sono pochi i materiali che ora possono venire riscoperti e utilizzati con più calma e attenzione. Le registrazioni delle conversazioni in aereo con i giornalisti sono fra questi, e forse fra i più interessanti.
Oggi le parole che Benedetto XVI rivolge ai giornalisti nei voli verso le destinazioni internazionali vengono accuratamente "sbobinate" dagli stessi giornalisti, e a volte trasmesse per telefono alle agenzie già durante il volo, poi vengono anche pubblicate in forma praticamente integrale su "L'Osservatore Romano". Ma per molti anni non era così, anche perché le conversazioni di Giovanni Paolo II erano diverse, assai più estemporanee, composte di numerose brevi battute. Non era affatto facile trasmetterle a Roma e forse non era neppure necessario sbobinarle per intero. Ma per fortuna noi le abbiamo conservate per la maggior parte e possiamo riascoltarle.
Ho quindi accolto con favore la proposta di Angela Ambrogetti di lavorare sulle registrazioni delle conversazioni di Giovanni Paolo II durante i voli e di pubblicarne le parti più interessanti in un volume. Un lavoro così sistematico non era ancora stato fatto. Valeva veramente la pena.
Il cardinale Roberto Tucci, organizzatore e testimone privilegiato della massima parte dei viaggi all'estero di Giovanni Paolo II, mi ha detto che ritiene questo libro una testimonianza rara ed efficace della personalità e delle idee di Papa Wojty?a. Ne risulta con grande freschezza "come era", con la sua straordinaria spontaneità e libertà espressiva, con la sua bonarietà e schiettezza nei confronti degli altri, anche di quel genere speciale di umanità che sono i giornalisti.

(©L'Osservatore Romano 24 marzo 2011)

37 commenti:

realista ha detto...

qualcuno gli domandava in areo di pedofilia, aborto e preservativo?

gemma ha detto...

non aiuta davvero in questo tempo di contraddizioni questa continua santificazione anche del rapporto coi giornalisti, sapendo come gli stessi si sono comportati con papa Benedetto, su motivazioni che spesso affondavano le loro radici ben oltre il suo pontificato. Così non si dà di più a chi lo ha conosciuto e amato ma si fornisce materiale a chi segue metri di giudizio che esulano dal fascino istrionico personale e dalla simpatia. Molti commenti qui ne sono un esempio e a molti diventa pure difficile ribattere

Raffaella ha detto...

Sottoscrivo Gemma.
In tutta onesta', e mi dispiace dirlo, non trovo corretto esaltare tanto il rapporto di un Papa con i giornalisti sapendo perfettamente che gli stessi (non tutti, ovviamente), oggi, fanno di tutto per cercare il pelo nell'uovo in ogni parola che esce dalla bocca di Papa Benedetto.
Mi dispiace ma c'e' una cosa che non sopporto: la mancanza di coerenza.
Ai giornalisti vorrei porre una sola domanda: perche' a Papa Benedetto e' stato riservato un trattamento cosi' duro e, spesso, squallido?
Quando qualcuno mi rispondera' sinceramente, cessero' di storcere il naso di fronte a certi confronti.
R.

Bernardo ha detto...

Il pontificato di Benedetto XVI è contraddistinto da due nomine sbagliate:Padre Lombardi e Vian all'Osservatore romano.
Il disastro informativo... consequentia rerum!
Pensate L'Ufficio celebrazioni Liturgiche della diocesi di Roma e la Pontificia Commissione di archeologia sacra ha fatto stampare la locandina con le stazioni della Via Crucis e il papa è indicato come Benedetto XVII...
Lapsus calami?
ma in fondo è vero perché Benedetto XIII,(Pedro de Luna) in Avignone,fu un vero papa e che papa:un grande!

a. ha detto...

non ricordo che nessun giornalista abbia mai fatto una domanda a wojtyla sulla pedofilia.
qualcuno ricorda più precisamente?

Anonimo ha detto...

Realista ha ragione. La stragrande maggioranza dei viaggi di Papa Benedetto è stata dominata, a differenza di quelli di Wojtyla, dallo scandalo della pedofilia, dall'aborto e dal preservativo. Sai la voglia di scambiare battutine con i giornalisti. Santo Cielo, non riesco a credere che oggi un Papa debba essere definito dal suo rapporto con i media. Non si rendono conto del danno che sta subendo la figura di Wojtyla, particolarmente da un punto di vista storico?
Alessia

Anonimo ha detto...

Per quanto mi riguarda il busillis ora è come riuscire a sfuggire alla piena di apoteosi retorica e cofronto microchirurgico che si abbatterà sull'orbe cristiano-cattolico, e non solo, per vari giorni a partire dal 30 aprile, se ci va bene. Ormai mi pare che ci sia chi non riesce a pensare ad altro.
Alessia

Alice ha detto...

Ma dov'è questo trattamento duro e spietato che è stato riservato a Benedetto, davvero dove??
Se gli sparavano come a W. e lo riducevano in fin di vita che facevate??
W. ha perdonare Ali Agca e non si possono perdonare due giornalisti in croce???
Su mancano 40 giorni passeranno in fretta...

euge ha detto...

Cara Raffaella, era prevedibile che in occasione del 1° Maggio, sarebbero sbucati fuori libri e dichiarazioni sensazionali come quelle fatte da Amato( come se lui fosse il Papa ), e riportate con tempismo nel TG5 di questa sera. Peccato che così non è stato per tutti i discorsi e le omelie dense di significato, pronunciate da Benedetto XVI; per non parlare dei discorsi manomessi e falsificati nel loro significato per l'occasione da certi giornalisti e vaticanisti............... Ma, già Benedetto ha mancato anche in questo NON E' SCESO A PATTI COME HA FATTO IL SUO PREDECESSORE. beh sapete che vi dico? I polacchi avranno il loro santo ma, nel mio cuore resterà soltanto Benedetto XVI l'unico a saper affrontare con determinazione e dignità, il marciume tenuto accuratamente nascosto per più di 20 anni. Sinceramente amici, sono stanca di vedere Benedetto XVI pagare di persona le mancavolezze del precedente pontificato; provo un senso di tristezza, dolore e profondo schifo!

Anonimo ha detto...

Penso che Benedetto avrebbe fatto a meno di tutto l'ambaradam della beatificazione ma dopo aver perso l'Irlanda, la Spagna, il Messico e forse persino Malta (che vuole introdurre il divorzio), non si può fare tanto i preziosi. Anche i paesi slavi, pur toccati duramente dal comunismo, cominciano a vacillare, e conviente serrare le fila.Poi forse passerà la nottata.Eufemia

mariateresa ha detto...

beh, Alice forse sei mancata dall'Italia in questi primi anni del pontificato e ti sei persa qualche colpo?
L'atteggiamento dei media è stato così fetente che sono usciti dei libri su questo, in Italia e all'estero. Ci fanno dei seminari e dei casi di studio.
Poi noi magari siamo ipersensibili: così quando a una persona cui vuoi bene tirano una badilata in faccia è naturale che si reagisca con più energia di un'altro cui questa persona è indifferente o gli sta sugli zebedei. O no?
Ma non neghiamo una cosa che è evidente ai ciechi e sordi.
Naturalmente poi non tutti i giornalisti sono uguali.Questo lo concedo.Ma oltre a questo nient'altro.

euge ha detto...

Cara Alice, evidentemente, dal 2005 fino ad ora di gionali ne hai letti pochini.................... ti sei persa i saggi più belli di certi giornaloni che si sono divertiti in varie occasioni a sparare anche se con pallottole di carta, contro Benedetto XVI; ma, le ferite che sono state provocate in chi stima e vuole bene a quest'uomo, difficilmente troveranno cura. Vogliamo cominciare con l'episodio forse più eclatante? vogliamo cominciare con il discorso pronunciato dal Papa durante la visita nel campo di concentramento di Auschwiz? Discorso che non venne apprezzato per i suoi contenuti ma, che venne profondamente criticato da tutti o quasi i giornalisti perchè non era abbastanza convincente nella condanna del nazzismo e della deportazione degli ebrei. Vogliamo proseguire con Ratisbona? Discorso che fu disgraziatamente manomesso dai media e provocò di conseguenza, gli episodi di intolleranza che tutti noi ben conosciamo contro Benedetto XVI; vogliamo poi, continuare con le risposte date da Benedetto XVI a favore della difesa della vita e dei valori non negoziabili puntualmente fatte oggetto non solo di critiche ma, anche di sberleffi televisivi in varie trasmissioni pseudo-intellettuali e programmi diciamo di varieta? Vogliamo poi anche parlare dell'attacco subito dai venerati fratelli interni alla chiesa ed alla curia per il Summorum Pontificum? per caso hai dimenticato l'attacco subito con dignità ma, terribilmente vergognoso sulla pedofilia accompagnato da disgustose insinuazioni anche sull'affetto più cardo di Benedetto cioè suo fratello Georg? Cara Alice non solo una pallottola sparata da un arma può ridurti in fin di vita ma, anche, un continuo stillicidio con ripetuti assurdi e vergnosi confronti sul modo di parlare, di porsi con le persone e tanto altro.Per non parlare del continuo riferimento sulla sua nazionalità messa in continuo rapporto, con il nazzismo! Beh, credo Alice che sarebbe ora di finirla. Perchè come è giusto che venga rispettata la figura di Giovanni Paolo II di cui continuano a fare scempio certi cardinali invasi da puro fanatismo, così è giusto che si rispetti BenedettoXVI che sta cercando con amore, coraggio e determinazione, di mettere rimedio ad una discutibile eredità decisamente imbarazzante.

Pippo99 ha detto...

BATTI IL CINQUE euge!

Anonimo ha detto...

ma ci vedo storto io o dalle parole di lombardi sembra quasi:eh woytila non ha avuto la stessa fortuna di papa benedetto,i giornalisti possono sbobinare tutti i discorsi che il papa fa a bordo(chissa perchè allora le interpretavano sempre male eo solo uno stralcio). E già a GPII l'unico che gli ha fatto una domanda scomoda é stato fatto scendere dall'aereo negli anni 80. Che culo poi che BXVI ha un maestro della comunicazione e del tempismo come padre lombradi e non il poco efficace navarro valls. Per non parlare poi del fatto che woytila doveva affrontare sempre i problemi avvenuti, sottaciuti e mai risolti nel pontificato del suo successore.

Max

Alice ha detto...

Ribadisco: se gli sparavano una rivoltellata come a W. che facevate???

Alice ha detto...

Cara Euge io dico: il libro di Benedetto è in cima alle classifiche, in parlamento hanno applaudito alle sue parole, il presidente della reubbblica manda un telegramma con gli auguri non di compleanno, no, ma di onomastico, cosa che io non faccio nemmeno per mio figlio, non so, che dovremmo fare perché sia ammirato: dargli il dominio del mondo???

Alice ha detto...

Sono usciti dei libri : come quelli di Rodari che fortunatamente languono sugli scaffali delle librerie della mia città mentre i libri di Benedetto vanno a ruba???
:-)))

gemma ha detto...

francamente non credo proprio eufemia che il Papa abbia fatto tutti questi calcoli. La beatificazione di Giovanni Paolo avviene perchè lo ritiene beato e dentro di sè già santo
In quanto alla perdita degli stati di cui parli, mamma mia che ragionamento matematico! Manco il mio amico passante arriverebbe a tanto. E davvero pensi che basti questo per cambiare i provvedimenti dei governi su divorzio, coppie di fatto e l'allontanamento dalla fede? Ma davvero è così mediaticamente influenzabile la fede? Davvero, non ho capito nulla allora

LAURA ha detto...

TANTO ORMAI SIAMO ABITUATI.PECCATO CHE QUANDO ERA INVITA NO FOSSE COSì OSANNATO E LE SUE ENCICLICHE SIANO STATE LETTE DA POCHISSIME PERSONE. CONOSCEVANO E CONOSCONO SOLO LE SUE BATTUTE SCHERZOSE, MA NON IL SUO MAGISTERO. CHI HA LETTO, ALLORA, IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA, USCITO NEL '92 E A CUI HA COLLABORATO ATTIVAMENTE IL CARDINALE RATZINGER??????????????
E CHI HA APPROVATO L'ENCICLICA EVANGELIUM VITAE?????? VENGANO FUORI ORA TUTTI QUELLI CHE LOACCALAMNO! CHIARAMENTE PADRE LOMBARDI NO C'ENTRA NULLA, MA è UN FATTO NORMALE RIVONSCERE LE VIRTù SOLO DOPO LA MORTE E POI QUESTI CONFRONTI CONTINUI SON DAVVERO FUORI LUOGO. HANNO STANCATO!!!!!!!!!!!!!! ANCHE PAOLO VI EBBE LA SVENTURA D IREGANRE DOPO GIOVANNI XXIII E TTUTI SEMPRE A FARE CONBFRONTI E A NO VOLER RICONOSCERE AL GRANDEZZA D IUN PAPA GRANDISSIMO

Anonimo ha detto...

per papa benedetto non un colpo di pistola ma tante pallottole di carta sparate persino sulla sua famiglia e nazionalità.
le ferite dell'anima non sono meno dolorose di quelle del corpo.
martina

Anonimo ha detto...

ma l'argomento non era il trattamento riservato ai papi dai media? che c'entra l'attentato compiuto da ali agca contro gpii? quello era un terrorista, non un giornalista.

un passante ha detto...

Sono anch'io uno di quelli che pensa che gran parte dei giornalisti con Benedetto non siano stati teneri e non credo di avere le visioni da sei anni a questa parte. Non erano teneri nemmeno quando era alla CDF, nonostante i documenti che emanava fossero tutti controfirmati dal Papa, e forse l'ostilità è nata proprio da lì. In quanto all'attentato, nessuno ne sminuisce la gravità, ma a volte le ferite alla dignità e all'onore fanno male quanto quelle fisiche. E non 'è nemmeno un dramma che possa essere trasformato in evento mediatico, come il perdono ad uno che ti spara a proiettili, solo fango, di quello sporco, con bambini di mezzo, roba da brividi e basta. Non è indolore credo dover sopportare certi dossier sulla pedofilia ampiamente dettagliati. Non è indolore nemmeno a più di ottant'anni dover assistere ad ogni viaggio alla sfilata delle vittime. E mettiamo che qualche responsabilità ce l'abbia avuta, non regge la storiella che tutto il marcio della chiesa dipendesse da lui e il bello spettasse agli altri. Chi gli vuole bene dall'inizio, per ciò che è, umanamente e laicamente, non solo perchè è il Papa e in quanto tale lo si deve amare, lo capisce, lo ha percepito. Ed è anche uno dei motivi per cui Raffaella e altre, per quanto ne so, si sono infilate nell'impresa di questo blog. Se non avessero percepito ostilità attorno a Benedetto, probabilmente non lo avrebbero fatto. Se poi qualcuno non l'ha mai percepita, nonostante vaticanisti come Tornielli, Rodari e lo stesso Valli vi abbiano scritto libri, beh, evidentemente gli attacchi a Benedetto non l'hanno scalfito, come me non mi hanno scalfito gli eventuali a Giovanni Paolo II, cui non mi sono mai sentito umanamente vicino. Non c'è nulla di male mi pare in questo. Capisco che un cattolico ama il papa anche perchè è il papa, chiunque sia, ma anche voi siete comunque fatti di materia umana, quindi anche di sentimenti innati, che fanno provare più condivisione alle pene dell'uno piuttosto che a quelle dell'altro, come traspare chiaramente dai vostri commenti, che almeno a me sembrano libri aperti.

Alice ha detto...

Visto che per voi Giovanni Paolo II era un privilegiato dalla vita comoda ricordare che è vissuto sotto il regime comunista che ha contribuito a far cadere, che era spiato dal Kgb e che ha subito un attentato che lo ha lasciato in vita per miracolo, aiuta a ridimensionare certi vittimismi.
In confronto due giornalisti ostili mi pare facciano ridere
Per chi parla di diritti non negoziabili vorrei ricordare che l'evangelium vitae porta la sua firma.

Alice ha detto...

E di fronte ad un uomo che ha portato fino alla fine con la sofferenza sul volto un messaggio di pace e amore e il vangelo in mezzo a tutti gli uomini tirar fuori i giornalisti mi pare abbastanza miserevole.

Raffaella ha detto...

Se credi che essere chiamato nazista, complice degli negazionisti, protettore di pedofili, grande inquisitore, panzer kardinal sia una passeggiata...
Se credi che sia piacevole caricarsi sulle spalle le colpe di tutti o vedere la foto del proprio fratello sbattuta in prima pagina, beh, allora hai proprio ragione!
Mi piacerebbe comunque che non si negasse la realta'.
La sofferenza di Papa Benedetto gli si legge in faccia e in tutti i chili che ha perso nell'ultimo anno.
Ma in fondo...che importa?
Sono solo due giornalisti...
R.

Alice ha detto...

La sofferenza di Benedetto è data dai giornalisti? Dai cattolici che si fanno la guerra a colpi di appelli e che si ribellano alla beatificazione di un santo no??
Basterebbe vedere il sorriso commosso che aveva quando ha dato l'annuncio per il 1 maggio. Si poteva gioirne invece no, tutti a morire d'invidia per i giornalisti di W.
Poi ripeto ognuno fa quello che vuole.

Alice ha detto...

Protettore di pedofili Ratzinger secondo la stampa, protettore di pedofili e di Maciel secondo voi. La differenza dove sarebbe???
E poi quando si leggono infantilismi come quelli sul panzer cardinal si dovrebbe passare oltre e pulirsi la polvere da sotto i calzari non continuare ad insistere e a voler cercare ogni accusa pure nei siti più beceri e nei giornali più anticlericali del mondo.
Sui negazionisti viste le aberrazioni che escono dai siti simil lefebvriani uno comincia a pensare che avrebbe fatto meglio a lasciarli dove erano.
Che si vede come hanno ripagato la sua generosità di padre. Ma in fondo ha ragione lui e non si deve mai rifiutare il dialogo.

Raffaella ha detto...

La sofferenza di Benedetto nasce dalla sporcizia nella Chiesa.
Al Papa non importa nulla della stampa, ma noi possiamo chiedere e pretendere obiettivita'.
Ribadisco che la sofferenza del Papa si vede semplicemente guardandolo.
Se poi non si vuole vedere...
R.

laura ha detto...

D'accordo con te, Raffaella. Anche se Papa Benedetto sorride, nell'ultimo anno è una persona diversa, stanco, invecchiato, dimagrito... e non è per essere pessimisti. Credo che porti una croice terribilmente pesante e che sia sostenuto soltanto dalla fede nelle parole del Signore. Se leggete le ultimae pagine del nuovo libro su Gesù, si capisce che, per Lui, Gesù è sempre con noi e c ivede, anche quando la Chiesa sembra che stia per affondare e noi siamo nella tempesta, ma la sofferenza resta tutta

gemma ha detto...

pare un becero talk show tra opposte tifoserie politiche. Per favore basta. Mi dispiace solo di aver dato il la io con il mio riferimento all'atteggiamento di certa stampa, che, mi dispiace, lo penso, c'è stato e c'è, ma da qui a tirare fuopri un attentato alla vita per confutarlo mi pare troppo. Perchè non si può lanciare una provocazione ai giornalisti se si ritiene che il loro attegiamento non sia univoco? Cosa c'entra il terrorismo e l'odio che uccide con questo? Con la stampa si può ragionare, magari anche da un blog, con l'odio che vuole uccidere no. E certo che è più grave, nessuno lo mette in discussione. E ha ragione passante, la mancanza di imparzialità da parte di ciascuno di noi si vede lontano un miglio, anche da parte di chi vuol passare per migliore degli altri
Non credo esista la croce migliore o peggiore, ognuno porta la sua con diginità, proiettili materiali o no, malattie manifeste o no e non saremo noi a giudicarla. E se ognuno sente di più il peso dell'una o dell'altra non cambierà certo idea dopo una discussione

Alice ha detto...

Io mi sento assolutamente imparziale e infatti non ho mai attaccato Benedetto o altri santi della Chiesa. Quelli che non mi interessano li ignoro. Però difendo W. come difenderei l'ultimo dei preti della più misera parrocchia perché le accuse ingiuste sono ingiuste.

Alice ha detto...

E sull'attentato serve solo a relativizzare certe esagerazioni. Ratzinger è un martire. Bene e allora Pio XI e Pio XII che si dibattevano con Hitler e Mussolini? E Pio IX che si è beccato le cannonate?? E Garibaldi che voleva impiccare l'ultimo Papa con le budella dell'ultimo prete??
Non so cosa dovevano fare all'epoca??
Però la Chiesa è andata avanti lo stesso.

agnes ha detto...

IL PAPA E' MAGRINO MA QUANDO PARLA HA UNA FORZA ECCEZIONALE.
VOI SAPETE SE TELEPACE SI PRENDE SUL DIGITALE TERRESTRE?
AGNES

Raffaella ha detto...

Ciao Agnes :-)
Telepace si vede sul digitale terrestre se la tua Regione e' gia' raggiunta dal servizio, cioe' se sei gia' passata dall'analogico al digitale.
In questo caso Telepace e' sul canale 187. Ti parlo della numerazione della Lombardia.
Puoi andare qui per altre news:

http://www.dgtvi.it/

Ciao :-)
R.

gemma ha detto...

alice, io non ho attaccato Giovanni Paolo, ho solo espresso un'opinione sull'atteggiamento dei giornalisti. Sei tu che sei finita al martirio. E certo che altri papi hanno sofferto. Peccato che oggi Pio IX e Pio XII non si possano nemmeno nominare. E i dossier di certi divulgatori di notizie non è che siano immuni da responsabilità su questo. E se le accuse quando sono ingiuste sono ingiuste, io trovo che alcune mosse a Ratzinger lo siano, così come credo che lo siano quelle mosse a Giovanni Paolo riguardo all'amicizia con Maciel

AGNES ha detto...

GRAZIE

Raffaella ha detto...

Prego :-)
R.