mercoledì 8 giugno 2011

Episcopaliani nella Chiesa cattolica. L’intera comunità di una parrocchia del Maryland ha scelto la comunione piena e visibile (O.R.)

L’intera comunità di una parrocchia del Maryland ha scelto la comunione piena e visibile

Episcopaliani nella Chiesa cattolica

Washington, 8.

Negli Stati Uniti, l’intera comunità di fedeli di una parrocchia episcopaliana di Saint Luke, a Bladensburg, nello Stato del Maryland, ha deciso di intraprendere il cammino per entrare nella piena comunione con la Chiesa cattolica, in base alla costituzione apostolica Anglicanorum coetibus che prevede l’erezione di Ordinariati per accogliere gli ex pastori e fedeli anglicani. La comunità episcopaliana avvierà i preparativi per essere accolta nella Chiesa cattolica entro l’anno. In una nota dell’arcidiocesi di Washington è spiegato che il cammino è supportato dal vescovo della diocesi episcopaliana, John Bryson Chane e dal presidente del Committee on Doctrine della United States Conference of Catholic Bishops, il cardinale arcivescovo di Washington, Donald William Wuerl. Si tratta, si osserva, della prima comunità parrocchiale nella diocesi episcopaliana di Washington ad aver assunto la decisione di entrare in piena comunione. Anche negli Stati Uniti è allo studio, infatti, l’erezione di un Ordinariato sul modello di quello di Nostra Signora di Walsingham in Inghilterra e Galles. Il cardinale Wuerl, in occasione della prossima assemblea generale dei vescovi degli Stati Uniti — in programma a Seattle dal 15 al 17 giugno — presenterà un rapporto sull’implementazione della costituzione apostolica Anglicanorum coetibus nel Paese. Il vescovo Chane ha affermato che il cammino è stato concordato con la Chiesa cattolica «in uno spirito di sensibilità pastorale e mutuo rispetto». La decisione è stata adottata dal consiglio pastorale della parrocchia nel gennaio scorso e, domenica 6 giugno, è stata confermata e approvata da tutta la comunità che conta un centinaio di fedeli. Il pastore della parrocchia, Mark Lewis, ha commentato: «Non vediamo l’ora di continuare a celebrare nella tradizione anglicana, trovandoci al tempo stesso in piena comunione con la Chiesa cattolica». Lo stesso pastore, rettore della parrocchia dal 2006, ha aggiunto di sperare di poter iniziare il percorso per ricevere l’ordinazione come sacerdote cattolico.
Prosegue intanto con gioia e profonda partecipazione il cammino che sta portando numerosi pastori e fedeli anglicani a integrarsi pienamente nella comunità cattolica in Inghilterra e Galles. Saranno oltre cinquanta gli ex pastori anglicani che riceveranno, entro il mese di giugno, l’ordinazione come sacerdoti cattolici e che serviranno nell’Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham, la struttura canonica — eretta sulla base della costituzione apostolica Anglicanorum coetibus — che riunisce pastori e fedeli anglicani che hanno espresso il loro desiderio di entrare nella piena visibile comunione con la Chiesa cattolica. Un migliaio di ex fedeli anglicani avevano partecipato, infatti, nei giorni di Pasqua, ai riti di accoglienza per raggiungere la piena comunione. Sette ex pastori anglicani hanno già ricevuto l’ordinazione come sacerdoti cattolici, sabato 4 giugno, ai quali seguirà un altro gruppo di cinque in vista della celebrazione della Pentecoste, mentre altre ordinazioni sono previste nei giorni successivi a domenica 12 giugno. Entro il corrente mese, come accennato, saranno in totale oltre cinquanta gli ex pastori ordinati. Gli ex pastori hanno frequentato un programma di formazione di quattordici settimane e, in particolare, per un giorno a settimana, hanno studiato nel seminario di Allen Hall, a Chelsea, a Londra. Nel presiedere il rito di accoglienza per gli ex pastori nella cornice della Cathedral church of saint George, sabato 4 giugno, l’arcivescovo di Southwark, Peter Smith, ha sottolineato che tutta l’arcidiocesi sarà impegnata a sostenere fraternamente i nuovi sacerdoti. «Voi sapete — ha affermato il presule — che avrete il supporto fraterno di tutti coloro per i quali avete servito come pastori e della comunità più ampia dei fedeli, ovvero il popolo di Dio nell’arcidiocesi, preti, diaconi, religiosi e laici». E ha concluso: «Prego affinché il vostro esempio e il vostro stile di vita porti i fedeli a servire ancor di più Cristo verso una profonda santità di vita e prego che, come voi, essi possano continuare a crescere nell’amore di Dio e nei confronti del prossimo, per diventare sempre più testimoni credibili della Parola di Gesù Cristo, che è la Vita, la Verità e la Vita».

(©L'Osservatore Romano 9 giugno 2011)

1 commento:

Andrea ha detto...

Il titolo (dell' "Osservatore" !) è un compendio di mentalità modernistica: adesso "scelgono" la "comunione piena e visibile" (quindi prima erano in "comunione parziale e non visibile"), ed entrano come Episcopaliani, quindi non come Cattolici.