Milano, Scola arcivescovo
Il lungo iter per designare il successore di Tettamanzi
Eva Bosco
ROMA
Il cardinale Angelo Scola, attuale Patriarca di Venezia, appare sempre più vicino alla guida della diocesi ambrosiana. E già oggi potrebbe essere ufficializzata la nomina che indica il successore del cardinale Dionigi Tettamanzi nel ruolo di arcivescovo di Milano.
La partita per l'avvicendamento è stata tutt'altro che piana. Il nunzio apostolico in Italia Giuseppe Bertello, come prassi, ha condotto le consultazioni, iniziate a febbraio. L'intero dossier è stato attentamente esaminato il 9 giugno scorso dalla Congregazione dei vescovi e le risultanze sono state consegnate tre giorni dopo al Papa, l'unico a cui spetti la decisione finale. Un lungo iter sui cui da mesi si rincorrono voci, retroscena, ricostruzioni. Oggi la prognosi potrebbe essere sciolta.
E in qualche modo, a voler leggere tra le righe, un segnale che quella in corso poteva essere una settimana chiave sembrava arrivare anche dalla rubrica che il card. Martini tiene sul «Corriere», nella quale parla – per la prima volta, come ammette egli stesso – della sua nomina alla guida della diocesi milanese nel 1979, di come ne fu stupito, della sua inesperienza pastorale di allora e di quella «giovanile incoscienza». «Ma non mi prese mai la paura o l'affanno».
Fonti bene informate sia in Vaticano che a Milano indicano, infatti, la giornata di oggi come quella in cui sarà resa pubblica la scelta di Benedetto XVI. Scelta che vedrebbe al centro appunto il cardinale Scola. La notizia ha spazio in «Vatican Insider», il nuovo sito dedicato al Vaticano, e trova conferma in quanto riferiscono diverse fonti qualificate.
Il Papa e il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi, si sono visti nelle ultime ore e il Pontefice ha comunicato al porporato la sua decisione. Un passo dopo il quale il decreto con la firma di Ouellet viene fatto pervenire dalla Congregazione alla Segretaria di Stato per la pubblicazione ufficiale, che come sempre verrà fatta anche sull'Osservatore Romano.
Spetta invece alla Nunziatura guidata da mons. Bertello informare contestualmente le sedi interessate: l'annuncio è atteso quindi contestualmente in Vaticano, a Venezia e a Milano.
Quando il cardinale Scola si trasferità materialmente? Questa, in realtà, è una decisione che dovranno prendere insieme l'arcivescovo uscente e quello entrante, quindi Tettamanzi e Scola, se questo quadro sarà confermato. Presumibilmente, da quanto viene anticipato, e anche guardano il calendario, l'8 settembre, quando a Milano, in duomo, si celebra la Natività della Beata Vergine Maria, potrebbe essere la data per il saluto di Tettamanzi e successivamente potrebbe esserci l'ingresso di Scola.
Su quest'ultimo l'attenzione, anche mediatica, è stata molto alta negli ultimi mesi, proprio per il suo possibile arrivo a Milano.
Lombardo doc di Malgrate (Lecco), 69 anni, Scola è stato ordinato sacerdote nel 1970 a Teramo e non nella sua diocesi d'appartenenza. Seguace del fondatore di Comunione e liberazione, don Giussani, mentre studiava nel seminario di Venegono venne allontanato alla vigilia dell'ordinazione perchè la vicinanza a Cl era letta come una sorta di settarismo. Ora Scola, che è stato docente di teologia a Friburgo e alla Lateranense, vescovo di Grosseto dal 1991 e dal 2002 Patriarca di Venezia, sembra a un passo dal tornare a Milano. Questa volta da arcivescovo. Mentre per l'incarico di Patriarca di Venezia al posto di Scola circola da qualche tempo il nome di Pietro Parolin ora Nunzio in Venezuela.
© Copyright Gazzetta del sud, 28 giugno 2011
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