lunedì 20 giugno 2011

Il Papa: «L'edonismo erode la moralità» (Bosco)

Il Papa: «L'edonismo erode la moralità»

Intenso discorso sui valori davanti a ventimila persone nello stadio del piccolo Stato

Eva Bosco

SAN MARINO

L'edonismo e la smania di potere che erodono la morale; e soprattutto i giovani precari e le famiglie alle prese con la crisi.
È andato prima di tutto a loro, ieri, il pensiero del Papa, venuto a San Marino e a Pennabilli, per una visita pastorale divisa tra il piccolo Stato incastonato all'interno dei confini italiani e il paese arrampicato sui colli della Romagna, centro della diocesi di San Marino-Montefeltro.
Una visita breve, di un solo giorno, che ha toccato un territorio tradizionalmente ricco come la Repubblica del Titano, che negli ultimi anni, però, ha conosciuto anch'esso le conseguenze della crisi.
Ieri mattina sono arrivati circa in 20 mila allo stadio sanmarinese per ascoltare Benedetto XVI. Il forte vento soffiato sabato sera e nella notte aveva creato un po' di apprensione, visto che il papa ha viaggiato in elicottero, e ha costretto ieri mattina gli organizzatori a risistemare i teli di copertura sulle strutture allestite per ospitare le autorità, i 25 tra vescovi e cardinali e i 200 sacerdoti che hanno celebrato la messa presieduta dal papa. Ma ieri mattina c'era il sole: a parte qualche lieve malore per il caldo, tutto è filato liscio. E dopo la messa, in molti sono rimasti sul prato del campo sportivo per un picnic improvvisato.
Nel pomeriggio, prima in piazza della Libertà e poi nel Palazzo Pubblico, l'incontro con le autorità civili, a cominciare dai Capitani Reggenti che rappresentano il governo di San Marino. Quindi, Benedetto XVI si è spostato a Pennabilli, dove ha incontrato circa 4mila giovani. Proprio i giovani e il loro stato di precarietà, anche sul lavoro, sono stati al centro della riflessione del Pontefice fin dall'omelia pronunciata alla messa. In stretta consonanza, tra l'altro, con il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che da Genova ha espresso il suo forte timore per l'aumento della disoccupazione. Nell'attuale fase storica e sociale – ha detto il Papa – non vanno «dimenticate la crisi di non poche famiglie, aggravata dalla diffusa fragilità psicologica e spirituale dei coniugi, come pure la fatica sperimentata da molti educatori nell'ottenere continuità formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietà, prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilità lavorativa». Proprio la crisi rende più fragili ed esposte le nuove generazioni, che vivono in un contesto in cui dominano edonismo e desiderio di potere. Benedetto XVI non ha nascosto la sua preoccupazione per il dilagare di «modelli edonistici che ottenebrano la mente e rischiano di annullare ogni moralità. Si è insinuata la tentazione di ritenere che la ricchezza dell'uomo non sia la fede, ma il suo potere personale e sociale, la sua intelligenza, la sua cultura e la sua capacità di manipolazione scientifica, tecnologica e sociale della realtà».
Il Pontefice ribadisce il suo richiamo ai valori, difende la vita e la famiglia, quel patrimonio su cui poggiano il «bene comune» e la «sana laicità». Poi invita i giovani di Pennabilli, e tutti loro coetanei, a non aver paura delle proprie inquietudini, a porsi domande sul senso profondo della vita. «Non fermatevi però – avverte – alle risposte parziali, immediate, certamente più facili e più comode».

© Copyright Gazzetta del sud, 20 giugno 2011

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