sabato 11 giugno 2011

Il Papa ascolta la testimonianza di quattro zingari, fra cui una donna sopravvissuta ad Auschwitz (Asca)

PAPA: LA TESTIMONIANZA DI ZINGARA SOPRAVVISSUTA A AUSCHWITZ (SERVIZIO)

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 11 giu

Papa Benedetto XVI ha ascoltato oggi la testimonianza di quattro zingari, durante l'udienza concessa oggi una delegazione di circa 2000 gitani e nomadi di tutta Europa. Una di loro e' Ceija Stojka, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
''Quando sono nata in Austria la mia famiglia contava piu' di 200 persone - ha raccontato di fronte al pontefice -. Solo sei di noi sono sopravvissuti alla guerra e allo sterminio.
Quando avevo 9 anni fui deportata con la mia famiglia prima ad Auschwitz, poi a Ravensbruk e a Bergen-Belsen''.
''Ero bambina - ha proseguito - e dovevo vedere morire altri bambini, anziani, donne, uomini; e vivevo fra i morti e i quasi morti nei campi''.
''Mi chiedevo 'perche'?' - ha raccontato -. Che cosa abbiamo fatto di male? Sento gli strilli delle SS, vedo le donne bionde le 'Aufseherinnen' (sorveglianti) con i loro cani grandi che ci calpestavano, sento ancora l'odore dei corpi bruciati. Come posso vivere con questi ricordi? Come posso dimenticare quello che abbiamo vissuto?''.
''Non e' possibile dimenticarlo - ha detto ancora Ceija Stojka -. E l'Europa non deve dimenticarlo. Oggi Auschwitz e i campi di concentramento si sono addormentati, e non si dovranno mai piu' svegliare. Ho paura pero', che Auschwitz stia solo dormendo''.
''Per dire la verita' - ha aggiunto - non vedo un futuro per i rom. L'antigitanesimo e le minacce in Ungheria, ma anche in Italia e in tanti altri posti mi preoccupano molto e mi rendono triste. Ma vorrei dire che i rom sono i fiori di questo mondo grigio . Hanno bisogno di spazio e di aria per respirare''. ''Se il mondo non cambia adesso - ha concluso - se il mondo non apre porte e finestre, se non costruisce la pace - la pace vera! - affinche' i miei pronipoti (il quarto nascera' fra alcuni mesi) abbiano una chance per vivere in questo mondo, allora non so spiegarmi il perche' sono sopravvissuta ad Auschwitz, Bergen-Belsen e Ravensbruk''.
Il pontefice, nel suo discorso, ha fatto riferimento alle persecuzioni subite dagli zingari d'Europa.
''Lungo i secoli - ha detto - avete conosciuto il sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come e' avvenuto nella II Guerra Mondiale: migliaia di donne, uomini e bambini sono stati barbaramente uccisi nei campi di sterminio. E' stato - come voi dite - il Porrajmos, il 'Grande Divoramento', un dramma ancora poco riconosciuto e di cui si misurano a fatica le proporzioni, ma che le vostre famiglie portano impresso nel cuore''. Papa Ratzinger ha poi ricordato la sua visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il 28 maggio 2006: li', ha detto, ''ho pregato per le vittime della persecuzione e mi sono inchinato di fronte alla lapide in lingua romanes, che ricorda i vostri caduti. la coscienza europea non puo' dimenticare tanto dolore!''.

© Copyright Asca

Nessun commento: