sabato 11 giugno 2011

Il Papa: Il popolo zingaro ha subito dure persecuzioni e "la coscienza europea non può dimenticare" (Ansa)

Papa: zingari e rom si integrino, istituzioni li aiutino

'Ricercate sempre la giustizia, la legalità e sforzatevi di non essere mai causa della sofferenza altrui'

CITTA' DEL VATICANO

"Ricercate sempre la giustizia, la legalità, la riconciliazione e sforzatevi di non essere mai causa della sofferenza altrui".
Lo ha detto il Papa, che ricevendo in udienza una rappresentanza di zingari ha chiesto loro un impegno sulla strada di "quell'integrazione da cui trarrete beneficio voi e l'intera società, mentre "le istituzioni, da parte loro, si adoperino per accompagnare adeguatamente questo cammino". "La Chiesa - ha aggiunto il Papa - cammina con voi".
"Anche l'Europa, che riduce le frontiere e considera ricchezza la diversità dei popoli e delle culture, vi offre nuove possibilità - ha aggiunto il Pontefice - .
Vi invito, cari amici, a scrivere insieme una nuova pagina di storia per il vostro popolo e per l'Europa! La ricerca di alloggi e lavoro dignitosi e di istruzione per i figli sono le basi su cui costruire quell'integrazione da cui trarrete beneficio voi e l'intera società ".
"Date anche voi - è stato l'appello del Pontefice - la vostra fattiva e leale collaborazione, affinché le vostre famiglie si collochino degnamente nel tessuto civile europeo!
Numerosi tra voi sono i bambini e i giovani che desiderano istruirsi e vivere con gli altri e come gli altri. A loro guardo con particolare affetto, convinto che i vostri figli hanno diritto a una vita migliore. Sia il loro bene la vostra più grande aspirazione! ".

ZINGARI A LUNGO PERSEGUITATI,EUROPA NON PUO'DIMENTICARE

Il popolo zingaro ha subito dure persecuzioni e "la coscienza europea non può dimenticare". "La vostra storia - ha detto Benedetto XVI - è complessa e, in alcuni periodi, dolorosa. Siete un popolo che nei secoli passati non ha vissuto ideologie nazionaliste, non ha aspirato a possedere una terra o a dominare altre genti. Siete rimasti senza patria e avete considerato idealmente l'intero Continente come la vostra casa".
"Lungo i secoli - ha aggiunto - avete conosciuto il sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come è avvenuto nella II Guerra Mondiale: migliaia di donne, uomini e bambini sono stati barbaramente uccisi nei campi di sterminio.
E' stato - come voi dite - il Porrajmos, il 'Grande Divoramento', un dramma ancora poco riconosciuto e di cui si misurano a fatica le proporzioni, ma che le vostre famiglie portano impresso nel cuore.
Durante la mia visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il 28 maggio 2006, ho pregato per le vittime della persecuzione e mi sono inchinato di fronte alla lapide in lingua romanes, che ricorda i vostri caduti. la coscienza europea non può dimenticare tanto dolore!".

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