Cari amici, vi segnalo questi tre articoli pubblicati oggi da "Europa", "La Stampa" e "Repubblica". Poi commentiamo.
Ali Agca-Pietro Orlandi: il colloquio segreto (Ansaldo)
"Emanuela Orlandi è viva". Il fratello la cerca a Londra (Galeazzi)
Quanti omissis sul caso Orlandi (Valli)
Ieri sera, in uno speciale di RaiNews24, in collegamento telefonico da Londra, il fratello di Emanuela Orlandi ha detto, come se nulla fosse, che in questo Pontificato (quello di Papa Benedetto) non si e' detto o fatto nulla per questo caso.
Mi chiedo se sia corretta un'affermazione del genere visto che Papa Benedetto nulla c'entra con questo caso. Stupisce anche il colloquio con Agcà in cui e' quest'ultimo a dire che Ratzinger non ha nulla a che vedere con questa faccenda (fa altri nomi...), mentre e' ancora Orlandi a dire che l'allora cardinale era gia' a Roma. E allora? Il Papa non sapeva nulla ed il cardinale Ratzinger doveva avere sentito qualcosa? C'e' qualcosa che non va in questa ricostruzione di comodo.
La famiglia Orlandi fa bene a continuare le ricerche ed a pretendere la verita', ma, per favore, non coinvolga chi non ha e non aveva colpe o responsabilita'.
Mi chiedo: perche' non si e' chiesta prima l'apertura degli Archivi Segreti? Perche' non si e' preteso prima l'intervento del Pontefice?
Papa Benedetto deve occuparsi anche di questo caso?
Evidentemente si' ma sono passati quasi trent'anni. Forse occorreva pretendere prima l'azione diretta di un Papa.
E' giustissimo preservare la memoria di Papa Wojtyla che sicuramente nulla sapeva del rapimento, ma coinvolgere il suo successore, pretendendo che risolva tutto e per tutti, e' un'operazione un po' incomprensibile.
Forse sarebbe il caso di interpellare chi all'epoca lavorava in Segreteria di Stato (non certo alla CDF!) o, meglio, si potrebbe dare ascolto all'avvocato della famiglia Orlandi, Imposimato, che in questa intervista da' ulteriori indizi (oltre ad appellarsi nuovamente a Benedetto XVI).
Ringrazio Valli per l'onesta' di questa precisazione contenuta nel suo articolo:
"In più, a peggiorare il quadro, c’è stato l’atteggiamento del Vaticano, mai collaborativo, sempre reticente. Pietro lo dice, non si nasconde.
È vero, Giovanni Paolo II lanciò alcuni appelli, andò a trovare la famiglia, ebbe parole di compassione e di conforto e, a titolo di “risarcimento” (se un risarcimento ci può essere per la perdita di una sorella) fece assumere Pietro allo Ior, la banca vaticana.
Ma, nei fatti, quando si è trattato di collaborare con le autorità italiane il Vaticano ha preferito il silenzio, legittimando così i sospetti più pesanti".
R.
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8 commenti:
Credo che ormai i tempi siano maturi per chiedere a Joseph Alois Ratzinger di dire tutto quello che sa su ( in ordine sparso):
strage dell'Italicus, strage alla stazione di Bologna, P1, P2, P3, P4
Ustica, Piazza Fontana, fino ad arrivare al batterio killer. Chiedete tutto a Benedetto. Chissà, magari la De Filippi potrebbe organizzare un C'è posta per te ad hoc. Scusate il sarcasmo, ma quando è troppo è troppo. Per inciso, il Sig. Orlandi è partito per Londra con troupe televisiva al seguito......non si sa mai!
io credo che in generale se ti chiami Pistoluzzi e parli male della Chiesa sei sicuro di finire sui giornali dove ti intervisteranno pensosi e interessati.
In questo caso che la persona non è affatto un pistoluzzi, ma un nome tristemente noto, e non certo per colpa sua, figurati se i giornali non si buttano a pesce. Anche se le recriminazioni del sig. Orlandi francamente dire che lasciano perplessi è dir poco.
Questo atteggiamento dei media di dare voce e sfogo anche quando le ricostruzioni sono farlocche è molto generalizzato.
Inoltre il sig. Orlandi può contare su un vero stuolo di opportunisti contenti per le sue affermazioni come se avessero assunto del viagra.
Su questo effetto, con questi argomenti, può sempre contare.
Mi pare impossibile che Papa Wojtyla nulla sapesse, quantomeno delle motivazioni di questo rapimento. Con ciò non voglio dire che non abbia voluto agire per aiutare Emanuela, più verosimilmente non ha potuto. E' ridicolo pretendere adesso aiuto da Papa Benedetto all'epoca da pochissimo a Roma, manco fosse la fata turchina con la bacchetta magica, e non rivolgersi a chi più era vicino a Papa Wojtyla. Come vedi evito accuratamente di fare nomi.
Ps. OT per Sonny: caspiterina ti sei trovata a tre metri da Papa Benedetto. Che bellooo! Peccato che la presenza delle guardie e la folla abbiano impedito un incontro più ravvicinato, però gli hai potuto dire che gli vogliamo tanto bene, grandissima Sonny :-))
Alessia
Ciao Alessia. La scena è stata un po' da ridere. Mia madre, conoscendo la figlia, non ha fatto una piega, mentre i nostri vicini (una coppia bolognese, sanmarinesi d'adozione) mi hanno guardata letteralmente basiti. La signora, a fine Messa, mi ha detto: " Tè te mengha nurmel". La mia povera mamma ha allargato le braccia con fare sconsolato! Cosa non si fa per il nostro Peppino.
grazie Sonny per il tuo "ti vogliamo bene". Condividiamo allegramente la follia.
allora, se si da Agca per persona credibile, lo si deve fare anche per quando si è proclamato il messia...
Facile sparare nomi a caso, Casaroli che non c'è più, il cardinale Re la cui parola vale evidentemente meno di quella di un criminale, la cia e il sisde o il sismi che tanto c'entrano sempre. Finiranno mai questi lasciti trentennali ingombranti? Non si fa in tempo a liberarsi di uno, che ecco che ne spunta un'altro. Quel che pare strano è che improvvisamente tutti sembrano aver preso coraggio e denunciano malefatte. non di oggi ma di ieri. Perchè mai Agca non ha parlato quando Giovanni Paolo era ancora in vita, anche solo per metterlo in guardia dai nemici che ancora lo circondavano?
Conoscendo Pietro orlandi so che lui non accusa di nulla papa benedetto ma ha solo chiesto al papa di pretendere chiarezza dallo stato italiano sulla sorte di una sua cittadina, avvenuta in Italia.Richieste inascoltate nel precedente pontificato.Mai vanno giudicate le persone e quello che dicono se non si conoscono e non si è vissuta tutta la storia.
Se il signor Orlandi si fosse espresso come l'Anonimo del precedente commento, non avrei nulla da eccepire, anzi! Incoraggerei la richiesta di verita'!
Il fatto e' che ho avuto l'impressione che si accusasse di silenzio Benedetto XVI tenendo pero' al riparo da critiche i decenni precedenti.
Quanto alla lettera scritta al Papa, siamo sicuri che sia stata recapitata? E, nel caso fosse stata portata a Benedetto XVI, siamo sicuri che l'eventuale risposta sia stata inviata alla famiglia Orlandi?
Anche di recente abbiamo letto di domande o di risposte del Santo Padre finite "stranamente" nel dimenticatoio di "qualche" cassetto di "qualche" ufficio.
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=196&ID_articolo=1361&ID_sezione=396&sezione=
Un caro saluto
R.
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