Dopo quasi cento anni, torna a San Pietroburgo la processione del Corpus Domini. Intervista con mons. Pezzi
Un evento storico: domenica prossima, sfilerà sulla “Prospettiva Nevskij” di San Pietroburgo, la processione del Corpus Domini. Non accadeva dal 1918. L’amministrazione cittadina ha, dunque, accettato la richiesta avanzata dalla comunità cattolica locale. La celebre strada della città russa è anche chiamata “viale della tolleranza confessionale”, poiché qui si affacciano le chiese delle principali confessioni cristiane: ortodossa, cattolica, luterana e armena. La processione sarà presieduta da mons. Paolo Pezzi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, che al microfono di Federico Piana si sofferma sull’importanza di questo avvenimento:
R. – E’ certamente una cosa bella, perché è il riconoscimento – anche da parte della città – di un gesto liturgico molto importante per la Chiesa cattolica, come lo è la processione del Corpus Domini.
D. – Questo cosa vuol dire per la Chiesa cattolica?
R. – Io penso che innanzitutto questo significhi da parte nostra una responsabilità nel mostrare come un gesto di fede, come la processione del Corpus Domini, sia capace di dare una testimonianza di bellezza e di positività della vita per la città.
D. – Questo è anche un risultato soddisfacente per una Chiesa sempre in crescita …
R. – La vita e l’attività della comunità cattolica di San Pietroburgo è certamente vivace ed effervescente. Registriamo soprattutto una crescita e una maturità nella fede e quindi anche una capacità di testimonianza nella città, da parte dei nostri fedeli.
D. – Che cosa è cambiato perché dopo 93 anni fosse autorizzata questa processione?
R. – E’ cambiato innanzitutto che l’abbiamo richiesta, questa possibilità. Forse, negli anni precedenti, non abbiamo avuto l’ardire di farlo. E’ certamente un evento, per noi: devo dire che noi stessi siamo rimasti stupiti – essendo una delle principali, se non la principale arteria della città, la Prospettiva Nevskij – che ci sia stata data comunque una possibilità che fino a ieri sarebbe sembrata più difficile, se non altro da un punto di vista logistico. Cosa avveniva, negli anni passati? Che spesso, ogni parrocchia faceva una sua processione. Negli ultimi anni abbiamo dato a questa processione un tono "cittadino", così come avviene, per esempio, a Mosca. E anche questo ha permesso – svolgendosi quest’anno la processione presso la parrocchia di Santa Caterina che da sulla Nevskij – la possibilità di chiederlo. (gf)
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