mercoledì 1 giugno 2011

Il Papa: Mosè ha fatto esperienza concreta del Dio di salvezza, è stato inviato come mediatore della liberazione divina

BENEDETTO XVI: UDIENZA, L’ESEMPIO DI “MOSÈ, UOMO DI PREGHIERA”

“Mosè – ha proseguito Benedetto XVI - ha fatto esperienza concreta del Dio di salvezza, è stato inviato come mediatore della liberazione divina e ora, con la sua preghiera, si fa interprete di una doppia inquietudine, preoccupato per la sorte del suo popolo, ma insieme anche preoccupato per l’onore che si deve al Signore, per la verità del suo nome”.
Perciò, “amore dei fratelli e amore di Dio si compenetrano nella preghiera di intercessione, sono inscindibili”.
Poi, “Mosè si appella alla fedeltà di Dio, rammentandogli le sue promesse” e ora “chiede che il Signore continui nella fedeltà la sua storia di elezione e di salvezza, perdonando il suo popolo. L’intercessore non accampa scuse per il peccato della sua gente, non elenca presunti meriti né del popolo né suoi, ma si appella alla gratuità di Dio: un Dio libero, totalmente amore, che non cessa di cercare chi si è allontanato, che resta sempre fedele a se stesso e offre al peccatore la possibilità di tornare a Lui e di diventare, con il perdono, giusto e capace di fedeltà”.
Mosè chiede a Dio “di mostrarsi più forte anche del peccato e della morte, e con la sua preghiera provoca questo rivelarsi divino”. Con la preghiera, “desiderando il desiderio di Dio, l’intercessore entra sempre più profondamente nella conoscenza del Signore e della sua misericordia e diventa capace di un amore che giunge fino al dono totale di sé”.

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