PAPA: OGGI C'E' PIU' CHE MAI BISOGNO DI FEDELTA'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 25 giu -
"Oggi più che mai c'è bisogno di fedeltà" e invece "viviamo in una società che ha smarrito questo valore".
Benedetto XVI lo ha sottolineato in un breve discorso rivolto all'Associazione Santi Pietro e Paolo che gli ha regalato una veste liturgica in occasione dell'ormai prossima ricorrenza del 60esimo di ordinazione sacerdotale. "Si esalta molto - ha osservato - l'attitudine al cambiamento, la mobilita', la flessibilita', per motivi economici e organizzativi anche legittimi, ma la qualita' di una relazione umana si vede dalla fedelta'". Il Papa ha auspicato che dalla riscoperta del valore della fedelta' nascano "autentiche vocazioni cristiane, al matrimonio, al sacerdozio e alla vita consacrata".
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1 commento:
Questo è davvero uno dei centri del nostro essere nella "via di Cristo", qui e ora, nel mondo.
Questo nostro mondo, infatti, è sempre di più privo di memoria.
Il neoliberismo ha teorizzato ed ha praticato - e teorizza e pratica ancora - ed attraverso il concetto di individuo visto unicamente nei diritti e nei poteri "soggettivi" che può esercitare qui ed oggi - la riduzione dell'umano a merce.
Merce agibile e fungibile in un mercato.
Io sono quel che sono qui ed ora, perché ho un reddito .. un potere ... un'influenza ... una capacità di agire ... perché sono "questo qui" e perché lo sono, punto e basta.
Senza alcun riferimento al passato se non per dimenticarlo o distruggerlo.
Qui sta una delle chiavi di comprensione del successo del buddismo, che è una via di pietà che elimina "misticamente" la storia da me, portandomi nel "nulla divino" in cui ho finalmente riposo.
Invece per noi è tutto diverso, perché Dio è fedeltà e memoria.
Quindi, "essere cattolici" oggi, ed innanzitutto dentro quel che Gesù Cristo ci chiede e ci regala nella sua "Bella notizia" e che la Tradizione cristiana ci ha trasmesso, significa "essere" quelle donne e quegli uomini che portano davanti al Volto di Dio e davanti al suo Grembo d'Amore i nostri peccati ed i peccati dell'umano. Tutti e consapevoli che Dio è perdono. Ma glieli dobbiamo portare.
Davanti all'immensa fedeltà di Dio anche noi dobbiamo essere fedeltà.
Fedeltà alla redenzione che Gesù ci promette e ci regala, ma che dobbiamo cercare. Intensamente e fermamente, come il centurione del vangelo di sabato (Mt 8, 5 ... etc).
Sapendo che il male abita le nostre case ed è al nostro servizio, e che ci siamo pure affezionati.
Ma questa fedeltà è esattamente quello che la cultura totalitaria del neoliberimo nega.
Qui vedo - e posso ovviamente sbagliare alla grande - uno scontro colossale. Scontro intriso di pericoli.
Sempre in quel poco che vedo io, a questo "scontro" Benedetto XVI sta offrendo una pastorale di proporzioni gigantesche, piena di carità e di amore per le donne e gli uomini del nostro tempo; una pastorale che ci vuole offrire la possibilità di trasformare lo "scontro" in "incontri" ed in "legami", che producano figli ... quindi sempre e soltanto eterosessuali (con l'altra_l'altro da me), come nella fedeltà al vangelo.
ciao r
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